Camassa ricorre al consiglio di Stato e chiede 900 mila euro euro al comune

In prospettiva del subentro di Sangalli, si attende l'esito del ricorso al Consiglio di Stato

giovedì 31 agosto 2017 10.53
A cura di Serena Ferrara
Ce lo eravamo aspettati. E la Camassambiente spa, ex gestore del servizio igiene urbana del comune di Bisceglie, non ha deluso le aspettative.
Ha fatto ricorso al Consiglio di Stato contro il recesso dal contratto del comune di Bisceglie a seguito dell'interdittiva antimafia.
Ora presenta anche il conto al suo fornitore: 900mila euro oltre interessi e spese.
Pronta l'opposizione del comune, prima che il decreto diventi esecutivo. Per la querelle, ha già nominato due avvocati esterni: Massimo Ingravalle, che da tempo segue tutte le questioni legale legate all'igiene pubblica a Bisceglie e in diversi comuni pugliesi e Giorgio Costantino.

Difficile sarà invece che il comune si opponga alle richieste della Sangalli Giancarlo & C. srl, terza classificata nella gara d'appalto, che ha vinto il ricorso al TAR contro l'aggiudicazione definitiva del servizio al consorzio Ambiente 2.0. Ricorso motivato dal fatto che il comune aveva autorizzato, nel corso della gara, il subentro nel consorzio di una nuova ditta (Energeticambiente srl ad Aineri Ambiente srl) in difetto di regolarità contabile con un "provvedimento, di estremi e data non conosciuti".
Il nuovo gestore igiene urbana, la Sangalli, che tra i due litiganti potrebbe essere quello che gode, dovrà attendere ancora settimane, per l'esito della sentenza, prima di pianificare con il comune un eventuale subentro senza danni per i cittadini.