Andrea Iacomini alle Vecchie Segherie di Bisceglie per raccontare le emergenze umanitarie dei nostri giorni
Il portavoce UNICEF: «Bisceglie è uno spaccato di questo Paese che mi fa ben sperare per il futuro»
mercoledì 9 maggio 2018
10.06
Solo posti in piedi per seguire l'incontro "A casa loro - Bambini ed emergenze nel mondo" tema che Andrea Iacomini, portavoce italiano presso l'UNICEF, sta portando in giro per l'Italia e che martedì 8 maggio ha fatto tappa al Bookstore Mondadori delle Vecchie Segherie. Moderato dalla giovane studentessa biscegliese Fabiola Papagni, Iacomini ha parlato tra le altre cose dello Ius Soli e del perché abbia definito l'ennesimo rinvio dell'approvazione del disegno di legge un gesto incivile.
L'evento ha coinciso con la conclusione dell'attività di alternanza scuola-lavoro portata avanti dagli studenti della 3ªA del liceo scientifico "Leonardo da Vinci" presso la "sQuola Garibaldi". Il portavoce si è complimentato con gli studenti e i docenti che hanno reso possibile questa collaborazione, spiegando che suo modo di vedere è questo il modo giusto per raggiungere l'integrazione che porterebbe giovamento a tutti.
Iacomini ha anche spiegato al suo pubblico quanto sia difficile il ruolo del portavoce, che quotidianamente si scontra con l'indifferenza delle testate rispetto a temi che invece sarebbero di interesse comune. «Le pagine dei nostri quotidiani sono invase dai turbamenti dei nostri politici piuttosto che parlare di temi che ci dovrebbero interessare sul serio». Si tratta però di un problema che riguarda molto da vicino i media italiani, che al contrario di molte testate estere dedicano poco spazio a queste tematiche: «Vi chiedo solo di non essere indifferenti, perché l'indifferenza è un crimine contro l'umanità» ha concluso.
L'evento ha coinciso con la conclusione dell'attività di alternanza scuola-lavoro portata avanti dagli studenti della 3ªA del liceo scientifico "Leonardo da Vinci" presso la "sQuola Garibaldi". Il portavoce si è complimentato con gli studenti e i docenti che hanno reso possibile questa collaborazione, spiegando che suo modo di vedere è questo il modo giusto per raggiungere l'integrazione che porterebbe giovamento a tutti.
Iacomini ha anche spiegato al suo pubblico quanto sia difficile il ruolo del portavoce, che quotidianamente si scontra con l'indifferenza delle testate rispetto a temi che invece sarebbero di interesse comune. «Le pagine dei nostri quotidiani sono invase dai turbamenti dei nostri politici piuttosto che parlare di temi che ci dovrebbero interessare sul serio». Si tratta però di un problema che riguarda molto da vicino i media italiani, che al contrario di molte testate estere dedicano poco spazio a queste tematiche: «Vi chiedo solo di non essere indifferenti, perché l'indifferenza è un crimine contro l'umanità» ha concluso.