Bentornata scuola, con le problematiche di sempre
I primi giorni di didattica in presenza hanno fatto riemergere le criticità relative al traffico nei pressi degli istituti. Quali correttivi nell'immediato?
martedì 21 settembre 2021
9.40
L'avvio del nuovo anno scolastico in tutti gli istituti biscegliesi ha sancito la ripresa delle attività in presenza e il conseguente riemergere di criticità relative al traffico veicolare e all'organizzazione complessiva del trasporto pubblico locale. I primi giorni, come di consueto, sono caratterizzati da fisiologiche difficoltà alle quali chi di dovere proverà senza dubbio a far fronte.
La situazione più delicata - era logico attenderselo - si è rivelata quella inerente le procedure di ingresso e uscita degli studenti della scuola media "Riccardo Monterisi", la cui attività è stata trasferita momentaneamente nel plesso del quartiere Salnitro in virtù dei lavori di riqualificazione che riguarderanno l'edificio di viale Calace.
Sono diverse le segnalazioni giunte al nostro giornale, fin dalla mattinata di lunedì 20 settembre, volte a rimarcare la necessità di una migliore e più efficace gestione degli spazi adiacenti gli accessi alla struttura nei momenti di punta. Un'esigenza che in realtà è di tutti i plessi: il verificarsi di ingorghi stradali è largamente dovuto all'abitudine (a ciascuno l'opinione sulla sua natura buona o cattiva) di accompagnare gli scolari quanto più vicino possibile al portone d'accesso delle scuole, a prescindere dalle condizioni climatiche. Sotto questo punto di vista, l'esperimento annunciato nei giorni scorsi dal plesso di via martiri di via Fani del secondo circolo didattico (clic per saperne di più) costituisce un precedente interessante, pur se non sono mancate le polemiche per la scelta di inibire anche il passaggio di mezzi dei residenti nei paraggi.
Il vestito urbanistico della città, questo è fuori discussione, non supporta in alcun modo la fruibilità delle strade: Bisceglie, purtroppo, non si presta alla necessaria scorrevolezza per la circolazione delle auto né pare risolutiva (e ancor meno applicabile su larga scala, al momento) l'idea di una transizione repentina all'utilizzo di mezzi di trasporto alternativi e in particolare delle bici, considerato l'equivoco stato delle piste ciclabili che il più delle volte, benché demarcate da strisce di vernice, risultano spezzettate e difficilmente utilizzabili. Disincentivare il ricorso sistematico alle auto per accompagnare e riportare bambini e ragazzi da e per le scuole è la sfida che va affrontata nell'immediato. Quali correttivi saranno apportati nell'immediato per scongiurare il rischio di ingorghi?
La situazione più delicata - era logico attenderselo - si è rivelata quella inerente le procedure di ingresso e uscita degli studenti della scuola media "Riccardo Monterisi", la cui attività è stata trasferita momentaneamente nel plesso del quartiere Salnitro in virtù dei lavori di riqualificazione che riguarderanno l'edificio di viale Calace.
Sono diverse le segnalazioni giunte al nostro giornale, fin dalla mattinata di lunedì 20 settembre, volte a rimarcare la necessità di una migliore e più efficace gestione degli spazi adiacenti gli accessi alla struttura nei momenti di punta. Un'esigenza che in realtà è di tutti i plessi: il verificarsi di ingorghi stradali è largamente dovuto all'abitudine (a ciascuno l'opinione sulla sua natura buona o cattiva) di accompagnare gli scolari quanto più vicino possibile al portone d'accesso delle scuole, a prescindere dalle condizioni climatiche. Sotto questo punto di vista, l'esperimento annunciato nei giorni scorsi dal plesso di via martiri di via Fani del secondo circolo didattico (clic per saperne di più) costituisce un precedente interessante, pur se non sono mancate le polemiche per la scelta di inibire anche il passaggio di mezzi dei residenti nei paraggi.
Il vestito urbanistico della città, questo è fuori discussione, non supporta in alcun modo la fruibilità delle strade: Bisceglie, purtroppo, non si presta alla necessaria scorrevolezza per la circolazione delle auto né pare risolutiva (e ancor meno applicabile su larga scala, al momento) l'idea di una transizione repentina all'utilizzo di mezzi di trasporto alternativi e in particolare delle bici, considerato l'equivoco stato delle piste ciclabili che il più delle volte, benché demarcate da strisce di vernice, risultano spezzettate e difficilmente utilizzabili. Disincentivare il ricorso sistematico alle auto per accompagnare e riportare bambini e ragazzi da e per le scuole è la sfida che va affrontata nell'immediato. Quali correttivi saranno apportati nell'immediato per scongiurare il rischio di ingorghi?