5 Stelle: «Bisceglie comune riciclone? Ma ci facciano il piacere!»
I pentastellati contestano il riconoscimento di Legambiente, consegnato sulla base di dati tutt'altro che convincenti
venerdì 20 dicembre 2019
9.25
Il recente riconoscimento del titolo di comune riciclone a Bisceglie ha sorpreso gli attivisti cittadini del Movimento 5 Stelle, e non solo.
«Legambiente ha premiato Bisceglie ben due volte come comune "riciclone" grazie ai dati della differenziata nel 2018. Ci chiediamo: Legambiente quei dati li ha letti bene?
Proviamo a leggerli insieme. Ci sono alcune cifre fornite dal comune alla regione (proprio quei dati su cui si fonda il "prestigioso" riconoscimento di Legambiente) che non ci convincono» hanno sottolineato i pentastellati.
«A settembre 2018 sembra esserci un crollo della raccolta indifferenziata che si riduce di un decimo rispetto al mese precedente. Un valore numerico strano se si considera la media di raccolta indifferenziata dei mesi precedenti. Un dato che fa schizzare la differenziata nel mese di settembre 2018 al 92%: siamo a livelli da Guinness dei primati» hanno aggiunto, esprimendo quegli stessi dubbi che molti altri osservatori hanno espresso già a tempo debito.
«Altri dati singolari sono quelli di ottobre 2018 su differenziata e indifferenziata: la produzione pro capite risulta allo 0.04 kg al mese, a fronte di una media nei restanti mesi di 42 kg pro capite circa. Insomma a ottobre 2018 sembra che la città si sia svuotata o che nessuno abbia smaltito rifiuti.
Grazie a questi dati obiettivamente anomali Bisceglie ha meritato il titolone di "comune riciclone".
E intanto la media di raccolta differenziata a novembre 2019 si aggira intorno al 61%. Quindi addio al titolo di comune riciclone nel 2020 sui dati della differenziata del 2019, a meno di percentuali bulgare di raccolta differenziata a dicembre (simili al 92% di settembre 2018).
Mentre si gioca con questi premi altisonanti, la città è nelle condizioni che denunciamo da mesi: discariche nell'agro, roghi e abbandono indiscriminato di rifiuti, pochi controlli e poche sanzioni per contrastare gli incivili. Ma tanto siamo "ricicloni". E, quindi, va tutto bene» hanno concluso gli attivisti del Movimento 5 Stelle.
«Legambiente ha premiato Bisceglie ben due volte come comune "riciclone" grazie ai dati della differenziata nel 2018. Ci chiediamo: Legambiente quei dati li ha letti bene?
Proviamo a leggerli insieme. Ci sono alcune cifre fornite dal comune alla regione (proprio quei dati su cui si fonda il "prestigioso" riconoscimento di Legambiente) che non ci convincono» hanno sottolineato i pentastellati.
«A settembre 2018 sembra esserci un crollo della raccolta indifferenziata che si riduce di un decimo rispetto al mese precedente. Un valore numerico strano se si considera la media di raccolta indifferenziata dei mesi precedenti. Un dato che fa schizzare la differenziata nel mese di settembre 2018 al 92%: siamo a livelli da Guinness dei primati» hanno aggiunto, esprimendo quegli stessi dubbi che molti altri osservatori hanno espresso già a tempo debito.
«Altri dati singolari sono quelli di ottobre 2018 su differenziata e indifferenziata: la produzione pro capite risulta allo 0.04 kg al mese, a fronte di una media nei restanti mesi di 42 kg pro capite circa. Insomma a ottobre 2018 sembra che la città si sia svuotata o che nessuno abbia smaltito rifiuti.
Grazie a questi dati obiettivamente anomali Bisceglie ha meritato il titolone di "comune riciclone".
E intanto la media di raccolta differenziata a novembre 2019 si aggira intorno al 61%. Quindi addio al titolo di comune riciclone nel 2020 sui dati della differenziata del 2019, a meno di percentuali bulgare di raccolta differenziata a dicembre (simili al 92% di settembre 2018).
Mentre si gioca con questi premi altisonanti, la città è nelle condizioni che denunciamo da mesi: discariche nell'agro, roghi e abbandono indiscriminato di rifiuti, pochi controlli e poche sanzioni per contrastare gli incivili. Ma tanto siamo "ricicloni". E, quindi, va tutto bene» hanno concluso gli attivisti del Movimento 5 Stelle.