Arrestato carabiniere biscegliese in servizio a Giovinazzo
È accusato di collusione con appartenenti al clan mafioso Di Cosola
giovedì 18 giugno 2020
20.32
Avrebbe ricevuto, insieme a un collega molfettese di 50 anni, una somma di denaro mensile, regali e persino l'indebito risarcimento del danno per un incidente stradale organizzato al fine di approfittare dell'indennità di servizio per la malattia. Con queste accuse un 51enne carabiniere biscegliese in servizio a Giovinazzo è stato arrestato dagli uomini del Comando Provinciale di Bari nell'ambito dell'esecuzione di quattro ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del Tribunale di Bari, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia.
Secondo quanto ipotizzato i due appartenenti all'Arma si sarebbero fatti consegnare soldi e beni di vario tipo per un valore complessivo di 400 mila euro da alcuni pregiudicati vicini al clan mafioso Di Cosola, per il tramite di un commerciante. In cambio, i militari avrebbero rivelato informazioni sulle operazioni di Polizia giudiziaria, sulle indagini in corso o sui provvedimenti restrittivi da eseguire nei confronti di affiliati all'articolazione di Giovinazzo del clan Di Cosola, fornendo agli appartenenti all'organizzazione mafiosa "copertura" e, in alcune occasioni, registrazioni e verbali ancora coperti da segreto con le dichiarazioni di collaboratori di giustizia.
Oltre ai due carabinieri, sono finiti in carcere il pregiudicato Mario Del Vecchio, ritenuto referente del clan a Giovinazzo e un commerciante del posto, accusato di aver fatto da tramite tra i pregiudicati e i militari. I reati contestati risalgono al periodo compreso tra il 2012 e il 2018. Del Vecchio è accusato di associazione mafiosa mentre sul carabiniere biscegliese, il collega e il commerciante pende l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Tutti gli indagati dovranno rispondere di corruzione in atti giudiziari, Del Vecchio e i due carabinieri di concorso in rivelazione del segreto d'ufficio con l'aggravante mafiosa.
Secondo quanto ipotizzato i due appartenenti all'Arma si sarebbero fatti consegnare soldi e beni di vario tipo per un valore complessivo di 400 mila euro da alcuni pregiudicati vicini al clan mafioso Di Cosola, per il tramite di un commerciante. In cambio, i militari avrebbero rivelato informazioni sulle operazioni di Polizia giudiziaria, sulle indagini in corso o sui provvedimenti restrittivi da eseguire nei confronti di affiliati all'articolazione di Giovinazzo del clan Di Cosola, fornendo agli appartenenti all'organizzazione mafiosa "copertura" e, in alcune occasioni, registrazioni e verbali ancora coperti da segreto con le dichiarazioni di collaboratori di giustizia.
Oltre ai due carabinieri, sono finiti in carcere il pregiudicato Mario Del Vecchio, ritenuto referente del clan a Giovinazzo e un commerciante del posto, accusato di aver fatto da tramite tra i pregiudicati e i militari. I reati contestati risalgono al periodo compreso tra il 2012 e il 2018. Del Vecchio è accusato di associazione mafiosa mentre sul carabiniere biscegliese, il collega e il commerciante pende l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Tutti gli indagati dovranno rispondere di corruzione in atti giudiziari, Del Vecchio e i due carabinieri di concorso in rivelazione del segreto d'ufficio con l'aggravante mafiosa.