5 Stelle: «Altro che comune riciclone, la differenziata nel 2018 si è fermata al 63%»
Il consigliere Amendolagine chiede chiarimenti a regione e Legambiente Puglia
giovedì 2 gennaio 2020
16.55
Nuovo capitolo della sempre più intricata questione inerente la performance della città di Bisceglie nella raccolta differenziata per l'anno solare 2018. Il Movimento 5 Stelle, in una nota, ha sostenuto che la percentuale conseguita sarebbe inferiore al 65% necessario per l'aggiudicazione del premio di "comune riciclone" assegnato da Legambiente Puglia, riconosciuto a Bisceglie sulla base di dati che sono stati da più parti aspramente contestati e messi in discussione.
«Su questa faccenda dei dati 2018 riguardanti le percentuali di rifiuti differenziati e indifferenziati a Bisceglie che ci hanno permesso di ricevere il premio "Comuni ricicloni" di Legambiente, i conti continuano a non tornare» hanno fatto sapere gli attivisti pentastellati.
«Avevamo chiesto all'amministrazione Angarano di pubblicare le cifre ufficiali - e depurate dai refusi ammessi pubblicamente dalla giunta - relativi a settembre e ottobre 2018.
Il vicesindaco Consiglio, dopo nostre sollecitazioni, ha risposto con un comunicato stampa, allegando i dati ufficiali dei mesi in oggetto. Lo ringraziamo, prima di tutto, per questa iniziativa, seppur indotta, di trasparenza. Tuttavia, proprio rileggendo quei dati e elaborando alcune somme e le rispettive medie non riusciamo a comprendere come si raggiunga la fatidica percentuale del 65% circa di differenziata nel 2018» hanno aggiunto.
«Ecco le anomalie che continuiamo a rilevare:
- abbiamo ripreso il prospetto sinottico disponibile sul sito dell'Osservatorio regionale dei rifiuti e lo abbiamo revisionato depurandolo dei refusi relativi alle cifre di settembre e ottobre 2018. Abbiamo sostituito quelle cifre con i dati ufficiali comunicati a mezzo stampa dall'assessore Consiglio. Il prospetto sinottico restituisce una media complessiva di raccolta differenziata nel 2018 del 63.6% anziché del 65,08% come, invece, comunicato sempre a mezzo stampa dalla stessa amministrazione (come da immagine allegata con i due prospetti sinottici a confronto);
- i dati inviati dal comune di Bisceglie a Legambiente per partecipare al premio "Comuni ricicloni" - e resi pubblici a mezzo stampa dalla stessa amministrazione (nell'altra immagine allegata) - sembrano essere discordanti rispetto ai dati dell'Osservatorio regionale e, cosa ancor più strana, restituiscono complessivamente una percentuale di differenziata 2018 pari al 63.3%.
Il vicesindaco Consiglio ha ribadito nel suo comunicato che i dati trasmessi a Legambiente fossero sovrapponibili a quelli disponibili sul sito dell'Osservatorio regionale. A noi così non sembra.
Inoltre si sbandiera una percentuale di differenziata del 65 e passa per cento che non trova riscontro né nei dati della regione, depurati dai refusi, né in quelli (fra l'altro discordanti) trasmessi a Legambiente.
È giunto davvero il momento di fare chiarezza su questa vicenda. Per questo motivo abbiamo trasmesso giovedì mattina a Legambiente Puglia e per conoscenza alla regione Puglia una mail pec, a firma del nostro portavoce Enzo Amendolagine, al fine di sollecitare un chiarimento sul reale raggiungimento della soglia del 65% di differenziata, utile all'assegnazione del premio "Comuni ricicloni" e soglia necessaria a beneficiare di aliquote di Ecotassa regionale più contenute» hanno concluso i 5 Stelle.
«Su questa faccenda dei dati 2018 riguardanti le percentuali di rifiuti differenziati e indifferenziati a Bisceglie che ci hanno permesso di ricevere il premio "Comuni ricicloni" di Legambiente, i conti continuano a non tornare» hanno fatto sapere gli attivisti pentastellati.
«Avevamo chiesto all'amministrazione Angarano di pubblicare le cifre ufficiali - e depurate dai refusi ammessi pubblicamente dalla giunta - relativi a settembre e ottobre 2018.
Il vicesindaco Consiglio, dopo nostre sollecitazioni, ha risposto con un comunicato stampa, allegando i dati ufficiali dei mesi in oggetto. Lo ringraziamo, prima di tutto, per questa iniziativa, seppur indotta, di trasparenza. Tuttavia, proprio rileggendo quei dati e elaborando alcune somme e le rispettive medie non riusciamo a comprendere come si raggiunga la fatidica percentuale del 65% circa di differenziata nel 2018» hanno aggiunto.
«Ecco le anomalie che continuiamo a rilevare:
- abbiamo ripreso il prospetto sinottico disponibile sul sito dell'Osservatorio regionale dei rifiuti e lo abbiamo revisionato depurandolo dei refusi relativi alle cifre di settembre e ottobre 2018. Abbiamo sostituito quelle cifre con i dati ufficiali comunicati a mezzo stampa dall'assessore Consiglio. Il prospetto sinottico restituisce una media complessiva di raccolta differenziata nel 2018 del 63.6% anziché del 65,08% come, invece, comunicato sempre a mezzo stampa dalla stessa amministrazione (come da immagine allegata con i due prospetti sinottici a confronto);
- i dati inviati dal comune di Bisceglie a Legambiente per partecipare al premio "Comuni ricicloni" - e resi pubblici a mezzo stampa dalla stessa amministrazione (nell'altra immagine allegata) - sembrano essere discordanti rispetto ai dati dell'Osservatorio regionale e, cosa ancor più strana, restituiscono complessivamente una percentuale di differenziata 2018 pari al 63.3%.
Il vicesindaco Consiglio ha ribadito nel suo comunicato che i dati trasmessi a Legambiente fossero sovrapponibili a quelli disponibili sul sito dell'Osservatorio regionale. A noi così non sembra.
Inoltre si sbandiera una percentuale di differenziata del 65 e passa per cento che non trova riscontro né nei dati della regione, depurati dai refusi, né in quelli (fra l'altro discordanti) trasmessi a Legambiente.
È giunto davvero il momento di fare chiarezza su questa vicenda. Per questo motivo abbiamo trasmesso giovedì mattina a Legambiente Puglia e per conoscenza alla regione Puglia una mail pec, a firma del nostro portavoce Enzo Amendolagine, al fine di sollecitare un chiarimento sul reale raggiungimento della soglia del 65% di differenziata, utile all'assegnazione del premio "Comuni ricicloni" e soglia necessaria a beneficiare di aliquote di Ecotassa regionale più contenute» hanno concluso i 5 Stelle.