Avvistamenti torna a Bisceglie ma cambia "casa"

La 19esima edizione si terrà negli spazi del Castello Svevo Angioino

domenica 15 agosto 2021
Si terrà dal 18 al 20 agosto a Bisceglie, negli spazi del Castello Svevo Angioino (gestito da ZonaEffe), la 19esima edizione di Avvistamenti (non) è un Festival con la direzione artistica di Antonio Musci e Daniela Di Niso. Un cambio di "casa" rispetto a Palazzo Tupputi, cornice di precedenti manifestazioni organizzate dal Cineclub Canudo.

Il progetto è realizzato grazie al sostegno dell'Italian Council (VIII edizione, 2020), programma di promozione dell'arte contemporanea italiana nel mondo, della Direzione generale creatività contemporanea del ministero della cultura, dell'assessorato alla cultura, tutela e sviluppo delle imprese culturali e del turismo della Regione Puglia, di Apulia film commission e della Città di Bisceglie.

Il via mercoledì 18 agosto alle ore 20:30 con la proiezione del documentario Laboratorio Gioli, un'intervista al maestro realizzata nel 2006 da Bruno Di Marino, studioso di immagini in movimento. Alle ore 21, invece, sarà proiettato il documentario "Paolo Gioli: Antologica/Analogica", con la regia di Lorenzo Scaraggi, a testimonianza delle omonime mostre di Lecce e Bisceglie. Alle 21:30 il primo omaggio a Paolo Gioli, con la sonorizzazione dal vivo, intitolata Listen to Gioli's eye (on Talbot/Duchamp/Rothko), che Walter Forestiere eseguirà in anteprima dei tre film, Finestra davanti a un albero (1989), Immagini travolte dalla ruota di Duchamp (1994) e Rothkofilm (2008), che sono a loro volta, altrettanti omaggi che Gioli dedica rispettivamente a Talbot, Duchamp e Rothko. A seguire, per la sezione Made in Italy, Francesco Giannico ci condurrà in un viaggio tra paesaggi sonori privi di connotazione geografica con la performance audiovisiva inedita intitolata The Path.

Giovedì 19 agosto alle ore 20 è in programma la presentazione del libro Nel centro del quadro. Per una teoria dell'arte immersiva dal mito della caverna alla VR (Aesthetica Edizioni), di Bruno Di Marino, che dialogherà con Lia De Venere, storica e critica d'arte, già docente di storia dell'arte contemporanea all'Accademia di belle arti di Bari. Alle 21:30 ci sarà il secondo omaggio a Gioli, intitolato Play Gioli, che prevede le sonorizzazioni di Piccolo film decomposto (1986) e Metamorfoso (1991), eseguite dal vivo dal compositore Gabriele Panico. A seguire, per la sezione Made in Italy, la live performance inedita di Warshadfilm (Samira Guadagnuolo e Tiziano Doria) intitolata Selce, che sonorizza – con voce e suoni elettronici – una proiezione cinematografica di film originali, effettuata con 4 proiettori in pellicola 16mm.

Venerdì 20 agosto, alle ore 20, si terrà una tavola rotonda su un tema di grande interesse: Arte contemporanea in Puglia: progetti e visioni, con la partecipazione di Aldo Patruno, Direttore del dipartimento turismo, economia della cultura e valorizzazione del territorio della Regione Puglia, di Lorenzo Madaro, curatore e docente di storia dell'arte all'Accademia di belle arti di Catania e di Santa Nastro, caporedattore Artribune e responsabile comunicazione Fondazione Pascali.
Alle ore 21:30 la sezione Made in Italy si apre con la performance inedita Sounds from a timeless dimension, frutto della più recente collaborazione tra il video artista Davide Pepe e il musicista norvegese Edvard Doling che musicherà alcuni dei suoi ultimi lavori sull'osservazione della realtà in assenza di tempo. In conclusione Loredana Antonelli e Ludovica Manzo daranno vita alla performance multimediale Serpentine, un flusso continuo in cui texture di suoni elettronici, brani originali e l'esplorazione timbrica della voce nuda di Ludovica Manzo sono immersi nei potenti live visual creati dall'artista multimediale, regista e performer Loredana Antonelli.

Nelle tre serate del festival saranno esposti in mostra i 12 lavori selezionati dal collettivo Zeugma attraverso la call Landscape2021, il cui scopo è realizzare un'antologia del paesaggio, frutto della collaborazione tra soundartist e videoartisti. I titoli selezionati sono:
A Journey To Romagna (Paolo Monti, Roberto Beani), Finfinne/Filwoha (Cristina Picchi, Diego Schiavo), Interferenze Diafane (A. Ragazzo, M. Martignoni), ènosi (Athanasios Aléxo, Claudia Ferretti Isonde), vico pace numero zero - sera (David Power, Valentina Ciniglio, Giuseppe Pisano), Aparein (C. Angeloro, L. D'Elia, G. Siniscalchi, J. Moscaritolo, M. Ciuca, G. Seveso), Dear Future (Francis Sosta), Jupiter (1) (Francesco Russo, Michele Forte e Michele Cornacchia), Abbiamo perso sul fronte di Milano (Alessio Alonne, Sei Iturriaga Sauco), Mille e uno sul livello del mare (Andrea Nevi , Eleonora Beddini), Jupiter (Giovanni Rossino, Luigi Mastandrea), ZIN (Rui Jiapeng, Wang Jingyun, Wang Jingyun, Rui Jiapeng).

