Mense scolastiche, BisceglieSvolta chiede un bando che premi la qualità
«Il bambino non va solo sfamato, ma educato a mangiar bene»
sabato 4 novembre 2017
14.28
l bambino non va solo sfamato, ma educato a mangiar bene e per questo il servizio di mensa scolastica dovrebbe essere eccellente, in grado di promuovere corretti stili di vita, prevenire l'obesità, rispettare la dieta mediterranea ed essere sottoposto al controllo di comitati di genitori che possano assaggiare i pasti e dare l'ok sul menu.
Questo in sintesi il messaggio di BisceglieSvolta sul servizio mensa scolastica, vecchio grattacapo periodico delle amministrazioni comunali, che si tende a rimandare per questioni di burocrazia.
Sono passate poche settimane dalla riattivazione delle mense nelle scuole per l'infanzia, servizio in proroga alla ditta che avrebbe dovuto gestire il servizio fino al 2014. Ogni anno la ditta incassa 440000 euro, pari a quasi la metà della spesa complessiva del servizio, considerando un costo di circa 3,50 euro a pasto.
«Nel tralasciare ogni considerazione relativa ad una opportuna e più equa ripartizione del costo sugli utenti, visto che il contributo chiesto alle famiglie è di circa 1,70 euro per chi non supera i 10mila euro di reddito ISEE e di 2 euro per tutti gli altri (l'agevolazione di 0,30 centesimi a pasto è esigua oltre che grottesca)», BisceglieSvolta e il candidato sindaco Angelatonio Angarano, chiedono «una discussione approfondita, magari in consiglio o almeno nelle commissioni competenti, del bando di gara, nella speranza venga pubblicato al più presto in maniera da superare il regime delle proroghe; che il bando promuova un processo partecipativo con il coinvolgimento di diversi soggetti, dai comitati dei genitori, del personale tecnico e di quello dietistico, in una commissione di docenti e genitori preposta al controllo; che il bando premi l'introduzione di criteri ambientali e di riduzione degli scarti, l'inserimento di iniziative di educazione alimentare per docenti e i progetti di recupero del pane e della frutta non utilizzati da destinare ad associazione no-profit, oltre all'uso di piatti in ceramica, di bicchieri in vetro e di posate in acciaio inox per i pasti non trasportati».
Per BisceglieSvolta sarà dunque necessario puntare sulla qualità dell'offerta, la formazione del personale, la tracciabilità (attraverso un sito internet) di tutte le attività d'impresa: «il bando sul servizio mensa dovrà essere il prodotto esemplare di un percorso duro e faticoso, in grado di premiare la qualità del servizio piuttosto che l'offerta economica a ribasso».
Questo in sintesi il messaggio di BisceglieSvolta sul servizio mensa scolastica, vecchio grattacapo periodico delle amministrazioni comunali, che si tende a rimandare per questioni di burocrazia.
Sono passate poche settimane dalla riattivazione delle mense nelle scuole per l'infanzia, servizio in proroga alla ditta che avrebbe dovuto gestire il servizio fino al 2014. Ogni anno la ditta incassa 440000 euro, pari a quasi la metà della spesa complessiva del servizio, considerando un costo di circa 3,50 euro a pasto.
«Nel tralasciare ogni considerazione relativa ad una opportuna e più equa ripartizione del costo sugli utenti, visto che il contributo chiesto alle famiglie è di circa 1,70 euro per chi non supera i 10mila euro di reddito ISEE e di 2 euro per tutti gli altri (l'agevolazione di 0,30 centesimi a pasto è esigua oltre che grottesca)», BisceglieSvolta e il candidato sindaco Angelatonio Angarano, chiedono «una discussione approfondita, magari in consiglio o almeno nelle commissioni competenti, del bando di gara, nella speranza venga pubblicato al più presto in maniera da superare il regime delle proroghe; che il bando promuova un processo partecipativo con il coinvolgimento di diversi soggetti, dai comitati dei genitori, del personale tecnico e di quello dietistico, in una commissione di docenti e genitori preposta al controllo; che il bando premi l'introduzione di criteri ambientali e di riduzione degli scarti, l'inserimento di iniziative di educazione alimentare per docenti e i progetti di recupero del pane e della frutta non utilizzati da destinare ad associazione no-profit, oltre all'uso di piatti in ceramica, di bicchieri in vetro e di posate in acciaio inox per i pasti non trasportati».
Per BisceglieSvolta sarà dunque necessario puntare sulla qualità dell'offerta, la formazione del personale, la tracciabilità (attraverso un sito internet) di tutte le attività d'impresa: «il bando sul servizio mensa dovrà essere il prodotto esemplare di un percorso duro e faticoso, in grado di premiare la qualità del servizio piuttosto che l'offerta economica a ribasso».