Al dirigente 300 mila euro in 10 anni. Francesco Spina indagato per abuso d'ufficio
La Procura di Trani ha inviato l'avviso di conclusione delle indagini all'ex sindaco, a Vittorio Preziosa e al segretario comunale Lazzaro
sabato 4 novembre 2017
22.03
La Procura di Trani ha inviato l'avviso di conclusione delle indagini a carico dell'ex sindaco Francesco Spina, del dirigente Vittorio Preziosa e del segretario generale del comune di Bisceglie Francesco Lazzaro.
I tre sono accusati a vario titolo di abuso d'ufficio, falso ideologico e materiale.
I fatti contestati dal sostituto procuratore Simona Merra riguardano la nomina con atto monocratico di Preziosa a dirigente dell'ufficio servizi alla persona e capo di gabinetto.
La nomina avvenne nel 2006 con atto monocratico da parte di Spina, allora all'inizio del primo mandato da sindaco.
Secondo gli inquirenti, sarebbero infondati i due presupposti che portarono alla nomina di Preziosa: il titolo di studio e la mancanza in organico di una figura qualificata per il ruolo.
L'inchiesta parte da accertamenti della Corte dei Conti che rilevarono numerose anomalie nella spesa pubblica del comune, culminate nella censura di alcune pratiche nella gestione amministrativa come il frequente ricorso ai debiti fuori bilancio.
Nel caso-Preziosa, il comune avrebbe speso per il compenso 297 mila euro totali nel periodo che va dal 2006 al 2016.
Il segretario generale Lazzaro, infine, risulta indagato per non aver ottemperato al suo ruolo di vigilanza "sulla correttezza amministrativa dei provvedimenti adottati".
I tre sono accusati a vario titolo di abuso d'ufficio, falso ideologico e materiale.
I fatti contestati dal sostituto procuratore Simona Merra riguardano la nomina con atto monocratico di Preziosa a dirigente dell'ufficio servizi alla persona e capo di gabinetto.
La nomina avvenne nel 2006 con atto monocratico da parte di Spina, allora all'inizio del primo mandato da sindaco.
Secondo gli inquirenti, sarebbero infondati i due presupposti che portarono alla nomina di Preziosa: il titolo di studio e la mancanza in organico di una figura qualificata per il ruolo.
L'inchiesta parte da accertamenti della Corte dei Conti che rilevarono numerose anomalie nella spesa pubblica del comune, culminate nella censura di alcune pratiche nella gestione amministrativa come il frequente ricorso ai debiti fuori bilancio.
Nel caso-Preziosa, il comune avrebbe speso per il compenso 297 mila euro totali nel periodo che va dal 2006 al 2016.
Il segretario generale Lazzaro, infine, risulta indagato per non aver ottemperato al suo ruolo di vigilanza "sulla correttezza amministrativa dei provvedimenti adottati".