Anima Mea alle Vecchie Segherie Mastrototaro giovedì 21 novembre
La serata offrirà agli spettatori uno spaccato della musica del 700
martedì 19 novembre 2024
11.24
Il festival itinerante di musica antica Anima Mea, diretto da Gioacchino De Padova e realizzato con i contributi del Ministero della Cultura, della Regione Puglia e dei Comuni di Bari, Andria, Palo del Colle, Sannicandro di Bari e Minervino Murge, della Camera di Commercio e con il patrocinio di Rai Puglia, continua a esplorare le origini del concerto solistico. L'indagine spazia dalla famiglia Bach (padre e figlio) sino a Luigi Boccherini con un florilegio di musiche affidate a un grande del violoncello, Gaetano Nasillo, e a uno degli interpreti di punta del clavicembalo, Luca Guglielmi, che figura anche in veste di direttore dell'Orchestra Barocca Orfeo Futuro nel triplo appuntamento intitolato «Seconda meraviglia», in programma mercoledì 20 novembre a Bari, nella chiesa di santa Scolastica, giovedì 21 novembre a Bisceglie, nelle Vecchie Segherie Mastrototaro, e venerdì 22 novembre a Sannicandro, nelle scuderie del Castello (sempre con inizio alle ore 20.30).
I tre appuntamenti saranno introdotti da un racconto di Anis Ghamineh su cos'è Gaza oggi attraverso la voce dell'attrice Nunzia Antonino, altro interludio ai concerti del cartellone sul tema della guerra, così presente nella nostra quotidianità come ai tempi dell'epoca d'oro della musica nel Vecchio Continente. Il programma musicale indagherà la fase del '700 in cui i compositori transitarono dai piccoli complessi cameristici ad ampi organici prediligendo, tra i vari generi, il concerto e la sinfonia. È vero che l'affermazione di una musica strumentale orchestrale «assoluta» fece i conti con l'omissione dell'amato canto, sacro o profano, ma i maestri dell'epoca furono molto abili a garantire, pur in assenza di testi e voci, eloquenza, virtuosismo e popolarità.
L'unica sinfonia del programma, ispirata allo stile sensibile, offre uno scorcio di rara bellezza sullo «Sturm und Drang» nel quale primeggiò il «berlinese» Carl Philipp Emanuel Bach. A sua volta, il Concerto per clavicembalo BWV 1055 di Johann Sebastian Bach risulta tra le pagine più vicine ai presupposti del concerto barocco italiano. Ci sono poi tre concerti di maestri italiani per violoncello obbligato e orchestra appartenenti al secondo Settecento, nei quali i solisti esibiscono una cifra altamente virtuosistica per originalità, brio e tecnica. Di Nicola Porpora, maestro di Farinelli, si ascolterà il Concerto in sol maggiore, composizione dal gusto moderno, contrassegnata dal dialogo serrato solo-tutti, mentre il Concerto in re maggiore G. 470 di Luigi Boccherini conferma stile e «bravura» di un eccelso innovatore del repertorio strumentale italiano. Completa il programma una pagina rara, lo sconosciuto Concerto per violoncello obbligato, viola e basso in la maggiore di Stefano Galeotti, che conquisterà il pubblico per grazia, espressività e perizia strumentale.
Info 334.2913041. Biglietti e abbonamenti su www.postoriservato.it.
I tre appuntamenti saranno introdotti da un racconto di Anis Ghamineh su cos'è Gaza oggi attraverso la voce dell'attrice Nunzia Antonino, altro interludio ai concerti del cartellone sul tema della guerra, così presente nella nostra quotidianità come ai tempi dell'epoca d'oro della musica nel Vecchio Continente. Il programma musicale indagherà la fase del '700 in cui i compositori transitarono dai piccoli complessi cameristici ad ampi organici prediligendo, tra i vari generi, il concerto e la sinfonia. È vero che l'affermazione di una musica strumentale orchestrale «assoluta» fece i conti con l'omissione dell'amato canto, sacro o profano, ma i maestri dell'epoca furono molto abili a garantire, pur in assenza di testi e voci, eloquenza, virtuosismo e popolarità.
L'unica sinfonia del programma, ispirata allo stile sensibile, offre uno scorcio di rara bellezza sullo «Sturm und Drang» nel quale primeggiò il «berlinese» Carl Philipp Emanuel Bach. A sua volta, il Concerto per clavicembalo BWV 1055 di Johann Sebastian Bach risulta tra le pagine più vicine ai presupposti del concerto barocco italiano. Ci sono poi tre concerti di maestri italiani per violoncello obbligato e orchestra appartenenti al secondo Settecento, nei quali i solisti esibiscono una cifra altamente virtuosistica per originalità, brio e tecnica. Di Nicola Porpora, maestro di Farinelli, si ascolterà il Concerto in sol maggiore, composizione dal gusto moderno, contrassegnata dal dialogo serrato solo-tutti, mentre il Concerto in re maggiore G. 470 di Luigi Boccherini conferma stile e «bravura» di un eccelso innovatore del repertorio strumentale italiano. Completa il programma una pagina rara, lo sconosciuto Concerto per violoncello obbligato, viola e basso in la maggiore di Stefano Galeotti, che conquisterà il pubblico per grazia, espressività e perizia strumentale.
Info 334.2913041. Biglietti e abbonamenti su www.postoriservato.it.