Al via il Giubileo della Parrocchia San Silvestro
A cinquant'anni dalla nascita della parrocchia di periferia, oggi cuore di una grande comunità
sabato 30 dicembre 2017
7.24
Con il solenne rito di apertura presieduto Sua Eccellenza Mons. Giuseppe Mani, Vescovo emerito di Cagliari, il 31 dicembre 2017, parte il Giubileo della Parrocchia di san Silvestro.
Proprio il giorno di san Silvestro di 50 anni fa - era il 1967 - il Vescovo di allora, mons. Reginaldo Addazzi istituì una parrocchia, dedicata a san Silvestro papa, nel quartiere biscegliese "S.Andrea".
Sant'Andrea era un quartiere contadino, di periferia, tagliato fuori dal centro città dalla linea ferroviaria, un quartiere emarginato. La volontà di Mons. Addazzi si rese possibile grazie alla dedizione e all' obbedienza di don Pasqule Caputi, il compianto don Pasqualino e alla generosità e fede dei coniugi Silvestro Storelli e Aurelia Spina che donarono alcuni ambienti di piano terra della loro residenza su via S.Andrea, per ospitare la prima chiesetta e la prima aula liturgica.
Gli stessi coniugi donarono anche il suolo su cui, in seguito, fu edificata la parrocchia di S.Silvestro cosi' come appare oggi ai nostri occhi.
Sua Eccellenza Mons. Giovan Battista Pichierri, pochi mesi prima di salire alla casa del padre, con una sua bolla del 11 giugno 2017, ha voluto che, in coincidenza con la ricorrenza cinquantennale, sia indetto , per tutto l'anno 2018 , l'anno Giubilare per la parrocchia di San Silvestro e la sua comunità.
Ma che cos'è un Giubileo?
Attenzione, non confondiamo la parola Giubileo con altre parole simili: quali il gergale "Gibillero" o "Jubilee" la discoteca o "giubilo" cioe' urlo di gioia, parole che ci fanno pensare a un bel compleanno con tanto di fuochi di artificio e zucchero filato
Il Giubileo non e' una festa, o meglio è una festa ma dello Spirito.
Nell' anno del Giubileo, noi credenti,veniamo chiamati dalla Chiesa ad un più intenso impegno spirituale: ad un percorso profondo e radicale di conversione e riconciliazione.
Il Giubileo infatti riprende un'antica tradizione ebraica per la quale, ogni 50 anni, per un anno intero, i campi non venivano coltivati per consentire loro di rigenerarsi e di ritrovare fertilita'.
La parola "Giubileo", infatti, deriva dalla parola ebraica "yobel" che significa "caprone" perché l'inizio di questo anno di "fermo biologico" veniva anticamente proclamato suonando come tromba un corno di ovino.
I cristiani, come i campi ebraici, sono chiamati quindi ad una rigenerazione dello spirito al termine della quale potranno "lucrare indulgenza", cosi, recita la bolla vescovile.
Il termine " indulgenza" va usato con molta cautela, come un cristallo delicatissimo, perché 500 anni fa la cristianità si è già spaccata proprio sull'interpretazione di questa parola.
Dire "indulgenza plenaria" non significa dire che c'è il condono fiscale tombale per cui quel giorno vado a messa, metto 5 euro nel cestino delle offerte e tutti i peccati vengono magicamente cancellati. Niente di più sbagliato. Il cuore di Dio non fa le offerte speciali né si apre o chiude, come le valve di un ostrica, a secondo delle stagioni o delle convenienze. Il cuore di Dio e' sempre infinitamente aperto per noi. Siamo noi che siamo chiamati ad entrarvi trovando quel desiderio di amore che ci spinga a tuffarci nel suo cuore. Siamo noi che dobbiamo trovare quel candore che ci renda degni della purezza del suo cuore.
E questo lo si può fare attraverso le vie di percorsi spirituali e sacramentali di conversione e riconciliazione che dobbiamo vivere con tale profondo sentimento di fede da riuscire a diventare "diversi", "nuovi" e finalmente "cristiani'. Questa e' l'indulgenza: la nostra ,possibile, capacità di cambiare. È questo il duro percorso che ci potrà far ritornare puri, cosi come lo siamo stati venendo fuori dall' acqua del fonte battesimale, il giorno del nostro battesimo.
Allora, per i cristiani, il Giubileo e' una sirena d' allarme che suona e ti chiede :" a che punto sei nel tuo percorso di cambiamento, di purificazione e di fede? Cosa ti rallenta? In cosa devi correggerti?".
Per approfondire questa riflessione, nel corso del 2018 la parrocchia di S.Silvestro vivrà diversi momenti di concentrazione e verifica spirituale: esercizi, catechesi, pellegrinaggi, incontri. Opportunità attraverso cui la comunità parrocchiale intera possa rigenerarsi riscoprendo il senso della propria identità ed appartenenza a Cristo, nello spirito delle parole di S.Pietro (la pietra su cui e' fondata la nostra Chiesa) che indica nei fedeli " e pietre vive, impiegate per costruire l'edificio sacro".
