Avvistamenti, s'inaugura la mostra Duct Tape
Il progetto espositivo di Marco Neri, curato da Christian Caliandro, è stato pensato appositamente per la 16ª edizione della rassegna
mercoledì 16 maggio 2018
16.38
Il Cineclub Canudo organizza la sedicesima edizione di Avvistamenti (non) è un Festival, diretta da Antonio Musci e Daniela Di Niso e realizzata con il sostegno dell'assessorato all'industria turistica e culturale della regione Puglia, la collaborazione di Apulia Film Commission e il patrocinio del comune di Bisceglie. Il progetto è stato finanziato per il triennio 2017-2019 nell'ambito dell'Avviso Pubblico per lo Spettacolo dal vivo e le residenze artistiche della regione Puglia.
Venerdì 18 maggio, alle ore 20:00, si terrà l'inaugurazione della mostra Duct Tape, un progetto espositivo di Marco Neri pensato per la sedicesima edizione di Avvistamenti e curato da Christian Caliandro. Il titolo della mostra personale di Marco Neri si riferisce al materiale con cui è realizzata la serie Giardini (2011): il duct tape, anche conosciuto come "scotch americano", nero - l'adesivo più potente in commercio.
La serie – concepita dieci anni dopo la partecipazione dell'artista alla 49° Biennale d'Arte del 2001 su invito del curatore Harald Szeemann - riproduce le facciate dei padiglioni nazionali ai Giardini della Biennale di Venezia. Ogni facciata, come una bandiera dell'arte contemporanea, è stata prima studiata e memorizzata su carta a mano libera, per poi essere trasferita e trasfigurata attraverso l'impiego del duct tape. Una sorta di 'pittura-non pittura', al servizio a sua volta di un ritratto architettonico.
«Questo materiale normalmente usato per tutt'altro, oltre ad essere di fatto segno, colore e materia piuttosto spessa, ha al suo interno anche la tela e per questo, mentre si strappa con una certa precisione e a permettere un discreto controllo della forma, oltre ad essere particolarmente resistente della tela fa trasparire la trama in superficie diventando paradossalmente molto 'pittorico' nella resa. In fondo la pittura in estrema sintesi e generalizzando, altro non è che colore e colla, su tela; e la sovrapposizione di segni produce materia, spessore, dando concretamente corpo all'immagine» ha spiegato l'artista.
Lo studio, al tempo stesso pop e raffinato, è una riflessione sul senso dell'arte contemporanea a partire dai suoi luoghi istituzionali e sul funzionamento della pittura. Accanto a questa grande serie, il progetto espositivo prevede una nuova serie in fieri, Costruire (2018): una sorta di work in progress, con una città di palazzi in costruzione, a metà tra architettura metafisica e natura morta. Acrilico e tempera su tavole di legno assemblate contribuiscono dunque a creare uno spazio urbano in costante trasformazione e evoluzione.
La mostra Duct Tape sarà visitabile presso Palazzo Tupputi fino al prossimo 22 giugno dal lunedì al venerdì fra le ore 18:00 e le 21:00, con ingresso libero. Per gruppi e scuole è prevista la possibilità di apertura, a seguito di prenotazione, dalle ore 10:00 alle 13:00. Per ulteriori informazioni: 340 2215793 – 340 6131760 - info@avvistamenti.it www.avvistamenti.it / www.palazzotupputi.it
Venerdì 18 maggio, alle ore 20:00, si terrà l'inaugurazione della mostra Duct Tape, un progetto espositivo di Marco Neri pensato per la sedicesima edizione di Avvistamenti e curato da Christian Caliandro. Il titolo della mostra personale di Marco Neri si riferisce al materiale con cui è realizzata la serie Giardini (2011): il duct tape, anche conosciuto come "scotch americano", nero - l'adesivo più potente in commercio.
La serie – concepita dieci anni dopo la partecipazione dell'artista alla 49° Biennale d'Arte del 2001 su invito del curatore Harald Szeemann - riproduce le facciate dei padiglioni nazionali ai Giardini della Biennale di Venezia. Ogni facciata, come una bandiera dell'arte contemporanea, è stata prima studiata e memorizzata su carta a mano libera, per poi essere trasferita e trasfigurata attraverso l'impiego del duct tape. Una sorta di 'pittura-non pittura', al servizio a sua volta di un ritratto architettonico.
«Questo materiale normalmente usato per tutt'altro, oltre ad essere di fatto segno, colore e materia piuttosto spessa, ha al suo interno anche la tela e per questo, mentre si strappa con una certa precisione e a permettere un discreto controllo della forma, oltre ad essere particolarmente resistente della tela fa trasparire la trama in superficie diventando paradossalmente molto 'pittorico' nella resa. In fondo la pittura in estrema sintesi e generalizzando, altro non è che colore e colla, su tela; e la sovrapposizione di segni produce materia, spessore, dando concretamente corpo all'immagine» ha spiegato l'artista.
Lo studio, al tempo stesso pop e raffinato, è una riflessione sul senso dell'arte contemporanea a partire dai suoi luoghi istituzionali e sul funzionamento della pittura. Accanto a questa grande serie, il progetto espositivo prevede una nuova serie in fieri, Costruire (2018): una sorta di work in progress, con una città di palazzi in costruzione, a metà tra architettura metafisica e natura morta. Acrilico e tempera su tavole di legno assemblate contribuiscono dunque a creare uno spazio urbano in costante trasformazione e evoluzione.
La mostra Duct Tape sarà visitabile presso Palazzo Tupputi fino al prossimo 22 giugno dal lunedì al venerdì fra le ore 18:00 e le 21:00, con ingresso libero. Per gruppi e scuole è prevista la possibilità di apertura, a seguito di prenotazione, dalle ore 10:00 alle 13:00. Per ulteriori informazioni: 340 2215793 – 340 6131760 - info@avvistamenti.it www.avvistamenti.it / www.palazzotupputi.it