"42 gradi" si trasferisce al Casale di Pacciano

Erica Mou e Nunzia Antonino le protagoniste della serata conclusiva della rassegna

domenica 2 agosto 2020
Una serata al Casale di Pacciano nell'agro biscegliese domenica 2 agosto per concludere in grande stile. Ultimi appuntamenti per la prima edizione di "42 gradi, idee che bruciano", promossa e organizzata dalle Vecchie Segherie Mastrototaro e da Sistema Garibaldi con la cura di Mariablu Scaringella e Viviana Peloso. Una rassegna che ha suscitato molto interesse in città e ha registrato diversi ospiti di rilievo come Roberto Mercadini, Michela Murgia, Chiara Tagliaferri, Enrico Macioci, Marco Travaglio.

Programma ricco anche nella terza e ultima giornata della kermesse. Alle ore 18 una passeggiata in bicicletta verso il Casale a cura di Biciliae e Notte di poesia al Dolmen: si partirà dal Teatro Garibaldi alla volta del Dolmen della Chianca, nel quale il tour incrocerà la poesia in omaggio a uno storico festival per celebrarne il decennale, e percorrendo una strada interna incrocia la Pedata dei Santi fino a raggiungere il suo approdo finale. Alle 19:30 Erica Mou presenterà il suo esordio letterario "Nel mare c'è la sete": un romanzo che associa un tono leggero a una sconcertante franchezza con cui l'autrice demolisce la retorica zuccherosa delle relazioni d'amore e racconta come dietro ogni coppia perfetta possa nascondersi un doppio fondo inaspettato.

Alle 20:30 è prevista una pausa ristoro con la garanzia dei prodotti Mastrototaro Food mentre alle 21:30 Nunzia Antonino sarà protagonista del reading "Il seme del melograno". Persefone, quel melograno e sua madre Demetra, fra tutti gli dei dell'Olimpo quella che più di ogni altro tiene alla nostra piccola terra, sono parte di un universo smarrito che, con struggente forza oracolare, ci offre un'interpretazione potente del verbo "generare" in un tempo che sembra averlo dimenticato.

Alle ore 23 gran finale con l'osservazione delle stesse, alla guida di dell'astrofilo Giuseppe Troilo, e un assaggio di pettole di Antonio Amenduni, con la complicità sonora di Joe Fish.