118, sempre più persone chiedono soccorso al numero di emergenza e urgenza

Oltre 3000 le richieste d'intervento partite da Bisceglie nei primi 11 mesi del 2017

giovedì 4 gennaio 2018 7.08
A cura di Serena Ferrara

Un aumento lento e inesorabile, compreso tra le 100 e le 200 richieste d'intervento all'anno. Il dato riguarda Bisceglie (che da sempre registra più meno il 2,85% di chiamate) ma il trend accessi al 118 è in crescita in tutto il territorio delle province Bari e Bat.
I rapporti statistici della centrale operativa di Bari-BAT del 118 predisposti mensilmente dal settore IT (ISED S.p.A.) si fermano a novembre 2017, ma il trend e l'evoluzione dei dati permettono di tracciare un bilancio chiaro di quel che è accaduto nell'anno appena concluso in rapporto agli anni precedenti in materia di emergenze sanitarie segnalate al numero del Servizio sanitario di urgenza ed emergenza.
Da dove chiamano gli utenti quando si rivolgono al 118? Perché lo contattano? In che mesi dell'anno c'è maggior volume di attività? Quando gli interventi di soccorso si dimostrano davvero indispensabili?
Dai dati emerge chiaro che il lavoro degli operatori ha un carico sempre importante: su 63 comuni e frazioni d'intervento, le richieste superano sempre il milione e mezzo di intervento. Da Bisceglie proviene il 2,5 – 3,5% delle richieste, il che piazza la città sempre piuttosto in alto nella classifica, dopo Bari, Andria, Barletta, Molfetta, Trani, Bitonto ed Altamura.
Dal 2013 – quando le telefonate al 118 furono 2633 al 2017 - quando le richieste sono state 3007 in soli 11 mesi, con un presumibile picco a dicembre – le richieste di soccorso sono aumentate progressivamente. Non sempre però i cittadini hanno richiesto soccorso per una giusta causa: solo un terzo delle chiamate si è trasformato, nell'anno appena concluso, in emergenza. La gran parte delle richieste è stata valutata dagli operatori come "codice giallo"(emergenza sanitaria grave ma senza compromissione delle funzioni vitali) o "codice verde" (richiesta sanitaria non grave a cui rispondere entro 30 minuti), mentre i codici rossi non hanno superato il 7%. Contenuti anche i codici bianchi, che non richiedono interventi di soccorso sul posto e che non raggiungono il 3% del totale delle richieste.
Al 118, 8 volte su 10, ricorrono i privati: chiamano da casa (il 70% delle volte), in caso di incidente stradale (16% dei casi), pochissimo dal luogo di lavoro, da scuola, da pubblici esercizi.
La telefonata salvavita, che parte prevalentemente da un parente, ha subito una importante evoluzione. Se prima le patologie prevalenti erano di tipo traumatico, oggi sono le crisi cardiocircolatorie (oltre il 20% dei casi), a farla da padroni. Seguono gli interventi post incidente (20%), le malattie respiratorie (10%) e neurologiche (7%) e quelle gastroenterologiche (meno del 5%).
Tra uomini e donne non c'è differenza in tema di emergenza sanitaria: tanto gli uni quanto le altre chiamano in caso di necessità e seguono gli stessi protocolli.
Un dato preoccupante è quello invece relativo al rifiuto terapeutico: riguarda ancora, tra Bari e Bat, un caso su quattro: circa 20000 volte, pur potendo intervenire, gli operatori hanno compiuto viaggi a vuoto. Il che, in un sistema sanitario sempre in affanno sui tempi e nei numeri, costretto a far ricorso al precariato perché tutto costa, dovrebbe invitare a qualche riflessione.

BISCEGLIE

anno 2016 anno 2017
RICHIESTE PERCENTUALE RICHIESTE PERCENTUALE
GENNAIO 246 2,66 348 3,18
FEBBRAIO 226 2,69 230 2,76
MARZO 217 2,55 306 3,26
APRILE 219 2,59 217 2,52
MAGGIO 232 2,69 286 3,12
GIUGNO 255 3,1 260 2,78
LUGLIO 268 2,98 293 3
AGOSTO 270 3,05 300 3,02
SETTEMBRE 216 2,61 224 2,66
OTTOBRE 277 3,14 258 2,92
NOVEMBRE 238 2,72 285 3,22
DICEMBRE 334 3,19 - -
totale 2998 2,83 3007 2,95