«Anziché stabilizzare gli operatori sanitari si lasciano scadere i contratti: è inaccettabile»
Il biscegliese Brescia, leader dell'Usppi, "diffida" l'Asl Bt: «Sarebbe un atto grave e di inaudita irriconoscenza»
martedì 23 novembre 2021
8.23
Entro il prossimo 31 dicembre diversi contratti di operatori socio-sanitari in servizio nelle strutture di competenza dell'Asl Bt giungeranno a scadenza, compresi quelli di coloro i quali hanno già acquisito (o stanno acquisendo) i requisiti necessari alla stablizzazione. Il sindaco Usppi Puglia, guidato dal biscegliese Nicola Brescia, si è perciò rivolto al presidente della Regione Michele Emiliano, al direttore del Dipartimento salute Vito Montanaro e al Commissario straordinario Asl Bt Alessandro Delle Donne affinché si proceda a conferme e stabilizzazioni.
«Diffidiamo l'azienda sanitaria locale a dare il via a quello che definiamo un atto di grave e inaudita irriconoscenza, che ovviamente non colma il vuoto di organico che ha storicamente penalizzato il sistema sanitario ma che lascerebbe sguarniti gli organici in caso di ripresa della pandemia» è quanto sostenuto dall'Usppi nella lettera inviata agli interlocutori.
«Li avevamo chiamati "angeli custodi" ed "eroi" durante le settimane difficilissime della pandemia da Covid 19 quando, senza la protezione dei vaccini, avevano messo a rischio la loro vita per garantire la cura di chi si era infettato e ammalato. Ma nel nostro Paese evidentemente la memoria fa difetto, e persino ora che il Governo ha inserito nel documento programmatico della Legge di bilancio una norma per cui gli enti del Servizio Sanitario Nazionale sono autorizzati a stabilizzare il personale assunto a tempo determinato durante l'emergenza (medici, infermieri, operatori sanitari, psicologi, amministrativi, informatici e tutte le altre figure), noi siamo ancora a discutere di dismissioni e licenziamenti... È inaccettabile» ha tuonato Brescia, tornando a chiedere una ricomposizione della vicenda in modo da salvaguardare, fra l'altro, i livelli essenziali di assistenza.
«Diffidiamo l'azienda sanitaria locale a dare il via a quello che definiamo un atto di grave e inaudita irriconoscenza, che ovviamente non colma il vuoto di organico che ha storicamente penalizzato il sistema sanitario ma che lascerebbe sguarniti gli organici in caso di ripresa della pandemia» è quanto sostenuto dall'Usppi nella lettera inviata agli interlocutori.
«Li avevamo chiamati "angeli custodi" ed "eroi" durante le settimane difficilissime della pandemia da Covid 19 quando, senza la protezione dei vaccini, avevano messo a rischio la loro vita per garantire la cura di chi si era infettato e ammalato. Ma nel nostro Paese evidentemente la memoria fa difetto, e persino ora che il Governo ha inserito nel documento programmatico della Legge di bilancio una norma per cui gli enti del Servizio Sanitario Nazionale sono autorizzati a stabilizzare il personale assunto a tempo determinato durante l'emergenza (medici, infermieri, operatori sanitari, psicologi, amministrativi, informatici e tutte le altre figure), noi siamo ancora a discutere di dismissioni e licenziamenti... È inaccettabile» ha tuonato Brescia, tornando a chiedere una ricomposizione della vicenda in modo da salvaguardare, fra l'altro, i livelli essenziali di assistenza.