Adolescenti, gli psicologi: «Ecco il modo per vincere la negatività»
Il presidente dell'ordine Gesualdo commenta un'indagine preoccupante sui giovani
mercoledì 22 dicembre 2021
Il dato fatto sapere dall'ordine pugliese degli psicologi è preoccupante e invita alla riflessione: 2 ragazzi su 10 (circa 490 mila tra i 14 e i 19 anni) pensa quasi ogni giorno che sarebbe meglio morire o farsi del male a causa del dolore che la vita provoca. La statistica è emersa da un'indagine promossa dalla Fondazione Soleterre e dall'Unità di ricerca sul trauma dell'Università Cattolica di Milano.
«Siamo dinanzi ad un'urgenza, dobbiamo porci all'ascolto di questa ondata emotiva che sta investendo una generazione e fornire ai nostri ragazzi gli strumenti per non affondare. L'emergenza pandemica ha comportato inevitabilmente un peggioramento della qualità della vita, soprattutto delle fasce più giovani. Secondo lo studio effettuato, il 34% dei ragazzi che hanno partecipato alle interviste affermano di non essere in grado di controllare il proprio comportamento quando è turbato, il 36% afferma di sentirsi triste, il 18% di sentirsi male con sé stesso/a e di sentirsi un fallimento e il 17% pensa che sarebbe meglio morire o volersi far del male» ha dichiarato il presidente Vincenzo Gesualdo.
«Parliamo di numeri che devono farci riflettere. Ai nostri ragazzi dobbiamo chiedere uno sforzo, di aggrapparsi alle cose che contano davvero per loro. Imparare a preservare i momenti preziosi, le passioni, a curare quotidianamente relazioni e tempo speso per sé stessi, è il modo per vincere la negatività. Parlare delle proprie sensazioni con amici, familiari o professionisti, è un modo per alleggerire prima il peso. Le istituzioni devono invece iniziare a programmare linee guida che prestino grande attenzione agli effetti negativi sviluppati post pandemia Covid-19. È una necessità per oggettiva per preservare la salute e il benessere psicologico» ha concluso.
«Siamo dinanzi ad un'urgenza, dobbiamo porci all'ascolto di questa ondata emotiva che sta investendo una generazione e fornire ai nostri ragazzi gli strumenti per non affondare. L'emergenza pandemica ha comportato inevitabilmente un peggioramento della qualità della vita, soprattutto delle fasce più giovani. Secondo lo studio effettuato, il 34% dei ragazzi che hanno partecipato alle interviste affermano di non essere in grado di controllare il proprio comportamento quando è turbato, il 36% afferma di sentirsi triste, il 18% di sentirsi male con sé stesso/a e di sentirsi un fallimento e il 17% pensa che sarebbe meglio morire o volersi far del male» ha dichiarato il presidente Vincenzo Gesualdo.
«Parliamo di numeri che devono farci riflettere. Ai nostri ragazzi dobbiamo chiedere uno sforzo, di aggrapparsi alle cose che contano davvero per loro. Imparare a preservare i momenti preziosi, le passioni, a curare quotidianamente relazioni e tempo speso per sé stessi, è il modo per vincere la negatività. Parlare delle proprie sensazioni con amici, familiari o professionisti, è un modo per alleggerire prima il peso. Le istituzioni devono invece iniziare a programmare linee guida che prestino grande attenzione agli effetti negativi sviluppati post pandemia Covid-19. È una necessità per oggettiva per preservare la salute e il benessere psicologico» ha concluso.