Bilancio positivo per la minirassegna "Urban talk"

L'incontro sul linguaggio delle arti ha chiuso in bellezza il festival

martedì 23 luglio 2019 12.55
L'incontro sul linguaggio delle arti ha chiuso i tre appuntamenti di "Urban talk", la mini rassegna su rigenerazione urbana e arte contemporanea, inserita nel festival "Macboat" di Bisceglie Approdi. Più che mai preziose le parole del tenore coratino Aldo Caputo, del giornalista Carmelo Cipriani e del regista Paolo Strippoli, preceduti dall'intervento di Sergio Fontana, presidente di Confindustria Bari-Bat.

«La responsabilità sociale d'impresa serve a creare ricchezza e valore e non significa creare solo utile per sé ma anche per i propri dipendenti. E poi nel ruolo di mecenate si ha la possibilità di riverberare sul territorio la positività che crea l'azienda. Non ci possono essere aziende che operano staccate dal territorio» ha spiegato Fontana.

«Nell'ultimo appuntamento di Urban Talk abbiamo centrato la conclusione di un percorso che ci ha fatto partire dalle problematiche della rigenerazione urbana, ovvero quello che si può fare su luoghi speciali e particolari, e a Bisceglie abbiamo parlato del confine città-mare. Poi abbiamo parlato del pubblico dell'arte e di come far nascere questo amore per l'arte in generale e soprattutto per quella contemporanea. I nostri incontri erano tra la gente per questo motivo. Non un luogo chiuso ma un luogo aperto dove tutti possono ascoltare» ha aggiunto l'organizzatrice Esther Tattoli.

Bilancio positivo per la mini rassegna. «Nei tre incontri sono sempre intervenuti esperti del settore in grado di coinvolgere un pubblico variegato con le loro esperienze. Ci siamo soffermati sull'idea concreta di poter realizzare la rigenerazione urbana assieme all'arte contemporanea, coinvolgendo tutti e trasformando la visione del nostro paese. È un dato di fatto che contaminando i luoghi con l'arte contemporanea c'è sempre l'afflusso maggiore di visitatori. I talk hanno anche uno scopo di sensibilizzazione del pubblico più vasto, andando fuori dai contenitori del bello» ha concluso l'organizzatore Alexander Larrarte.