167, il comune punta a recuperare soldi anche da una cooperativa e da alcune imprese
Incaricati gli avvocati Francesco Napoletano, Francesca Paparesta, Giacomo Ragno
mercoledì 13 settembre 2017
Dopo le ingiunzioni di pagamento fatte partire questa estate nei confronti di residenti che non hanno aderito al piano di rientro per il pagamento del conguaglio dovuto alla rivalutazione dei terreni nella zona 167, il Comune punta anche a debitori più grossi come alcune imprese e una intera cooperativa edilizia.
La Giunta ha dato incarico a tre avvocati per recuperare le somme dovute da quattro imprese e una cooperativa. Gli avvocati incaricati sono Francesco Napoletano (omonimo dell'ex Sindaco, si occuperà del credito nei confronti di Eredi Di Liddo srl, Cooperativa Il Sole, Primo Piano srl per un totale di 871.000 euro), Francesca Paparesta (credito verso ditta Artedile srl per 87.000 euro), Giacomo Ragno (credito verso impresa Pisicchio Luigi & C. snc di 103.000 euro).
Oltre un milione di auro che si aggiungono alle altre somme che il Comune sta richiedendo come conguaglio in seguito alle numerose sentenze della Corte di Appello che su sollecitazione dei proprietari dei terreni su cui sorge la zona 167, hanno contestato l'iniziale valore di esproprio e si sono fatti riconoscere un costo al metro quadro nettamente superiore.
Alcuni residenti della zona però, come già riportato qui alcune settimane fa, chiedono che il loro debito venga estinto a fronte delle numerose mancanze in ordine alle opere di urbanizzazione da parte del Comune.
Una nuova lettera è stata fatta recapitare all'allora sindaco Spina dove ci si chiede come «l'inaugurazione del plesso scolastico "Pertini" abbia avuto una accelerata rispetto alle opere da finire nella stessa zona e ormai ferme da 2 anni. Tra le altre, il plesso scolastico non è realmente e completamente edificato».
La lettera riprende il lungo elenco di opere incompiute nella 167 che costituiscono, secondo i residenti che hanno scritto, una inadempienza da compensare appunto con i conguagli non ancora pagati. Questo l'elenco:
Il manto stradale definitivo non ancora realizzato;
illuminazione stradale ordinaria non totalmente ultimata;
Illuminazione a led (come in altre zone della città) inesistente;
zone verdi su strada in stato di abbandono;
pochissime zone verdi sono mantenute dai residenti a loro esclusiva spesa;
segnaletica orizzontale inesistente;
segnaletica verticale carente, incompleta e indubbiamente provvisoria;
piste ciclabili assenti (addirittura rimosse le preesistenti);
rotonda/zona verde dell'ingresso principale al quartiere priva di illuminazione, incompleta, non arredata e con sterpaglia ovvio habitat di insetti, topi e serpenti;
strutture sportive che facevano parte del progetto della zona residenziale mai state realizzate;
presenza di cantieri edili sospesi da anni, ma con la presenza di attrezzature e gru lasciate in stato di abbandono e ovviamente pericolose per l'incolumità dei passanti;
ingresso nord assolutamente inadeguato come dimensioni al facile accesso alla zona;
ingresso al sud molto pericoloso in quanto la (si spera provvisoria) rotonda sulla strada statale è inadeguata a regolamentare il flusso e defllusso della zona oltre che priva di dissuasori di velocità per chi procede sull'arteria principale;
i progetti a edificare, autorizzati dal Comune, prevedevano, per legge, aree verdi interne per ogni condominio e non parcheggi interni sopra suolo. Numerosissime imprese e cooperative non hanno rispettato il progetto, costa sta facendo il Comune in merito?
La Giunta ha dato incarico a tre avvocati per recuperare le somme dovute da quattro imprese e una cooperativa. Gli avvocati incaricati sono Francesco Napoletano (omonimo dell'ex Sindaco, si occuperà del credito nei confronti di Eredi Di Liddo srl, Cooperativa Il Sole, Primo Piano srl per un totale di 871.000 euro), Francesca Paparesta (credito verso ditta Artedile srl per 87.000 euro), Giacomo Ragno (credito verso impresa Pisicchio Luigi & C. snc di 103.000 euro).
Oltre un milione di auro che si aggiungono alle altre somme che il Comune sta richiedendo come conguaglio in seguito alle numerose sentenze della Corte di Appello che su sollecitazione dei proprietari dei terreni su cui sorge la zona 167, hanno contestato l'iniziale valore di esproprio e si sono fatti riconoscere un costo al metro quadro nettamente superiore.
Alcuni residenti della zona però, come già riportato qui alcune settimane fa, chiedono che il loro debito venga estinto a fronte delle numerose mancanze in ordine alle opere di urbanizzazione da parte del Comune.
Una nuova lettera è stata fatta recapitare all'allora sindaco Spina dove ci si chiede come «l'inaugurazione del plesso scolastico "Pertini" abbia avuto una accelerata rispetto alle opere da finire nella stessa zona e ormai ferme da 2 anni. Tra le altre, il plesso scolastico non è realmente e completamente edificato».
La lettera riprende il lungo elenco di opere incompiute nella 167 che costituiscono, secondo i residenti che hanno scritto, una inadempienza da compensare appunto con i conguagli non ancora pagati. Questo l'elenco:
Il manto stradale definitivo non ancora realizzato;
illuminazione stradale ordinaria non totalmente ultimata;
Illuminazione a led (come in altre zone della città) inesistente;
zone verdi su strada in stato di abbandono;
pochissime zone verdi sono mantenute dai residenti a loro esclusiva spesa;
segnaletica orizzontale inesistente;
segnaletica verticale carente, incompleta e indubbiamente provvisoria;
piste ciclabili assenti (addirittura rimosse le preesistenti);
rotonda/zona verde dell'ingresso principale al quartiere priva di illuminazione, incompleta, non arredata e con sterpaglia ovvio habitat di insetti, topi e serpenti;
strutture sportive che facevano parte del progetto della zona residenziale mai state realizzate;
presenza di cantieri edili sospesi da anni, ma con la presenza di attrezzature e gru lasciate in stato di abbandono e ovviamente pericolose per l'incolumità dei passanti;
ingresso nord assolutamente inadeguato come dimensioni al facile accesso alla zona;
ingresso al sud molto pericoloso in quanto la (si spera provvisoria) rotonda sulla strada statale è inadeguata a regolamentare il flusso e defllusso della zona oltre che priva di dissuasori di velocità per chi procede sull'arteria principale;
i progetti a edificare, autorizzati dal Comune, prevedevano, per legge, aree verdi interne per ogni condominio e non parcheggi interni sopra suolo. Numerosissime imprese e cooperative non hanno rispettato il progetto, costa sta facendo il Comune in merito?