Bufera su uno spot col presidente della provincia Lodispoto
Il sindaco di Margherita: «Video montato da una recita precedente, nessun riferimento alla mafia». Davide Galantino: «La toppa è peggio del buco»
domenica 12 gennaio 2020
10.01
L'oggetto del contendere, uno spot attraverso il quale è stato pubblicizzato l'appuntamento col Capodanno in piazza a Margherita di Savoia, la cittadina di cui è sindaco Bernardo Lodispoto, fra l'altro presidente della provincia Bat.
Gli ultimi 23 secondi del video lo ritraggono protagonista con cappello e cadenza da anziano siciliano nello stile del film "Il padrino": «Vi ringrazio tutti cittadini. Abbiate fiducia. E nell'interesse di tutti lavoreremo. Non preoccupatevi».
La parte finale della clip ha provocato reazioni politiche piuttosto risentite nel centrodestra, al punto che due deputati di Fratelli d'Italia, Fabio Rampelli e Marcello Gemmato, hanno annunciato l'intenzione di presentare un'interrogazione parlamentare rivolta al ministro dell'interno, con l'obiettivo di ottenere sanzioni nei confronti di Lodispoto. «La mafia non è uno scherzo e girare uno spot atteggiandosi a boss mafioso per pubblicizzare un evento di fine anno a Margherita di Savoia, perfino in una piazza che porta il nome di Carlo Alberto Dalla Chiesa, è stato di pessimo gusto e rappresenta un messaggio pericolosissimo per la sua comunità» hanno sostenuto i due esponenti.
Diversa la versione fornita da colui che si è occupato del montaggio, Salvatore Lanotte: «In fase di montaggio, senza che il sindaco ne fosse informato, ho aggiunto delle immagini estrapolate dalla recita di un anno e mezzo prima l'intervento del secondo personaggio che invitava tutti i cittadini a partecipare in piazza Dalla Chiesa. Mi rammarico con il sindaco Lodispoto per il problema che involontariamente gli ho creato e mi scuso anche con Rita Dalla Chiesa se, non volendo, ho urtato la sua sensibilità. Tengo a ribadire che il tutto è stato fatto da parte mia con estrema leggerezza, forse anche troppa». Secondo quanto ricostruito, lo spot sarebbe stato completato con l'aggiunta dello spezzone di una rappresentazione in vernacolo salinaro risalente al 2018 in cui Lodispoto era stato coinvolto. Il montatore ha pensato di tagliarla e unirla come chiusura dello spot per la festa del 31 dicembre sera senza alcuna allusione alla mafia né alla memoria del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa ucciso proprio in un agguato mafioso a Palermo nel 1982.
«Mi rendo conto che si tratta di un attacco volgare, pretestuoso e completamente falso che tende a colpire, più che la mia persona, il governatore Michele Emiliano nell'imminenza delle elezioni regionali ormai vicine» ha commentato Bernardo Lodispoto. «Al riguardo però mi corre l'obbligo di precisare quanto segue: le immagini in cui compaio in quello spot sono state estrapolate da una recita umoristica in vernacolo cui ho preso parte oltre un anno e mezzo fa, in cui ho interpretato la parte di un vecchio siciliano e dove il mio personaggio non faceva alcun riferimento, diretto o indiretto, a un fenomeno rivoltante come la mafia. A quelle immagini ne sono state poi aggiunte altre, senza che io ne fossi minimamente al corrente» ha precisato.
«Lo spot per reclamizzare il party di Capodanno non è stato commissionato dal comune ed è stato realizzato a titolo gratuito da una agenzia di produzione audiovisivi in maniera del tutto autonoma. Il fatto che la location dell'evento sia stata nella piazza intitolata al Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa è solo una coincidenza, evidenziata in modo capzioso da chi soffia su becere polemiche a scopo esclusivamente elettorale. Mi sconcerta la povertà di contenuti di una politica basata solo sulla volontà di infangare gli avversari e resto basito per queste polemiche pretestuose e fondate sul nulla. Purtroppo alcuni esponenti locali di Fratelli d'Italia, pur di darsi visibilità sul territorio, non sono nuovi a trovate estemporanee per attaccare la nostra amministrazione comunale strumentalizzando eventi del tutto slegati dalla nostra attività».
Le parole del presidente della provincia non hanno chiuso la polemica. «Ho letto la replica dell'avvocato Lodispoto e trovo siamo di fronte alla classica toppa che è peggio del buco» ha sostenuto il deputato biscegliese di Fratelli d'Italia Davide Galantino. «Al sindaco di Margherita e presidente della Bat sarebbe bastato prendere atto dell'inopportunità di quel video e ammettere di aver agito con leggerezza, sottovalutando o non valutando affatto i risvolti negativi dello spot. Fratelli d'Italia continuerà a sostenere la legalità in ogni contesto, per questo sono anche sorpreso dalle dichiarazioni del presidente Emiliano che, anziché prendere le distanze dallo spot, ha preferito minacciare querele ai colleghi Fabio Rampelli e Marcello Gemmato che supporterò nella vicenda firmando l'interrogazione parlamentare».
