Biagio Lorusso: «Ecco come scongiurammo il rischio colera nel 1994»
L'ex sindaco di Bisceglie ricorda le azioni compiute per prevenire la diffusione della malattia
martedì 21 aprile 2020
11.56
Sono trascorsi quasi 26 anni da quell'emergenza sanitaria, sebbene di portata notevolmente inferiore rispetto a quella che, purtroppo, è in corso in queste settimane. Resta però vivo, nei ricordi di molti cittadini, il modo in cui Bisceglie affrontò e scongiurò il pericolo colera nel 1994. Lo ha riassunto il sindaco dell'epoca, Biagio Lorusso.
«Riuscimmo a prevenire la diffusione del colera con controlli preventivi dopo il verificarsi di alcuni casi in Barletta tra i mesi di ottobre e novembre del 1994» ha spiegato. «In qualità di sindaco della città riunii con immediatezza i comandanti della Polizia Urbana Patruno, della Stazione dei Carabinieri (il maresciallo maggiore Metta), della Brigata della Guardia di Finanza (il maresciallo maggiore Carparelli), il vicesegretario generale del comune Pompeo Camero e il dottor Mario Manni, dirigente del servizio igiene pubblica dell'allora Usl Bari 4» ha aggiunto.
«Furono così predisposte operazioni di controllo nella zona portuale, lungo la costa e sugli esercizi commerciali, compresi il mercato ittico comunale, gli impianti di produzione del ghiaccio e le vasche di prodotti ittici» ha ricordato Lorusso. «Durante le operazioni notturne, furono disposti sequestri di prodotti e due persone furono sorprese a utilizzare le acque del porto. In piazza Regina Margherita fu scoperta la vendita di salmone affumicato in ambienti insalubri. Alle operazioni aderì tramite fonogramma il comandante della Capitaneria di porto di Molfetta (il Capitano di fregata De Tullio)» ha evidenziato.
«Non si ebbero a Bisceglie, a seguito di questi interventi preventivi e grazie anche al calo temporaneo della vendita di prodotti ittici, casi di colera. La situazione di pandemia da Covid 19 non è minimamente paragonabile a quella del 1994 ma forse un'attenuazione degli effetti virulenti si sarebbe potuta ottenere con una maggiore attenzione ed azione coordinata» ha concluso Biagio Lorusso.
«Riuscimmo a prevenire la diffusione del colera con controlli preventivi dopo il verificarsi di alcuni casi in Barletta tra i mesi di ottobre e novembre del 1994» ha spiegato. «In qualità di sindaco della città riunii con immediatezza i comandanti della Polizia Urbana Patruno, della Stazione dei Carabinieri (il maresciallo maggiore Metta), della Brigata della Guardia di Finanza (il maresciallo maggiore Carparelli), il vicesegretario generale del comune Pompeo Camero e il dottor Mario Manni, dirigente del servizio igiene pubblica dell'allora Usl Bari 4» ha aggiunto.
«Furono così predisposte operazioni di controllo nella zona portuale, lungo la costa e sugli esercizi commerciali, compresi il mercato ittico comunale, gli impianti di produzione del ghiaccio e le vasche di prodotti ittici» ha ricordato Lorusso. «Durante le operazioni notturne, furono disposti sequestri di prodotti e due persone furono sorprese a utilizzare le acque del porto. In piazza Regina Margherita fu scoperta la vendita di salmone affumicato in ambienti insalubri. Alle operazioni aderì tramite fonogramma il comandante della Capitaneria di porto di Molfetta (il Capitano di fregata De Tullio)» ha evidenziato.
«Non si ebbero a Bisceglie, a seguito di questi interventi preventivi e grazie anche al calo temporaneo della vendita di prodotti ittici, casi di colera. La situazione di pandemia da Covid 19 non è minimamente paragonabile a quella del 1994 ma forse un'attenuazione degli effetti virulenti si sarebbe potuta ottenere con una maggiore attenzione ed azione coordinata» ha concluso Biagio Lorusso.