60enne tranese morta di peritonite a Bisceglie, indagine archiviata
La decisione del Gip sul caso di Orsola Stella
giovedì 23 novembre 2017
15.43
Il giudice per le indagini preliminari Francesco Messina, ha disposto l'archiviazione dell'indagine sulla morte di Orsola Stella. La decisione è subentrata dopo un'attenta analisi dell'esito dell'autopsia a firma del medico legale Francesco Vinci. A fronte delle riflessioni mediche, l'atto di opposizione non è in grado di confutare le conclusioni medico-sanitarie a cui sono giunti i professori Vinci e Dell'Erba.
Orsola Stella morì la notte del 24 aprile 2016 nell'ospedale civile "Vittorio Emanuele II" di Bisceglie prima di eseguire una tac all'addome prescritta dal medico del pronto soccorso del "San Nicola Pellegrino" di Trani. Secondo la difesa non possono ricadere sul dottore, che era indagato, le problematiche ospedaliere per cui l'esame non si è potuto effettuare presso il nosocomio tranese. Per i familiari della donna quella tac andava, comunque, disposta prima.
Parte offesa ed indagato si erano opposti a "colpi" di perizie. Da un lato i congiunti di Orsola Stella, assistiti dall'avvocato Ignazio Daniele Nenna, avevano chiesto un supplemento istruttorio che facesse piena luce sulla presunta morte per malasanità della 60enne tranese, avvenuta a causa di una peritonite acuta da perforazione intestinale. Dall'altro i difensori del medico, gli avvocati Angelo Scuderi ed Ernesto Pensato, che avevano insistito affinché il fascicolo rubricato con l'accusa di omicidio colposo andasse in archivio così come chiesto dal pubblico ministero Michele Ruggiero alla luce dell'esito dell'autopsia a firma del medico legale Francesco Vinci.
Orsola Stella morì la notte del 24 aprile 2016 nell'ospedale civile "Vittorio Emanuele II" di Bisceglie prima di eseguire una tac all'addome prescritta dal medico del pronto soccorso del "San Nicola Pellegrino" di Trani. Secondo la difesa non possono ricadere sul dottore, che era indagato, le problematiche ospedaliere per cui l'esame non si è potuto effettuare presso il nosocomio tranese. Per i familiari della donna quella tac andava, comunque, disposta prima.
Parte offesa ed indagato si erano opposti a "colpi" di perizie. Da un lato i congiunti di Orsola Stella, assistiti dall'avvocato Ignazio Daniele Nenna, avevano chiesto un supplemento istruttorio che facesse piena luce sulla presunta morte per malasanità della 60enne tranese, avvenuta a causa di una peritonite acuta da perforazione intestinale. Dall'altro i difensori del medico, gli avvocati Angelo Scuderi ed Ernesto Pensato, che avevano insistito affinché il fascicolo rubricato con l'accusa di omicidio colposo andasse in archivio così come chiesto dal pubblico ministero Michele Ruggiero alla luce dell'esito dell'autopsia a firma del medico legale Francesco Vinci.