Avvistamenti è un progetto apolide e intermediale che esplora la cinematografia sperimentale nel suo complesso rapporto con le altre arti. Dal 2002 promuove un approccio innovativo al video d'autore, collocandolo nell'ambito delle arti performative. Avvistare vuol dire "guardare lontano", ma anche "vedere in anticipo" e orientare la rotta verso nuovi linguaggi da esplorare.

Esattamente un anno fa, ad agosto 2020, con la diciottesima edizione di Avvistamenti, svoltasi nel Castello di Barletta, è stato inaugurato un corposo programma di attività dedicate a Paolo Gioli, un vero e proprio "anno gioliano", che ha visto la realizzazione di mostre, proiezioni, performance, sonorizzazioni, workshop e seminari ispirati alla figura del maestro. Pittore, fotografo e cineasta, Paolo Gioli è uno degli artisti italiani più significativi degli ultimi decenni, soprattutto per la sua capacità di sperimentare in più campi, anche attraverso l'innovazione e la rielaborazione di dispositivi. Le copie in pellicola di alcuni suoi film e le sue opere pittoriche e fotografiche sono presenti nelle collezioni di musei internazionali, tra cui l'Art Institute of Chicago, il Museum of Modern Art di New York, il Centre Georges Pompidou e il MEP (Musée Européen de la Photographie) di Parigi, la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e L'Istituto Nazionale per la Grafica di Roma.

Seppur funestati dalle ripetute chiusure seguite al diffondersi della pandemia nello scorso autunno, questi eventi hanno suscitato un enorme interesse non solo tra gli addetti ai lavori, che hanno potuto apprezzare le quasi duecento opere - tutte provenienti da un fondo che fa capo a Paolo Vampa, suo principale collezionista - tra film, fotografie, polaroid, litografie e tele serigrafate esposte al Palazzo Tupputi di Bisceglie e al Museo Castromediano di Lecce, divenuto hub vaccinale per una felice intuizione del direttore Luigi De Luca, rendendo accessibile la mostra a diverse migliaia di visitatori: un risultato sorprendente, oltre che per il numero di visitatori, anche per l'entusiasmo con cui la mostra è stata accolta da un pubblico estremamente eterogeneo.

Dopo aver fatto tappa in Italia da marzo a maggio 2021, la mostra "Paolo Gioli: Antologica/Analogica", curata da Bruno Di Marino, con la collaborazione di Rosario Scarpato, il 26 giugno scorso è approdata in Cina, al Three Shadows Photography Art Centre di Pechino, dove la mostra resterà fino al 29 agosto, registrando anche in questo caso un'accoglienza straordinaria. Alla cerimonia di inaugurazione della mostra hanno partecipato importanti rappresentanti delle istituzioni italiane e cinesi, tra cui il direttore dell'Istituto Italiano di Cultura a Pechino, Franco Amadei, i direttori del Three Shadows, gli artisti Rong Rong e Qi Yan, mentre nei giorni seguenti hanno fatto visita alla mostra altre importanti personalità istituzionali asiatiche, tra cui l'ambasciatore giapponese in Cina, Tarumi Hideo, oltre ovviamente a un folto pubblico, estremamente curioso e interessato a conoscere e approfondire la complessità e unicità dell'opera di Gioli, anche grazie al prezioso catalogo pubblicato in tre lingue, italiano, inglese e cinese, da Silvana editoriale.

Dopo Barletta Avvistamenti ha fatto tappa per ben due volte a Lecce, prima al Museo Castromediano e poi alla Biblioteca Bernardini, dove lo scorso luglio si è svolta una retrospettiva sul cinema di Paolo Gioli e la rassegna Made in Italy, dedicata agli artisti italiani che operano nell'ambito delle immagini in movimento e del rapporto tra suoni e immagini.

Tra questi un'attenzione particolare è stata dedicata a Michele Sambin, pioniere della videoarte, ideatore di performance, spettacoli teatrali, opere pittoriche e partiture sonore. A lui è dedicato il progetto Michele Sambin: Arché/Téchne, vincitore della nona edizione dell'Italian Council, che vedrà il Museo Castromediano acquisire una sua importante opera del 1978, Il tempo consuma. Un'opera estremamente significativa nella storia della performing art, proprio per l'innovazione apportata da Sambin al linguaggio artistico della performance, per effetto del suo sapiente utilizzo creativo delle nuove tecnologie. L'opera sarà al centro di un progetto espositivo che dopo il Castromediano approderà a Marsiglia, in occasione della 34 edizione del Festival Instants Vidéo.

In ottemperanza alle disposizioni Covid-19, gli eventi si svolgono nel rispetto di alcune semplici regole: accesso con prenotazione obbligatoria (mail sonimage@avvistamenti.it) e possesso di certificazione verde.