“Bianca”, primo singolo del gruppo biscegliese Inebria
Una denuncia contro la tossicodipendenza in chiave poetica
martedì 1 ottobre 2019
08.15
È disponibile in rete "Bianca", il primo singolo del gruppo biscegliese Inebria. Come si può comprendere dal titolo, "Bianca" è il nome figurativo assegnato alla sostanza stupefacente più utilizzata, la cocaina, con cui la band biscegliese vuole raccontare la storia di un tossicodipendente in preda a una crisi di astinenza, identificando la stessa sostanza a una dea, per l'appunto Bianca.
Nel brano traspare in maniera molto evidente quel senso di ambiguità che fa recepire all'ascoltatore il significato più profondo di questo brano affermando quella forma di autocensura sempre ben accetta nel caso in cui bisogna affrontare di una certa rilevanza sociale come questa. Durante lo scorrere del brano l'ascoltatore percepisce il forte messaggio contenuto all'interno del testo della canzone che manifesta la sua contrarietà nell'utilizzo di una sostanza che se assunta è letteralmente nociva per la salute fisica e mentale del corpo umano.
Il brano si conclude con la morte del protagonista che grida pietà alla stessa "Bianca" che prima di allora gli aveva donato apparente benessere. Il pezzo rappresenta una denuncia in chiave poetica alle tossicodipendenze che, a detta del frontman della band Simone Pacucci, non fa altro che consumare gli esseri umani rendendoli schiavi di un'apparente estasi a essere letale quando meno te lo aspetti.
Il gruppo biscegliese è composto da Simone Pacucci (voce), Pietro Muggeo (chitarrista), Luca Gisondi (batterista), Cristoforo Quinto (bassista), Giuseppe Monetta (chitarrista), Ester Ursomando (tastierista). Il brano è uscito il 28 settembre sul canale Spotify della band.
Nel brano traspare in maniera molto evidente quel senso di ambiguità che fa recepire all'ascoltatore il significato più profondo di questo brano affermando quella forma di autocensura sempre ben accetta nel caso in cui bisogna affrontare di una certa rilevanza sociale come questa. Durante lo scorrere del brano l'ascoltatore percepisce il forte messaggio contenuto all'interno del testo della canzone che manifesta la sua contrarietà nell'utilizzo di una sostanza che se assunta è letteralmente nociva per la salute fisica e mentale del corpo umano.
Il brano si conclude con la morte del protagonista che grida pietà alla stessa "Bianca" che prima di allora gli aveva donato apparente benessere. Il pezzo rappresenta una denuncia in chiave poetica alle tossicodipendenze che, a detta del frontman della band Simone Pacucci, non fa altro che consumare gli esseri umani rendendoli schiavi di un'apparente estasi a essere letale quando meno te lo aspetti.
Il gruppo biscegliese è composto da Simone Pacucci (voce), Pietro Muggeo (chitarrista), Luca Gisondi (batterista), Cristoforo Quinto (bassista), Giuseppe Monetta (chitarrista), Ester Ursomando (tastierista). Il brano è uscito il 28 settembre sul canale Spotify della band.