Boccia-Emiliano, piena sintonia sull'autonomia differenziata
Il ministro: «Ridurre il contenzioso Stato-regioni»
mercoledì 30 ottobre 2019
Il ministro e il governatore. Francesco Boccia e Michele Emiliano si sono incontrati, martedì 29 ottobre, nelle rispettive vesti istituzionali per fare il punto della situazione sull'autonomia differenziata.
«E, visto che ci siamo, siccome serve essere trasparenti, pubblicheremo a fine anno non solo le leggi impugnate negli anni scorsi, oltre 100-120 leggi l'anno sono un costo per cittadini e un caos per le imprese che bisogna ridurle almeno del 50%, ma a partire da quest'anno anche l'esito delle controversie» ha aggiunto Boccia. «Così si capirà quali sono le regioni più virtuose, che non fanno spendere soldi in controversie ai propri contribuenti, e quelle che invece sono più litigiose» ha puntualizzato il primo ministro biscegliese della storia.
«A questo punto i consigli regionali di tutta Italia potranno dire la loro ed evitare un conflitto che rischiava di dividere il paese e pregiudicare ulteriormente il Mezzogiorno. Il mio plauso al ministro Boccia per come ha impostato il lavoro, mi auguro che riceva tutta la collaborazione del caso non solo dalle regioni ma anche dai partiti e dai due rami del parlamento. Noi, dalla Puglia, condividiamo l'idea di rendere omogenee le intese, che pure rimangono autonome e individuali per ciascuna regione, ma che devono avere dei criteri che non ledano gli altri principi fondamentali della Costituzione, che sono altrettanto importanti come il 116. È vero che c'è un diritto all'autonomia rafforzata ma esistono altri principi della Costituzione che non possono essere violati» ha concluso il presidente della regione.
Boccia: «Ridurre il contenzioso Stato-regioni»
«Abbiamo condiviso la necessità di abbassare, presso la Corte costituzionale, il contenzioso delle regioni con lo Stato. L'impegno è di cambiare le procedure attualmente in vigore, anticipare i tempi delle negoziazioni e delle mediazioni» ha commentato il componente del governo Conte-bis.«E, visto che ci siamo, siccome serve essere trasparenti, pubblicheremo a fine anno non solo le leggi impugnate negli anni scorsi, oltre 100-120 leggi l'anno sono un costo per cittadini e un caos per le imprese che bisogna ridurle almeno del 50%, ma a partire da quest'anno anche l'esito delle controversie» ha aggiunto Boccia. «Così si capirà quali sono le regioni più virtuose, che non fanno spendere soldi in controversie ai propri contribuenti, e quelle che invece sono più litigiose» ha puntualizzato il primo ministro biscegliese della storia.
Emiliano: «Impostazione molto positiva»
«Non è un caso che, avendo vissuto in un'atmosfera dove la Costituzione è sempre stata il nostro punto di riferimento, il ministro abbia saputo immediatamente impostare in maniera molto positiva una vicenda che era scappata dalle mani al precedente governo» ha affermato Emiliano. «La responsabilità di tenere unito il paese in un progetto di rafforzamento di autonomia delle regioni senza ulteriormente gravare sul Mezzogiorno, anzi tutelandolo, è affidata a un ministro con una formazione nazionale e internazionale, che ha rimesso la questione sui binari giusti» ha rimarcato.«A questo punto i consigli regionali di tutta Italia potranno dire la loro ed evitare un conflitto che rischiava di dividere il paese e pregiudicare ulteriormente il Mezzogiorno. Il mio plauso al ministro Boccia per come ha impostato il lavoro, mi auguro che riceva tutta la collaborazione del caso non solo dalle regioni ma anche dai partiti e dai due rami del parlamento. Noi, dalla Puglia, condividiamo l'idea di rendere omogenee le intese, che pure rimangono autonome e individuali per ciascuna regione, ma che devono avere dei criteri che non ledano gli altri principi fondamentali della Costituzione, che sono altrettanto importanti come il 116. È vero che c'è un diritto all'autonomia rafforzata ma esistono altri principi della Costituzione che non possono essere violati» ha concluso il presidente della regione.