Gli ultimi 23 secondi del video lo ritraggono protagonista con cappello e cadenza da anziano siciliano nello stile del film "Il padrino": «Vi ringrazio tutti cittadini. Abbiate fiducia. E nell'interesse di tutti lavoreremo. Non preoccupatevi».
La parte finale della clip ha provocato reazioni politiche piuttosto risentite nel centrodestra, al punto che due deputati di Fratelli d'Italia, Fabio Rampelli e Marcello Gemmato, hanno annunciato l'intenzione di presentare un'interrogazione parlamentare rivolta al ministro dell'interno, con l'obiettivo di ottenere sanzioni nei confronti di Lodispoto. «La mafia non è uno scherzo e girare uno spot atteggiandosi a boss mafioso per pubblicizzare un evento di fine anno a Margherita di Savoia, perfino in una piazza che porta il nome di Carlo Alberto Dalla Chiesa, è stato di pessimo gusto e rappresenta un messaggio pericolosissimo per la sua comunità» hanno sostenuto i due esponenti.
Diversa la versione fornita da colui che si è occupato del montaggio, Salvatore Lanotte: «In fase di montaggio, senza che il sindaco ne fosse informato, ho aggiunto delle immagini estrapolate dalla recita di un anno e mezzo prima l'intervento del secondo personaggio che invitava tutti i cittadini a partecipare in piazza Dalla Chiesa. Mi rammarico con il sindaco Lodispoto per il problema che involontariamente gli ho creato e mi scuso anche con Rita Dalla Chiesa se, non volendo, ho urtato la sua sensibilità. Tengo a ribadire che il tutto è stato fatto da parte mia con estrema leggerezza, forse anche troppa». Secondo quanto ricostruito, lo spot sarebbe stato completato con l'aggiunta dello spezzone di una rappresentazione in vernacolo salinaro risalente al 2018 in cui Lodispoto era stato coinvolto. Il montatore ha pensato di tagliarla e unirla come chiusura dello spot per la festa del 31 dicembre sera senza alcuna allusione alla mafia né alla memoria del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa ucciso proprio in un agguato mafioso a Palermo nel 1982.
«Mi rendo conto che si tratta di un attacco volgare, pretestuoso e completamente falso che tende a colpire, più che la mia persona, il governatore Michele Emiliano nell'imminenza delle elezioni regionali ormai vicine» ha commentato Bernardo Lodispoto. «Al riguardo però mi corre l'obbligo di precisare quanto segue: le immagini in cui compaio in quello spot sono state estrapolate da una recita umoristica in vernacolo cui ho preso parte oltre un anno e mezzo fa, in cui ho interpretato la parte di un vecchio siciliano e dove il mio personaggio non faceva alcun riferimento, diretto o indiretto, a un fenomeno rivoltante come la mafia. A quelle immagini ne sono state poi aggiunte altre, senza che io ne fossi minimamente al corrente» ha precisato.
«Lo spot per reclamizzare il party di Capodanno non è stato commissionato dal comune ed è stato realizzato a titolo gratuito da una agenzia di produzione audiovisivi in maniera del tutto autonoma. Il fatto che la location dell'evento sia stata nella piazza intitolata al Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa è solo una coincidenza, evidenziata in modo capzioso da chi soffia su becere polemiche a scopo esclusivamente elettorale. Mi sconcerta la povertà di contenuti di una politica basata solo sulla volontà di infangare gli avversari e resto basito per queste polemiche pretestuose e fondate sul nulla. Purtroppo alcuni esponenti locali di Fratelli d'Italia, pur di darsi visibilità sul territorio, non sono nuovi a trovate estemporanee per attaccare la nostra amministrazione comunale strumentalizzando eventi del tutto slegati dalla nostra attività».
Le parole del presidente della provincia non hanno chiuso la polemica. «Ho letto la replica dell'avvocato Lodispoto e trovo siamo di fronte alla classica toppa che è peggio del buco» ha sostenuto il deputato biscegliese di Fratelli d'Italia Davide Galantino. «Al sindaco di Margherita e presidente della Bat sarebbe bastato prendere atto dell'inopportunità di quel video e ammettere di aver agito con leggerezza, sottovalutando o non valutando affatto i risvolti negativi dello spot. Fratelli d'Italia continuerà a sostenere la legalità in ogni contesto, per questo sono anche sorpreso dalle dichiarazioni del presidente Emiliano che, anziché prendere le distanze dallo spot, ha preferito minacciare querele ai colleghi Fabio Rampelli e Marcello Gemmato che supporterò nella vicenda firmando l'interrogazione parlamentare».