20 anni di "Avvistamenti". Il programma dell'edizione 2022
Gli organizzatori: «Occasione di incontro con vecchi e nuovi amici del festival per tracciare insieme un bilancio»
domenica 4 settembre 2022
10.00
Cifra tonda. Da giovedì 8 a domenica 11 settembre si terrà, a Bisceglie, la ventesima edizione di Avvistamenti (non) è un Festival, organizzata dal Cineclub Canudo con la direzione artistica di Antonio Musci e Daniela Di Niso e il patrocinio della Città di Bisceglie e di Apulia Film Commission.
«Questa è un'edizione particolare, poiché ricorre il ventennale della nascita del festival nel 2002. Senza farci dominare dall'ansia delle ricorrenze, abbiamo pensato di trasformare questo momento in un'occasione di incontro con vecchi e nuovi amici del festival, per provare a tracciare insieme un bilancio di questi vent'anni e con cui immaginare possibili rotte future» hanno spiegato i promotori dell'evento. «Perché "avvistare" vuol dire guardare lontano, ma anche vedere in anticipo e orientare la rotta verso nuovi linguaggi da esplorare. Avvistamenti è un progetto apolide che esplora la cinematografia sperimentale nel suo complesso rapporto con le altre arti, provando a intrecciarne linguaggi e modalità di fruizione. Dal 2002 promuove un approccio innovativo al video e al cinema d'autore, provando a collocarli nell'ambito delle arti performative».
Si partirà giovedì 8 settembre, alle ore 21, nell'atrio del Castello Svevo Angioino di Bisceglie, con la performance Pure Imagination (2022), del musicista Giuliano Di Cesare, ideatore di una tromba multimediale che diffonde colori con cui dà vita a un viaggio immaginario, in cui il suono cattura immagini sulla tela e nel contempo le immagini e i colori evocano melodie e musica estemporanea, che si trasforma in veri e propri brani improvvisati, creati con la complicità dei musicisti Giuseppe Bassi (contrabbasso), Leo Gadaleta (violino, chitarra e altre corde) e Gianni Cellamare (voce narrante, ance varie, percussioni e oggetti sonori), sulle immagini di Tomàs Di Terlizzi. Dopo la performance Giuliano Di Cesare e gli altri musicisti converseranno con il compositore Gabriele Panico.
Venerdì 9 settembre, alle ore 21, sempre nell'atrio del Castello, sarà il momento della performance Moonbird Variations (2022), su immagini del film Moonbird di Rä di Martino e musiche di Mauro Remiddi. In Moonbird Variations le immagini del film sono inserite all'interno di una live audio visual performance che unisce cinema, video arte e opera. Oltre allo stesso Mauro Remiddi (voce, organo e modular synth), la performance vedrà protagonisti i musicisti Simone Alessandrini (chitarra elettrica, sax) e Simone Pappalardo (acusmonium, live electronics). La musica, che da una forma neoclassica si trasforma in una nube elettronica (dove drum-machine, voci manipolate e strumenti acustici coesisteranno), interagisce con le proiezioni. Le immagini conducono il pubblico nella storia di Moonbird (Silvia Calderoni), una creatura onirica che appare e anima la villa in cui Amedeo (Manfredi Beninati) per scelta si è isolato dal mondo, un botanico che vive immerso nei suoi oggetti, nella sua casa immensa che lo intrappola e lo immobilizza. L'artista Rä di Martino converserà con lo studioso di immagini in movimento, Bruno Di Marino.
