L'asilo comunale è a rischio chiusura. I genitori: «Situazione vergognosa»

Sono undici le mensilità non corrisposte ai dipendenti della cooperativa Prometeo, perché dal comune di Trani non arrivano i fondi per il Piano Sociale di Zona

martedì 27 giugno 2017 10.06
A cura di Serena Ferrara
All'origine di tutto è tutto un problema di fondi, che il Comune di Trani non sblocca. Le conseguenze per decine e decine di famiglie e dipendenti potrebbero però essere catastrofiche.
All'asilo comunale di via Giuseppe Di Vittorio da undici mesi non arrivano risposte.
Gli stipendi al personale sono fermi, causa mancate erogazioni per il Piano sociale di zona dell'ambito Bisceglie - Trani. Così la cooperativa sociale Prometeo, che gestisce i kindegarten di Bisceglie e Trani non può pagare i dipendenti.

La vicenda non è nuova: è la stessa che ad aprile portò gli oltre 200 operatori del terzo settore ad una rivolta collettiva, che ebbe l'effetto di impegnare il sindaco Francesco Spina a metter mani al portafogli comunale attingendo ai fondi del bilancio di previsione 2017 e pagare direttamente le prestazioni SAD, ADI, ADE ed assistenza specialistica alunni disabili, erogate dalle cooperative sociali incaricate dall'Ambito del Piano Sociale di Zona, relativamente ai mesi di aprile, maggio e giugno.

Negli uffici del comune di Trani - capofila dell'ambito - accade in realtà sempre qualcosa, da oltre un quinquennio. Qualcosa che nel 2016 portò il sindaco Francesco Spina a chiederne alla Regione Puglia il commissariamento causa: «Paralisi operativa e gestionale e [...] a tutela dei servizi pubblici essenziali, come quelli di carattere sociale, aventi rilevanti ricadute sulla comunità locale».,

Il problema asilo, figlio di una situazione atavica ma mai sedato con le cure palliative applicate ad altre attività, scoppia oggi, quando la cooperativa è al limite di sopportazione.
Ma a parlarne non sono i dipendenti, né gli amministratori, che attendono pazientemente una risposta.
Sono i genitori, le cinquanta mamme ed i cinquanta papà che avevano affidato alle cure del Kindergarten Montessori la cosa più preziosa: la vita e la crescita dei loro piccolini, apprezzando il servizio eccellente.

La preoccupazione collettiva ha indotto una mamma per prima a scrivere una lettera aperta alle istituzioni, affinché non lascino che questi bimbi in età prescolare subiscano il trauma di un trasferimento, la prima perdita importante della loro giovanissima esistenza.

«Gent.ma redazione,
Con questa lettera vorrei sollevare una questione che mi sta molto a cuore e la cui risoluzione penso possa essere a beneficio di tutta la comunità biscegliese.
Sono una mamma il cui figlio ha frequentato l'asilo comunale "Kindergarten Montessori" di Bisceglie.
Ora che siamo quasi a luglio e l'estate date le temperature è iniziata da un bel po', questa bellissima esperienza per mio figlio sta volgendo al termine…mi chiedo: sta terminando solo l'anno scolastico o sta terminando il cammino dell'asilo comunale?
Mi pongo questa domanda perché da qualche tempo (dai primi di giugno per la precisione) notavo un atteggiamento diverso da parte delle educatrici e di tutto il personale della struttura non certo scortese o maleducato ma, quei sorrisi e quella gentilezza che ci hanno colpiti da subito e quel calore quasi familiare che ha sempre contraddistinto l'asilo Montessori via via si è spento…
Ho pensato per via della stanchezza, il caldo quasi opprimente alcuni giorni. Invece un giorno in cui (una tantum) non mi faccio prendere dall'ansia e dalla frenesia delle tante cose da fare una volta rientrata a casa, mentre aspettavo che chiamassero mio figlio, ho partecipato, purtroppo, ad una conversazione in corso tra alcune mamme e le educatrici: dico purtroppo perché non è certo il caldo il responsabile di questo entusiasmo placato. Sono le undici mensilità non corrisposte a tutto il personale dell'asilo. 11 mesi durante i quali, nonostante tutto, la professionalità di tutto il personale non è mai venuta meno: mi viene da pensare ai vari momenti e laboratori che le maestre e le educatrici hanno organizzato per la festa del papà, della mamma, la deposizione del sepolcro nella chiesa vicina in occasione della Pasqua. Lo vedo soprattutto nella quotidianità, in mio figlio, tutto l'impegno e la cura che le operatrici dell'asilo hanno dedicato ai bambini lattanti semidivezzi e divezzi della struttura.
Devo dire che la cosa mi ha indignato profondamente e vorrei capire il perché di ciò: mi parlavano di Piano di zona, personale carente (o inesistente) a livello amministrativo che non ha gestito una serie di pratiche...ma l'asilo Montessori non è mai stato carente in nulla.
Allora perché non hanno ricevuto lo stipendio? Chi può spiegarmelo? Non credo che in un paese che si rispetti si possa tollerare una situazione a dir poco vergognosa come questa perché presumo che chi lavora in questo asilo probabilmente ha famiglia, ha bollette da pagare e ha diritto alla giusta retribuzione.
Spero che queste righe servano non solo a far luce vicenda ma, almeno per una volta, a mettere in un angolo la burocrazia e al centro la competenza e la professionalità delle persone».