Proprio il giorno di san Silvestro di 50 anni fa - era il 1967 - il Vescovo di allora, mons. Reginaldo Addazzi istituì una parrocchia, dedicata a san Silvestro papa, nel quartiere biscegliese "S.Andrea".
Sant'Andrea era un quartiere contadino, di periferia, tagliato fuori dal centro città dalla linea ferroviaria, un quartiere emarginato. La volontà di Mons. Addazzi si rese possibile grazie alla dedizione e all' obbedienza di don Pasqule Caputi, il compianto don Pasqualino e alla generosità e fede dei coniugi Silvestro Storelli e Aurelia Spina che donarono alcuni ambienti di piano terra della loro residenza su via S.Andrea, per ospitare la prima chiesetta e la prima aula liturgica.
Gli stessi coniugi donarono anche il suolo su cui, in seguito, fu edificata la parrocchia di S.Silvestro cosi' come appare oggi ai nostri occhi.
Sua Eccellenza Mons. Giovan Battista Pichierri, pochi mesi prima di salire alla casa del padre, con una sua bolla del 11 giugno 2017, ha voluto che, in coincidenza con la ricorrenza cinquantennale, sia indetto , per tutto l'anno 2018 , l'anno Giubilare per la parrocchia di San Silvestro e la sua comunità.
Ma che cos'è un Giubileo?
Attenzione, non confondiamo la parola Giubileo con altre parole simili: quali il gergale "Gibillero" o "Jubilee" la discoteca o "giubilo" cioe' urlo di gioia, parole che ci fanno pensare a un bel compleanno con tanto di fuochi di artificio e zucchero filato
Il Giubileo non e' una festa, o meglio è una festa ma dello Spirito.
Nell' anno del Giubileo, noi credenti,veniamo chiamati dalla Chiesa ad un più intenso impegno spirituale: ad un percorso profondo e radicale di conversione e riconciliazione.
Il Giubileo infatti riprende un'antica tradizione ebraica per la quale, ogni 50 anni, per un anno intero, i campi non venivano coltivati per consentire loro di rigenerarsi e di ritrovare fertilita'.
La parola "Giubileo", infatti, deriva dalla parola ebraica "yobel" che significa "caprone" perché l'inizio di questo anno di "fermo biologico" veniva anticamente proclamato suonando come tromba un corno di ovino.
I cristiani, come i campi ebraici, sono chiamati quindi ad una rigenerazione dello spirito al termine della quale potranno "lucrare indulgenza", cosi, recita la bolla vescovile.
Il termine " indulgenza" va usato con molta cautela, come un cristallo delicatissimo, perché 500 anni fa la cristianità si è già spaccata proprio sull'interpretazione di questa parola.
Dire "indulgenza plenaria" non significa dire che c'è il condono fiscale tombale per cui quel giorno vado a messa, metto 5 euro nel cestino delle offerte e tutti i peccati vengono magicamente cancellati. Niente di più sbagliato. Il cuore di Dio non fa le offerte speciali né si apre o chiude, come le valve di un ostrica, a secondo delle stagioni o delle convenienze. Il cuore di Dio e' sempre infinitamente aperto per noi. Siamo noi che siamo chiamati ad entrarvi trovando quel desiderio di amore che ci spinga a tuffarci nel suo cuore. Siamo noi che dobbiamo trovare quel candore che ci renda degni della purezza del suo cuore.
E questo lo si può fare attraverso le vie di percorsi spirituali e sacramentali di conversione e riconciliazione che dobbiamo vivere con tale profondo sentimento di fede da riuscire a diventare "diversi", "nuovi" e finalmente "cristiani'. Questa e' l'indulgenza: la nostra ,possibile, capacità di cambiare. È questo il duro percorso che ci potrà far ritornare puri, cosi come lo siamo stati venendo fuori dall' acqua del fonte battesimale, il giorno del nostro battesimo.
Allora, per i cristiani, il Giubileo e' una sirena d' allarme che suona e ti chiede :" a che punto sei nel tuo percorso di cambiamento, di purificazione e di fede? Cosa ti rallenta? In cosa devi correggerti?".
Per approfondire questa riflessione, nel corso del 2018 la parrocchia di S.Silvestro vivrà diversi momenti di concentrazione e verifica spirituale: esercizi, catechesi, pellegrinaggi, incontri. Opportunità attraverso cui la comunità parrocchiale intera possa rigenerarsi riscoprendo il senso della propria identità ed appartenenza a Cristo, nello spirito delle parole di S.Pietro (la pietra su cui e' fondata la nostra Chiesa) che indica nei fedeli " e pietre vive, impiegate per costruire l'edificio sacro".