Sabato 10 settembre, alle ore 21, ci si sposterà al Palazzo Tupputi, negli spazi del Laboratorio Urbano, dove sarà proiettato il film Pablo di Neanderthal di Antonello Matarazzo, con la sceneggiatura di Bruno Di Marino, Pablo Echaurren e dello stesso Matarazzo. Il film non è un documentario e non è un ritratto dell'artista Pablo Echaurren, ma una riflessione in forma di caleidoscopio sul nostro passato, sul nostro presente e sul nostro futuro. Cosa sarebbe successo se l'uomo di Neanderthal fosse prevalso sull'Homo Sapiens? Come si sarebbe sviluppata la nostra specie? Che relazione c'è tra l'arte e l'evoluzionismo? E perché mai l'evoluzione si comporta come un bricoleur? E infine: cosa c'entra in tutto questo Marcel Duchamp? Il film viene presentato in anteprima dopo la partecipazione al Festival del cinema di Venezia 2022, nella sezione Giornate degli Autori. Dopo la proiezione il regista Antonello Matarazzo converserà con Bruno Di Marino.
Domenica 11 settembre, alle ore 21, sempre negli spazi del Laboratorio Urbano del Palazzo Tupputi, sarà proiettato in anteprima pugliese il film Ragtag di Giuseppe Boccassini, selezionato in concorso al Festival del cinema di Venezia 2022, nella sezione Venezia Classici. Ragtag è un collage di ordine storico-cronologico, basato su un ampio corpus di filmati tratti dalla cosiddetta epoca classica del cinema americano, definito, après la lettre, dai critici francesi degli anni Cinquanta, film noir. L'opera, costruita per découpage, copre circa vent'anni, attraverso 310 film noir, dai primi anni Quaranta alla fine degli anni Cinquanta. Include anche alcuni film noir di produzione straniera. Dopo la proiezione il regista Giuseppe Boccassini converserà con il giornalista e critico cinematografico Davide Sette.
Nelle quattro serate del festival saranno presentati i dieci lavori selezionati attraverso la call Landscape2022, un progetto che coniuga sound art e video art, curato dal collettivo Zeugma e da Laika APS. I titoli selezionati sono: The Lighthouse di Dario Di Liberti, WHAT AM I? di Riccardo Massari Spiritini & Aimar Galdó, Allegory #1 di Salvatore Insana & Silvia Cignoli, Antropo-Amorfo di Corgiat & Akasha, IRIS di Agostino Domanico, Demesne di Nicholas Carn, LIMINALE di Francesco Massaro & Egidio Marullo, WeepingCity di Tuce Alba, Antropocrylic di Julija Tioli, bitGARDEN di Andrea Santini.
«Questa è un'edizione particolare, poiché ricorre il ventennale della nascita del festival nel 2002. Senza farci dominare dall'ansia delle ricorrenze, abbiamo pensato di trasformare questo momento in un'occasione di incontro con vecchi e nuovi amici del festival, per provare a tracciare insieme un bilancio di questi vent'anni e con cui immaginare possibili rotte future» hanno spiegato i promotori dell'evento. «Perché "avvistare" vuol dire guardare lontano, ma anche vedere in anticipo e orientare la rotta verso nuovi linguaggi da esplorare. Avvistamenti è un progetto apolide che esplora la cinematografia sperimentale nel suo complesso rapporto con le altre arti, provando a intrecciarne linguaggi e modalità di fruizione. Dal 2002 promuove un approccio innovativo al video e al cinema d'autore, provando a collocarli nell'ambito delle arti performative».
Si partirà giovedì 8 settembre, alle ore 21, nell'atrio del Castello Svevo Angioino di Bisceglie, con la performance Pure Imagination (2022), del musicista Giuliano Di Cesare, ideatore di una tromba multimediale che diffonde colori con cui dà vita a un viaggio immaginario, in cui il suono cattura immagini sulla tela e nel contempo le immagini e i colori evocano melodie e musica estemporanea, che si trasforma in veri e propri brani improvvisati, creati con la complicità dei musicisti Giuseppe Bassi (contrabbasso), Leo Gadaleta (violino, chitarra e altre corde) e Gianni Cellamare (voce narrante, ance varie, percussioni e oggetti sonori), sulle immagini di Tomàs Di Terlizzi. Dopo la performance Giuliano Di Cesare e gli altri musicisti converseranno con il compositore Gabriele Panico.
