Bisceglie commemora le vittime del terrorismo
Corone d'alloro in via Aldo Moro e in via Martiri di via Fani. Un pensiero dal Sindaco Angarano anche per Peppino Impastato
lunedì 9 maggio 2022
13.58
Angelantonio Angarano, Sindaco di Bisceglie, ha partecipato alle celebrazioni previste in occasione della Giornata in memoria delle vittime del terrorismo, istituita con apposita legge il 4 maggio del 2007. Il primo cittadino ha deposto corone di alloro in via Aldo Moro e via Martiri di via Fani (nel quartiere Seminario) nel corso di due distinte cerimonie alla presenza delle autorità civili e militari.
«Il rapimento di Aldo Moro il 16 marzo 1978, l'uccisione dei cinque agenti della scorta Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Francesco Zizzi, Raffaele Iozzino e Giulio Rivera, l'omicidio di uno dei migliori e apprezzati statisti nella storia della nostra Repubblica dopo 55 giorni drammatici di prigionia, rappresentarono il massimo attacco allo Stato in una escalation di sistematica violenza, orrore e pervicace aggressività che mirava a minare le fondamenta delle nostre Istituzioni democratiche e repubblicane» ha ricordato Angarano nel suo intervento in via Aldo Moro, a seguito della liturgia della parola officiata da don Franco Lorusso, parroco di Santa Maria di Passavia e di una riflessione dell'ex Sindaco Dino Cozzoli.
«Oggi è doveroso il ricordo di tutti coloro che hanno sacrificato il bene più prezioso, la vita, con coraggio e senso del dovere per combattere il terrorismo di ogni matrice» ha evidenziato Angarano. «Dal 1969, anno della strage di Piazza Fontana, alla metà degli anni '80 furono migliaia gli atti di violenza per motivi politici compiuti nel nostro Paese. Gli storici arrivano a contare poco più di 360 morti ed oltre 4mila feriti. Cifre da guerra civile. Per questo, oggi, alla memoria e al senso di gratitudine verso questi encomiabili Servitori dello Stato, il cui esempio resta una strada maestra da seguire, dobbiamo unire l'impegno civile nel tutelare i valori della democrazia, della libertà e della giustizia, basi della convivenza civile, affinché il loro sacrificio non sia stato vano ma lievito per un fermento nuovo del nostro Paese, per una nuova stagione di diritti» ha concluso il Sindaco di Bisceglie, spendendo anche alcune parole per ricordare Peppino Impastato, anch'agli assassinato - dalla mafia - quel tragico 9 maggio 1978.
«Il rapimento di Aldo Moro il 16 marzo 1978, l'uccisione dei cinque agenti della scorta Oreste Leonardi, Domenico Ricci, Francesco Zizzi, Raffaele Iozzino e Giulio Rivera, l'omicidio di uno dei migliori e apprezzati statisti nella storia della nostra Repubblica dopo 55 giorni drammatici di prigionia, rappresentarono il massimo attacco allo Stato in una escalation di sistematica violenza, orrore e pervicace aggressività che mirava a minare le fondamenta delle nostre Istituzioni democratiche e repubblicane» ha ricordato Angarano nel suo intervento in via Aldo Moro, a seguito della liturgia della parola officiata da don Franco Lorusso, parroco di Santa Maria di Passavia e di una riflessione dell'ex Sindaco Dino Cozzoli.
«Oggi è doveroso il ricordo di tutti coloro che hanno sacrificato il bene più prezioso, la vita, con coraggio e senso del dovere per combattere il terrorismo di ogni matrice» ha evidenziato Angarano. «Dal 1969, anno della strage di Piazza Fontana, alla metà degli anni '80 furono migliaia gli atti di violenza per motivi politici compiuti nel nostro Paese. Gli storici arrivano a contare poco più di 360 morti ed oltre 4mila feriti. Cifre da guerra civile. Per questo, oggi, alla memoria e al senso di gratitudine verso questi encomiabili Servitori dello Stato, il cui esempio resta una strada maestra da seguire, dobbiamo unire l'impegno civile nel tutelare i valori della democrazia, della libertà e della giustizia, basi della convivenza civile, affinché il loro sacrificio non sia stato vano ma lievito per un fermento nuovo del nostro Paese, per una nuova stagione di diritti» ha concluso il Sindaco di Bisceglie, spendendo anche alcune parole per ricordare Peppino Impastato, anch'agli assassinato - dalla mafia - quel tragico 9 maggio 1978.