Capodanno, Coldiretti: «Crisi da 10 milioni di euro in un solo giorno»
L'associazione: «Duro colpo per le discoteche. Uno scenario che grava soprattutto sulla ristorazione»
venerdì 31 dicembre 2021
L'addio al tradizionale veglione di fine anno avrà conseguenze per quasi 130 mila pugliesi, che avevano programmato di cenare fuori in ristoranti, alberghi e agriturismi, colpiti ora da un crack di circa 10 milioni di euro in un solo giorno. Questa è la stima effettuata da Coldiretti Puglia, dopo le ultime normative per evitare la diffusione del contagio disposte dal Governo.
«Lo scenario di crisi grava soprattutto sulla ristorazione, che porterà a una perdita di fatturato per la filiera agroalimentare di oltre 180 milioni di euro, solo per i mancati acquisti in cibi e bevande. Le difficoltà della ristorazione non sono compensate dai maggiori consumi alimentari casalinghi con la spesa degli italiani per il cenone di fine anno, che sale a 99 euro in media a famiglia, con un balzo del 52% rispetto allo scorso anno segnato da uno stretto lockdown» ha sottolineato l'associazione.
«Con la preoccupazione per la risalita dei contagi e la diffusione della variante Omicron, solo il 14% dei cittadini ha deciso di festeggiare al ristorante, dividendosi tra locali di fascia alta, trattorie e osterie, agriturismi, pizzerie o altri tipi di attività, mentre un 3% sceglierà all'ultimo momento. Un numero ridotto rispetto alle aspettative iniziali per il 30% di disdette "last minute", che hanno fatto scendere le prenotazioni al di sotto dei periodo pre-pandemia» ha rilevato e concluso il presidente Savino Muraglia.
«Lo scenario di crisi grava soprattutto sulla ristorazione, che porterà a una perdita di fatturato per la filiera agroalimentare di oltre 180 milioni di euro, solo per i mancati acquisti in cibi e bevande. Le difficoltà della ristorazione non sono compensate dai maggiori consumi alimentari casalinghi con la spesa degli italiani per il cenone di fine anno, che sale a 99 euro in media a famiglia, con un balzo del 52% rispetto allo scorso anno segnato da uno stretto lockdown» ha sottolineato l'associazione.
«Con la preoccupazione per la risalita dei contagi e la diffusione della variante Omicron, solo il 14% dei cittadini ha deciso di festeggiare al ristorante, dividendosi tra locali di fascia alta, trattorie e osterie, agriturismi, pizzerie o altri tipi di attività, mentre un 3% sceglierà all'ultimo momento. Un numero ridotto rispetto alle aspettative iniziali per il 30% di disdette "last minute", che hanno fatto scendere le prenotazioni al di sotto dei periodo pre-pandemia» ha rilevato e concluso il presidente Savino Muraglia.