5 Stelle: «Stanchi delle bugie di Emiliano sull'ospedale di Bisceglie»
I consiglieri regionali Galante e Conca: «Il ministero non c'entra nulla»
martedì 16 luglio 2019
18.52
I consiglieri regionali Marco Galante e Mario Conca del Movimento 5 Stelle hanno replicato alle dichiarazioni del presidente della regione Puglia Michele Emiliano sulla questione dell'ospedale di Bisceglie al termine della seduta della terza commissione sul piano di riordino ospedaliero: «Avremmo voluto chiedere al presidente della scelta, su cui ancora attendiamo spiegazioni di rimodulare i 400 milioni di euro previsti per i Pta (presidi d'assistenza territoriale), gli ospedali di comunità e i Cpt, facendoli diventare 60 milioni. Peccato che Emiliano sia impegnato nell'ennesima missione istituzionale, a quanto pare più importante della salute dei biscegliesi».
«E se anche ci fosse stato, ci avrebbe propinato la sua versione dei fatti ben lontana dalla realtà, come accaduto per la chiusura del punto nascita di Bisceglie. Abbiamo ancora bene impresse le sue parole nel consiglio comunale monotematico in cui scaricava la colpa della chiusura sul ministero, parlando di una sua risolutiva richiesta di deroga, mentre la realtà è ben diversa: il ministero non c'entra e la chiusura del punto nascita era stata richiesta dal Dipartimento regionale della salute nel 2017, come poi, carte alla mano, è stato costretto ad ammettere» hanno aggiunto Galante e Conca.
«Siamo stanchi di queste continue bugie e tentativi di scaricabarile per giustificare un piano pensato male e progettato peggio che non andava semplicemente rivisto, ma totalmente modificato. Un piano fatto di tagli e chiusure immediate a fronte della realizzazione di nuovi ospedali certamente non prossima nel tempo e di promesse di future riconversioni, che al momento non si sa ancora come realizzare, figuriamoci quando. Un piano che espressamente preannuncia che anche il sistema dell'emergenza urgenza sarà oggetto di profonda trasformazione con necessità di ulteriore revisione del sistema predetto in termini di numero di postazioni, collocazione delle stesse, tipologia di equipaggi. Un documento efficace quindi solo sulla carta ma i cui unici effetti al momento, sono l'affollamento dei pronto soccorso, i Ppi chiusi e i posti letto tagliati» hanno concluso i due esponenti del Movimento 5 Stelle.
«E se anche ci fosse stato, ci avrebbe propinato la sua versione dei fatti ben lontana dalla realtà, come accaduto per la chiusura del punto nascita di Bisceglie. Abbiamo ancora bene impresse le sue parole nel consiglio comunale monotematico in cui scaricava la colpa della chiusura sul ministero, parlando di una sua risolutiva richiesta di deroga, mentre la realtà è ben diversa: il ministero non c'entra e la chiusura del punto nascita era stata richiesta dal Dipartimento regionale della salute nel 2017, come poi, carte alla mano, è stato costretto ad ammettere» hanno aggiunto Galante e Conca.
«Siamo stanchi di queste continue bugie e tentativi di scaricabarile per giustificare un piano pensato male e progettato peggio che non andava semplicemente rivisto, ma totalmente modificato. Un piano fatto di tagli e chiusure immediate a fronte della realizzazione di nuovi ospedali certamente non prossima nel tempo e di promesse di future riconversioni, che al momento non si sa ancora come realizzare, figuriamoci quando. Un piano che espressamente preannuncia che anche il sistema dell'emergenza urgenza sarà oggetto di profonda trasformazione con necessità di ulteriore revisione del sistema predetto in termini di numero di postazioni, collocazione delle stesse, tipologia di equipaggi. Un documento efficace quindi solo sulla carta ma i cui unici effetti al momento, sono l'affollamento dei pronto soccorso, i Ppi chiusi e i posti letto tagliati» hanno concluso i due esponenti del Movimento 5 Stelle.