Bando Start Regione Puglia, Piazzolla: «Disservizi nel sito, si semplifichi la procedura»

Intervento della candidata alle Regionali 2020 con Raffaele Fitto presidente

martedì 21 luglio 2020 9.53
"Il bando Start della Regione Puglia è, finora, un autentico flop. Urge un cambio di passo o i cittadini non potranno accedere alle misure di sostegno". Lo dichiara in una nota l'avv. Rossella Piazzolla, candidata alle Regionali 2020 con Raffaele Fitto presidente, in merito alla misura straordinaria "Start" indetta per offrire ai lavoratori autonomi in possesso di partita IVA, con reddito inferiore ai 23mila euro, un aiuto per fronteggiare le difficoltà economiche legate all'emergenza Covid. Le risorse messe a disposizione dal bando regionale ammontano a 124 milioni di euro e ad ogni cittadino richiedente è garantita una somma a fondo perduto di 2000 euro, a favore di lavoratrici e lavoratori autonomi in possesso di Partita IVA, iscritti agli Ordini o alla Gestione Separata dell'INPS, e a titolari di contratti di collaborazione coordinata e continuativa. C'è tempo fino al 30 settembre per richiedere il bonus.

All'effettuazione delle richieste, però, nascono diversi problemi legati al malfunzionamento del sito: diverse criticità si sono registrate già dal primo giorno. "Siamo alle solite: prima la Regione - prosegue Piazzolla - mette a disposizione dei cittadini un contributo economico e poi si dimostra inefficiente gestendo male le numerose richieste in arrivo. Già dal primo giorno in cui gli utenti hanno avviato la procedura per accedere al programma Start Regione Puglia, il sito ha fatto registrare delle anomalie: a cominciare dalla carta d'identità non riconosciuta, a cui si aggiunge il mancato caricamento della copia conforme della dichiarazione dei redditi e la non approvazione della copia di avvio della partita Iva con il numero della stessa. In molti casi, il sito ha impedito agli utenti di iscriversi o di effettuare il login. Inoltre, per completare la procedura sono necessari anche la firma digitale e la marca da bollo da 16 euro: troppi documenti, alcuni difficili da reperire soprattutto in considerazione del momento di emergenza ancora in corso. Una procedura troppo complessa e burocratica: imprese e lavoratori versano in condizioni difficili, quindi la priorità è garantire il sostegno economico in maniera rapida e semplificata, altrimenti i cittadini rischiano di rimanere a secco", conclude Piazzolla.