Art For Rights: a vincere il contest Nadia Simone - LE FOTO
L’artista ha portato a casa la vittoria per il terzo anno di fila
giovedì 14 novembre 2024
13.47
Si è conclusa con la vittoria dell'artista Nadia Simone, autrice dell'opera "This doesn't mean yes" la X edizione dell'Art For Rights, contest artistico organizzato dal gruppo di Bisceglie di Amnesty International volto a mettere in relazione la tematica dell'arte con i diritti umani.
Al concorso hanno preso parte ben 26 persone artiste, cui è stato chiesto, come da bando, di realizzare un'opera sulla tematica del consenso. L'obiettivo delle giovani persone attiviste promuovere la campagna #iolochiedo, il sesso senza consenso è stupro, lanciata dal movimento nel 2020 con la quale Amnesty International chiede che nell'art.609-bis del Codice penale Italiano, in materia di violenza sessuale, venga inserito il parametro del consenso, in ottemperanza della Convenzione di Istambul che l'Italia ha sottoscritto nel 2014.
A presenziare la serata finale del contest, svoltasi domenica 10 novembre alle Vecchie Segherie Mastrototaro, l'Assessora all'Inclusione Roberta Rigante, in rappresentanza del sostegno all'iniziativa da parte della Giunta Comunale. «Un grazie sincero a tutti i partecipanti e agli artisti che, con le loro 26 opere, hanno trasformato questo evento in un'esperienza di grande intensità e riflessione per la nostra comunità - ha commentato il sindaco Angelantonio Angarano sui social -. Congratulazioni a Nadia Simone che ha vinto l'edizione di quest'anno. Bisceglie è fiera di ospitare eventi come questo, che ci uniscono nel desiderio di costruire una società libera dalla violenza e dalla discriminazione».
«Si tratta di un collage di articoli di giornale che parlano di stupri, con l'intento di evidenziare le situazioni in cui gli stupri sono avvenuti a seguito di una sbronza o sono la conseguenza di quella che spesso viene vista come una "provocazione" da parte del soggetto femminile - spiega Nadia Simone -. La donna che ho raffigurato non a caso indossa i classici simboli della "donna provocante", un abito succinto, il rossetto rosso, il tacco , mentre accanto ha una bottiglia di alcool e uno slip: chiari riferimenti a quelli che ancora troppo spesso vengono scambiati per giustificazioni. È proprio la protagonista del quadro poi a scrivere sulla tela proprio con lo stesso rossetto rosso che indossa la scritta: "This doesnt'mean yes". Il suo volto inoltre è lasciato indefinita, innanzitutto perché potrebbe essere chiunque, ma soprattutto perché agli occhi degli aggressori il soggetto femminile non ha più un'identità ma diventa pura carne».
«Ringrazio il gruppo di Amnesty Bisceglie perché ci da la possibilità di metterci in mostra in un contesto meraviglioso che è quello dell'attivismo, di poterci esprimere dando anche un significato importante alle nostre opere. Per me, che vivo la pittura e l'arte come un hobby e non come un lavoro l'Art For Rights rappresenta la possibilità di continuare a dipingere trasmettendo un messaggio e capire poi se poi quello che dico tramite l'arte arriva effettivamente alle persone - ha aggiunto - ed il fatto che i visitatori e le visitatrici mi abbiano votata è per me un incentivo a continuare a disegnare».
«Come sottolineato da Tina Marinari, Coordinatrice per le Campagne di Amnesty International Italia, durante la cerimonia di premiazione, #IoLoChiedo è una campagna di prossimità e rientra tra i nostri impegni quello di promuovere una sensibilizzazione quanto più capillare possibile. Con la X edizione dell'Art for Rights abbiamo potuto parlare di consenso con tantissime persone della nostra comunità cittadina e non solo ma il percorso è ancora lungo e richiede un costante impegno volto a modificare i paradigmi culturali della nostra società» ha poi concluso Raffaele de Candia, responsabile del gruppo di Amnesty International di Bisceglie.
Al concorso hanno preso parte ben 26 persone artiste, cui è stato chiesto, come da bando, di realizzare un'opera sulla tematica del consenso. L'obiettivo delle giovani persone attiviste promuovere la campagna #iolochiedo, il sesso senza consenso è stupro, lanciata dal movimento nel 2020 con la quale Amnesty International chiede che nell'art.609-bis del Codice penale Italiano, in materia di violenza sessuale, venga inserito il parametro del consenso, in ottemperanza della Convenzione di Istambul che l'Italia ha sottoscritto nel 2014.
A presenziare la serata finale del contest, svoltasi domenica 10 novembre alle Vecchie Segherie Mastrototaro, l'Assessora all'Inclusione Roberta Rigante, in rappresentanza del sostegno all'iniziativa da parte della Giunta Comunale. «Un grazie sincero a tutti i partecipanti e agli artisti che, con le loro 26 opere, hanno trasformato questo evento in un'esperienza di grande intensità e riflessione per la nostra comunità - ha commentato il sindaco Angelantonio Angarano sui social -. Congratulazioni a Nadia Simone che ha vinto l'edizione di quest'anno. Bisceglie è fiera di ospitare eventi come questo, che ci uniscono nel desiderio di costruire una società libera dalla violenza e dalla discriminazione».
«Si tratta di un collage di articoli di giornale che parlano di stupri, con l'intento di evidenziare le situazioni in cui gli stupri sono avvenuti a seguito di una sbronza o sono la conseguenza di quella che spesso viene vista come una "provocazione" da parte del soggetto femminile - spiega Nadia Simone -. La donna che ho raffigurato non a caso indossa i classici simboli della "donna provocante", un abito succinto, il rossetto rosso, il tacco , mentre accanto ha una bottiglia di alcool e uno slip: chiari riferimenti a quelli che ancora troppo spesso vengono scambiati per giustificazioni. È proprio la protagonista del quadro poi a scrivere sulla tela proprio con lo stesso rossetto rosso che indossa la scritta: "This doesnt'mean yes". Il suo volto inoltre è lasciato indefinita, innanzitutto perché potrebbe essere chiunque, ma soprattutto perché agli occhi degli aggressori il soggetto femminile non ha più un'identità ma diventa pura carne».
«Ringrazio il gruppo di Amnesty Bisceglie perché ci da la possibilità di metterci in mostra in un contesto meraviglioso che è quello dell'attivismo, di poterci esprimere dando anche un significato importante alle nostre opere. Per me, che vivo la pittura e l'arte come un hobby e non come un lavoro l'Art For Rights rappresenta la possibilità di continuare a dipingere trasmettendo un messaggio e capire poi se poi quello che dico tramite l'arte arriva effettivamente alle persone - ha aggiunto - ed il fatto che i visitatori e le visitatrici mi abbiano votata è per me un incentivo a continuare a disegnare».
«Come sottolineato da Tina Marinari, Coordinatrice per le Campagne di Amnesty International Italia, durante la cerimonia di premiazione, #IoLoChiedo è una campagna di prossimità e rientra tra i nostri impegni quello di promuovere una sensibilizzazione quanto più capillare possibile. Con la X edizione dell'Art for Rights abbiamo potuto parlare di consenso con tantissime persone della nostra comunità cittadina e non solo ma il percorso è ancora lungo e richiede un costante impegno volto a modificare i paradigmi culturali della nostra società» ha poi concluso Raffaele de Candia, responsabile del gruppo di Amnesty International di Bisceglie.