Venerdì 9 settembre, alle ore 21, sempre nell'atrio del Castello, sarà il momento della performance Moonbird Variations (2022), su immagini del film Moonbird di Rä di Martino e musiche di Mauro Remiddi. In Moonbird Variations le immagini del film sono inserite all'interno di una live audio visual performance che unisce cinema, video arte e opera. Oltre allo stesso Mauro Remiddi (voce, organo e modular synth), la performance vedrà protagonisti i musicisti Simone Alessandrini (chitarra elettrica, sax) e Simone Pappalardo (acusmonium, live electronics). La musica, che da una forma neoclassica si trasforma in una nube elettronica (dove drum-machine, voci manipolate e strumenti acustici coesisteranno), interagisce con le proiezioni. Le immagini conducono il pubblico nella storia di Moonbird (Silvia Calderoni), una creatura onirica che appare e anima la villa in cui Amedeo (Manfredi Beninati) per scelta si è isolato dal mondo, un botanico che vive immerso nei suoi oggetti, nella sua casa immensa che lo intrappola e lo immobilizza. L'artista Rä di Martino converserà con lo studioso di immagini in movimento, Bruno Di Marino.
Sabato 10 settembre, alle ore 21, ci si sposterà al Palazzo Tupputi, negli spazi del Laboratorio Urbano, dove sarà proiettato il film Pablo di Neanderthal di Antonello Matarazzo, con la sceneggiatura di Bruno Di Marino, Pablo Echaurren e dello stesso Matarazzo. Il film non è un documentario e non è un ritratto dell'artista Pablo Echaurren, ma una riflessione in forma di caleidoscopio sul nostro passato, sul nostro presente e sul nostro futuro. Cosa sarebbe successo se l'uomo di Neanderthal fosse prevalso sull'Homo Sapiens? Come si sarebbe sviluppata la nostra specie? Che relazione c'è tra l'arte e l'evoluzionismo? E perché mai l'evoluzione si comporta come un bricoleur? E infine: cosa c'entra in tutto questo Marcel Duchamp? Il film viene presentato in anteprima dopo la partecipazione al Festival del cinema di Venezia 2022, nella sezione Giornate degli Autori. Dopo la proiezione il regista Antonello Matarazzo converserà con Bruno Di Marino.
Domenica 11 settembre, alle ore 21, sempre negli spazi del Laboratorio Urbano del Palazzo Tupputi, sarà proiettato in anteprima pugliese il film Ragtag di Giuseppe Boccassini, selezionato in concorso al Festival del cinema di Venezia 2022, nella sezione Venezia Classici. Ragtag è un collage di ordine storico-cronologico, basato su un ampio corpus di filmati tratti dalla cosiddetta epoca classica del cinema americano, definito, après la lettre, dai critici francesi degli anni Cinquanta, film noir. L'opera, costruita per découpage, copre circa vent'anni, attraverso 310 film noir, dai primi anni Quaranta alla fine degli anni Cinquanta. Include anche alcuni film noir di produzione straniera. Dopo la proiezione il regista Giuseppe Boccassini converserà con il giornalista e critico cinematografico Davide Sette.
Nelle quattro serate del festival saranno presentati i dieci lavori selezionati attraverso la call Landscape2022, un progetto che coniuga sound art e video art, curato dal collettivo Zeugma e da Laika APS. I titoli selezionati sono: The Lighthouse di Dario Di Liberti, WHAT AM I? di Riccardo Massari Spiritini & Aimar Galdó, Allegory #1 di Salvatore Insana & Silvia Cignoli, Antropo-Amorfo di Corgiat & Akasha, IRIS di Agostino Domanico, Demesne di Nicholas Carn, LIMINALE di Francesco Massaro & Egidio Marullo, WeepingCity di Tuce Alba, Antropocrylic di Julija Tioli, bitGARDEN di Andrea Santini.