Bordate a Emiliano dal ministero dell'istruzione: «Ritiri l'ordinanza sulla scuola»
«Bisogna scongiurare un insostenibile conflitto tra scuole e famiglie»
domenica 8 novembre 2020
17.10
Dura nota del ministero dell'istruzione all'indirizzo della Regione Puglia e in particolare del suo presidente Michele Emiliano sulla questione dell'accesso alla didattica in presenza, disciplinato con ordinanze che non sembrano aver contribuito a sgombrare il campo da tensioni e da una certa confusione.
«Stanno pervenendo al ministero numerose segnalazioni da parte della comunità scolastica pugliese e delle famiglie che manifestano confusione e disorientamento rispetto ad alcuni contenuti dell'ordinanza emanata dalla Regione e alle pronunce di diverso segno da parte del giudice amministrativo pugliese dei giorni scorsi» è quanto riportato nella comunicazione diffusa dal Governo. «Nelle prossime ore, nell'ambito dell'esercizio dei consueti canoni di leale cooperazione tra Istituzioni, verrà formalizzata da parte del ministero dell'istruzione una richiesta di ritiro o revisione dell'ordinanza regionale che tenga conto di quanto previsto, con grande chiarezza, dal Dpcm dello scorso 3 novembre per le zone "arancioni", Puglia compresa, a tutela del diritto all'istruzione delle studentesse e degli studenti pugliesi, dell'autonomia scolastica, nonché dei principi che sono alla base delsSistema nazionale di istruzione.
L'obiettivo è scongiurare un insostenibile conflitto tra scuole e famiglie, alimentato da indicazioni che incentivano scelte unilaterali da parte di queste ultime sull'attivazione della didattica a distanza. Una modalità che rischia di costituire un'interruzione di quel dialogo e di quella ricerca di soluzioni condivise su cui si basa da sempre la comunità scolastica stessa, oltre che di trasformare l'Istruzione in un servizio a domanda, quale non è e non può essere, specie nella fascia dell'obbligo. A dirlo è la Costituzione, che non prevede una indiscriminata e pericolosa regionalizzazione del sistema di Istruzione. C'è poi la necessità di preservare l'autonomia delle Istituzioni scolastiche da interventi di dubbia legittimità e congruità previsti dall'ordinanza» è aggiunto nella nota.
Pesante è anche il riferimento alle risorse già erogate - secondo il Governo - in favore del sistema scolastico della Puglia.
«Quest'anno sono stati già oltre 510 i milioni di euro stanziati per le scuole pugliesi, tra fondi per l'edilizia e risorse per l'emergenza» è la risposta del ministero a quanto diffuso nei giorni scorsi da Emiliano. «Parole che non rendono giustizia al grande lavoro portato avanti fin qui dai docenti, dai dirigenti scolastici, dal personale della scuola tutto, compresi i funzionari e i dirigenti del ministero e dell'Ufficio scolastico regionale per la Puglia, che questa estate hanno lavorato incessantemente per un rientro in sicurezza e anche per preparare il sistema scuola all'eventuale ritorno alla didattica digitale a distanza. A testimoniare questo impegno non ci sono solo i numerosi tavoli regionali che si sono svolti nei mesi scorsi, ma anche tutta la documentazione prodotta, comprese le Linee guida per la didattica digitale integrata fornite alle scuole già in agosto sia per poterla utilizzare, in modo complementare, fin da settembre, nelle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado, sia per fronteggiare un eventuale ritorno alla didattica a distanza».
«Stanno pervenendo al ministero numerose segnalazioni da parte della comunità scolastica pugliese e delle famiglie che manifestano confusione e disorientamento rispetto ad alcuni contenuti dell'ordinanza emanata dalla Regione e alle pronunce di diverso segno da parte del giudice amministrativo pugliese dei giorni scorsi» è quanto riportato nella comunicazione diffusa dal Governo. «Nelle prossime ore, nell'ambito dell'esercizio dei consueti canoni di leale cooperazione tra Istituzioni, verrà formalizzata da parte del ministero dell'istruzione una richiesta di ritiro o revisione dell'ordinanza regionale che tenga conto di quanto previsto, con grande chiarezza, dal Dpcm dello scorso 3 novembre per le zone "arancioni", Puglia compresa, a tutela del diritto all'istruzione delle studentesse e degli studenti pugliesi, dell'autonomia scolastica, nonché dei principi che sono alla base delsSistema nazionale di istruzione.
L'obiettivo è scongiurare un insostenibile conflitto tra scuole e famiglie, alimentato da indicazioni che incentivano scelte unilaterali da parte di queste ultime sull'attivazione della didattica a distanza. Una modalità che rischia di costituire un'interruzione di quel dialogo e di quella ricerca di soluzioni condivise su cui si basa da sempre la comunità scolastica stessa, oltre che di trasformare l'Istruzione in un servizio a domanda, quale non è e non può essere, specie nella fascia dell'obbligo. A dirlo è la Costituzione, che non prevede una indiscriminata e pericolosa regionalizzazione del sistema di Istruzione. C'è poi la necessità di preservare l'autonomia delle Istituzioni scolastiche da interventi di dubbia legittimità e congruità previsti dall'ordinanza» è aggiunto nella nota.
Pesante è anche il riferimento alle risorse già erogate - secondo il Governo - in favore del sistema scolastico della Puglia.
«Quest'anno sono stati già oltre 510 i milioni di euro stanziati per le scuole pugliesi, tra fondi per l'edilizia e risorse per l'emergenza» è la risposta del ministero a quanto diffuso nei giorni scorsi da Emiliano. «Parole che non rendono giustizia al grande lavoro portato avanti fin qui dai docenti, dai dirigenti scolastici, dal personale della scuola tutto, compresi i funzionari e i dirigenti del ministero e dell'Ufficio scolastico regionale per la Puglia, che questa estate hanno lavorato incessantemente per un rientro in sicurezza e anche per preparare il sistema scuola all'eventuale ritorno alla didattica digitale a distanza. A testimoniare questo impegno non ci sono solo i numerosi tavoli regionali che si sono svolti nei mesi scorsi, ma anche tutta la documentazione prodotta, comprese le Linee guida per la didattica digitale integrata fornite alle scuole già in agosto sia per poterla utilizzare, in modo complementare, fin da settembre, nelle istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado, sia per fronteggiare un eventuale ritorno alla didattica a distanza».