Amendolagine: «Non un'area verde ma un distributore di carburanti a Lama di Macina»
Il consigliere 5 Stelle: «Dopo gli appartamenti alla BiMarmi ecco un nuovo provvedimento della Giunta "green" i cui conflitti di interesse variano a giorni alterni»
venerdì 11 febbraio 2022
8.18
«Nonostante il tema ambientale sia stato ampiamente sbandierato in campagna elettorale, ancora oggi ci troviamo a dover constatare come un'ampia superficie di terreno con impiantati ulivi possa essere sacrificata al fine di realizzare una stazione di servizio per carburanti». Lo ha affermato Enzo Amendolagine, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle di Bisceglie a margine della riunione della massima assise cittadina di giovedì 10 febbraio.
«Sia chiaro che il problema non è legato alla realizzazione della stazione di sevizio in quanto tale, ma è sempre di natura prospettica: serve oggi una stazione di servizio a ridosso della statale, data al momento l'inesistenza di una necessità oggettiva? Da qui la domanda nasce spontanea: c'è una progettualità per la zona a noi non nota? Perché dunque non discutere prima del famigerato Pug (Piano urbanistico generale) in consiglio comunale, così da pianificare il futuro urbanistico della nostra città?» ha rimarcato.
«Ecco che tocca prendere atto di come questa Giunta se da un lato si è dichiarata impossibilitata, per potenziali conflitti di interesse degli assessori, ad approvare il Pug, di fatto ha approvato varianti al vecchio Piano regolatore a macchia di leopardo, intervenendo su zona Bi-Marmi, zona Santa Caterina ed ora anche in via Lama di Macina. Tutte varianti impattanti, dove è il cemento a farla da padrone» ha osservato l'esponente pentastellato.
«E così abbiamo perso l'ennesima occasione di dotare di un polmone verde la città. È successo con la maglia 165, dove da più parti si è richiesta la creazione di un parco costiero; della zona fronte mare un tempo appartenente alla ex Casa Divina Provvidenza, passata in mano di privati.
Cosa si potrà dire alla fine di questo quinquennio a guida Angarano? Probabilmente che la restaurazione di un vecchio sistema di fare politica non avrà prodotto altro che il solito cemento. Un grigio paesaggio dove l'unico verde visibile, è frutto di pigmentazione sintetica di persiane, ringhiere e saracinesche» ha concluso Amendolagine.
«Sia chiaro che il problema non è legato alla realizzazione della stazione di sevizio in quanto tale, ma è sempre di natura prospettica: serve oggi una stazione di servizio a ridosso della statale, data al momento l'inesistenza di una necessità oggettiva? Da qui la domanda nasce spontanea: c'è una progettualità per la zona a noi non nota? Perché dunque non discutere prima del famigerato Pug (Piano urbanistico generale) in consiglio comunale, così da pianificare il futuro urbanistico della nostra città?» ha rimarcato.
«Ecco che tocca prendere atto di come questa Giunta se da un lato si è dichiarata impossibilitata, per potenziali conflitti di interesse degli assessori, ad approvare il Pug, di fatto ha approvato varianti al vecchio Piano regolatore a macchia di leopardo, intervenendo su zona Bi-Marmi, zona Santa Caterina ed ora anche in via Lama di Macina. Tutte varianti impattanti, dove è il cemento a farla da padrone» ha osservato l'esponente pentastellato.
«E così abbiamo perso l'ennesima occasione di dotare di un polmone verde la città. È successo con la maglia 165, dove da più parti si è richiesta la creazione di un parco costiero; della zona fronte mare un tempo appartenente alla ex Casa Divina Provvidenza, passata in mano di privati.
Cosa si potrà dire alla fine di questo quinquennio a guida Angarano? Probabilmente che la restaurazione di un vecchio sistema di fare politica non avrà prodotto altro che il solito cemento. Un grigio paesaggio dove l'unico verde visibile, è frutto di pigmentazione sintetica di persiane, ringhiere e saracinesche» ha concluso Amendolagine.