Alle Vecchie Segherie Mastrototaro Federica Manzon con "Alma"
L'incontro letterario si terrà questa sera 8 febbraio 2024 alle 19:00
giovedì 8 febbraio 2024
9.15
Federica Manzon, scrittrice che con "Di fama e di sventura" ha vinto il premio Rapallo Carige e il premio Selezione Campiello, torna in libreria con "Alma" e lo presenta questa sera 8 febbraio alle 19.00 nella cornice delle Vecchie Segherie Mastrototaro di Bisceglie, in dialogo con Giulia Murolo.
Il nuovo libro dell'apprezzata autrice si muove fra i giorni della Pasqua ortodossa e Trieste, la città dove è impossibile restare e da cui è lacerante partire. La protagonista Alma torna, ha tre giorni di tempo. Deve recuperare l'eredità che il padre, orfano di Tito, ha lasciato a Vili per lei. Ma Vili è l'ultima persona che Alma vorrebbe ritrovare. Tre giorni diventano lo spartiacque tra ciò che è stato e ciò che sarà. Gli anni di un'infanzia divisa tra i caffè austroungarici dei nonni e i viaggi segreti con il padre nelle isole jugoslave. E un presente dove fare i conti con la memoria di una guerra oltre il confine e con quelle stesse strade dove ora Alma e Vili cercano di trovare il loro posto.
Federica Manzon scrive un romanzo dove l'identità, la memoria e la storia – personale, familiare, dei Paesi – si cercano e si sfuggono continuamente, facendo di Trieste un punto di vista da cui guardare i nostri difficili tentativi di capire chi siamo e dov'è la nostra casa.
L'autrice - Federica Manzon ha esordito nel 2008 con Come si dice addio (Mondadori), al quale sono seguiti Di fama e di sventura (Mondadori, 2011, premio Rapallo Carige e premio Selezione Campiello), La nostalgia degli altri (Feltrinelli, 2017) e Il bosco del confine (Aboca Edizioni, 2020). Ha inoltre curato un'antologia, I mari di Trieste (Bompiani, 2015). Vive tra Milano e Trieste.
Il nuovo libro dell'apprezzata autrice si muove fra i giorni della Pasqua ortodossa e Trieste, la città dove è impossibile restare e da cui è lacerante partire. La protagonista Alma torna, ha tre giorni di tempo. Deve recuperare l'eredità che il padre, orfano di Tito, ha lasciato a Vili per lei. Ma Vili è l'ultima persona che Alma vorrebbe ritrovare. Tre giorni diventano lo spartiacque tra ciò che è stato e ciò che sarà. Gli anni di un'infanzia divisa tra i caffè austroungarici dei nonni e i viaggi segreti con il padre nelle isole jugoslave. E un presente dove fare i conti con la memoria di una guerra oltre il confine e con quelle stesse strade dove ora Alma e Vili cercano di trovare il loro posto.
Federica Manzon scrive un romanzo dove l'identità, la memoria e la storia – personale, familiare, dei Paesi – si cercano e si sfuggono continuamente, facendo di Trieste un punto di vista da cui guardare i nostri difficili tentativi di capire chi siamo e dov'è la nostra casa.
L'autrice - Federica Manzon ha esordito nel 2008 con Come si dice addio (Mondadori), al quale sono seguiti Di fama e di sventura (Mondadori, 2011, premio Rapallo Carige e premio Selezione Campiello), La nostalgia degli altri (Feltrinelli, 2017) e Il bosco del confine (Aboca Edizioni, 2020). Ha inoltre curato un'antologia, I mari di Trieste (Bompiani, 2015). Vive tra Milano e Trieste.