«Basta polemiche». Marco Di Leo lancia un patto per la città

Sul "caso" Sistema Garibaldi: «Il garbo istituzionale e la vicinanza umana non dovrebbero mai mancare»

sabato 15 gennaio 2022 14.09
«Il comunicato di Sistema Garibaldi mi ha lasciato interdetto. Ho assistito alla nascita del progetto durante la mia permanenza tra i banchi della maggioranza nella scorsa legislatura: posso considerarmi un sostenitore "morale" di questo contenitore culturale e di idee». Queste le parole con cui Marco Di Leo, già consigliere comunale di Bisceglie, ha commentato quanto accaduto nelle ultime ore rispetto alla decisione dell'amministrazione comunale, in buona sostanza, di non avvalersi più della collaborazione di Carlo Bruni e del suo staff.

«In politica si possono fare considerazioni differenti da quelle dei predecessori: tuttavia, il garbo istituzionale e la vicinanza umana non dovrebbero mai mancare. Ci riferiamo pur sempre a lavoratori: trattare con superficialità il mondo dello "spettacolo", soprattutto quando di qualità, equivale ad autodefinirsi politicamente miopi» ha aggiunto.

«Un'ulteriore notizia: a breve Bisceglie riavrà a disposizione un hub vaccinale. Dopo mesi di pandemia e gli oltre mille casi positivi in città, il Sindaco Angarano si è svegliato dal torpore amministrativo. Io stesso, lo scorso 4 gennaio, ho inviato una pec alla Procura della Repubblica di Trani per chiedere delucidazioni e spiegazioni sul motivo per il quale Bisceglie non fosse dotata di un hub vaccinale. Sono state molte le polemiche sollevate: io non ho idea di quale sia stata la valutazione tecnica e politica dell'amministrazione. Ad ogni modo, se quella della palestra del liceo "da Vinci " è la migliore soluzione possibile, non credo ci sia molto da aggiungere. Ci sono delle priorità nella vita e in politica: oggi, aumentare il ritmo delle vaccinazioni è assolutamente prioritario» ha affermato.

«Mi rivolgo proprio agli autori di certe polemiche ed anche ai soggetti coinvolti negli eventi precedentemente raccontati: per realizzare qualcosa, una classe dirigente politica deve essere eletta. Per essere eletta, deve essere sostenuta. Non chiederò dove foste nel 2018. Invece chiederò: da che parte starete tra un anno, nel 2023? All'opposizione di chi ha governato negli ultimi 4 anni? Solo al primo turno o anche ad un eventuale ballottaggio?» ha concluso Di Leo.