A Bisceglie la campagna nazionale "Aborto farmacologico. Una conquista da difendere"

Iniziativa promossa dall'Unione degli atei e degli agnostici razionalisti

lunedì 15 marzo 2021 0.01
Ha toccato anche Bisceglie, attraverso l'affissione di alcuni manifesti negli appositi spazi, la campagna nazionale "Aborto farmacologico. Una conquista da difendere" promossa dall'Uaar (unione degli atei e degli agnostici razionalisti) su tutto il territorio e rilanciata dal circolo provinciale Bat dell'associazione. L'obiettivo è «tutelare il diritto di autodeterminazione della donna in un periodo in cui questo viene messo a rischio dalla disinformazione ad opera delle associazioni antiabortiste».

Secondo quanto sostenuto dai referenti dell'Uaar «alcune organizzazioni hanno diffuso, nei mesi scorsi, manifesti in cui hanno condannato la scelta dell'interruzione volontaria di gravidanza, in alcuni casi arrivando a paragonarla all'olocausto. Contrariamente a quanto diffuso da quelle associazioni, la testimonial della campagna nazionale, Alice Merlo, racconta coraggiosamente la sua interruzione di gravidanza descrivendola come un'esperienza non drammatica in quanto, grazie all'assunzione della pillola Ru486, non si è reso necessario alcun intervento chirurgico e, parimenti, nessun ricovero ospedaliero. Si tratta, pertanto, di una conquista da difendere e da tutelare dagli attacchi di quelle associazioni che vogliono vietarne l'utilizzo, spinte da ideologie che non tengono conto del diritto di scelta e di autodeterminazione delle donne».

La campagna nazionale Uaar, partita da Roma il 15 febbraio scorso, è giunta anche a Bisceglie, Barletta, Andria e Trani: «Stiamo diffondendo manifesti per le città, per far sì che il nostro messaggio arrivi a più persone possibili e per aiutare a debellare gli ostacoli che si vengono a creare ogniqualvolta si voglia intraprendere la decisione di interrompere volontariamente una gravidanza» hanno sottolineato dal circolo Uaar Bat, determinati a sostenere e tutelare la libera scelta, come espresso nella legge 194.