Ambito Trani-Bisceglie, in partenza progetto rivolto a famiglie con minori
Obiettivo aiutare i genitori che non riescono a garantire ai propri figli un giusto benessere
sabato 12 febbraio 2022
Il Programma di intervento per la prevenzione dell'istituzionalizzazione (Pippi) è la nuova iniziativa promossa e organizzata dall'Ambito territoriale Trani-Bisceglie, che ha come obiettivo aiutare quei genitori «che si trovano a fronteggiare condizioni complesse in cui risulta difficile garantire ai propri figli e a tutta la famiglia un giusto benessere».
Si tratta di un progetto sperimentale nato dalla collaborazione tra il ministero delle politiche sociali e il laboratorio in educazione familiare dell'Università di Padova, che prevede interventi innovativi costantemente monitorati, finalizzati ad aumentare la sicurezza dei bambini, migliorare la qualità del loro sviluppo, promuovere il benessere e ridurre il rischio di maltrattamento e il conseguente allontanamento dei minori dal nucleo familiare.
L'idea sarà avviata in favore di dieci famiglie con minori fino a 14 anni e sviluppata in collaborazione con assistenti sociali, personale scolastico, psicologi, educatori, realtà associative del territorio e famiglie di appoggio. Una vera task force che lavorerà in modo integrato coi genitori per promuovere le loro risorse e capacità di risposta ai bisogni dei più piccoli. Le prestazioni specialistiche di educativa domiciliare saranno assicurate dalla cooperativa sociale Shalom.
Il dirigente dell'ufficio di piano Alessandro Attolico ha spiegato: «Con questo programma mettiamo al centro i bambini e i loro genitori, coi quali costruire un progetto personalizzato e un'alleanza tra tutte le risorse (capitale umano) che hanno a cuore la crescita del minore, per aiutare gli adulti nel loro ruolo genitoriale. Siamo convinti che solo l'azione sinergica di ciò che ruota intorno al bambino può contribuire al suo benessere. Abbiamo inoltre l'auspicio che il costante monitoraggio scientifico dell'iniziativa favorisca lo sviluppo di buone prassi nel nostro territorio».
Si tratta di un progetto sperimentale nato dalla collaborazione tra il ministero delle politiche sociali e il laboratorio in educazione familiare dell'Università di Padova, che prevede interventi innovativi costantemente monitorati, finalizzati ad aumentare la sicurezza dei bambini, migliorare la qualità del loro sviluppo, promuovere il benessere e ridurre il rischio di maltrattamento e il conseguente allontanamento dei minori dal nucleo familiare.
L'idea sarà avviata in favore di dieci famiglie con minori fino a 14 anni e sviluppata in collaborazione con assistenti sociali, personale scolastico, psicologi, educatori, realtà associative del territorio e famiglie di appoggio. Una vera task force che lavorerà in modo integrato coi genitori per promuovere le loro risorse e capacità di risposta ai bisogni dei più piccoli. Le prestazioni specialistiche di educativa domiciliare saranno assicurate dalla cooperativa sociale Shalom.
Il dirigente dell'ufficio di piano Alessandro Attolico ha spiegato: «Con questo programma mettiamo al centro i bambini e i loro genitori, coi quali costruire un progetto personalizzato e un'alleanza tra tutte le risorse (capitale umano) che hanno a cuore la crescita del minore, per aiutare gli adulti nel loro ruolo genitoriale. Siamo convinti che solo l'azione sinergica di ciò che ruota intorno al bambino può contribuire al suo benessere. Abbiamo inoltre l'auspicio che il costante monitoraggio scientifico dell'iniziativa favorisca lo sviluppo di buone prassi nel nostro territorio».