Carriera: «Costi e inflazione sono la nuova emergenza»
Il presidente di Confcommercio Bisceglie commenta l'attuale situazione economica
giovedì 24 febbraio 2022
L'emergenza sanitaria ancora in corso, l'impennata dei costi delle utenze a partire dall'energia, l'aumento dell'inflazione: non c'è davvero pace per il mondo del commercio. Leo Carriera ha riflettuto, in una nota, sulla particolare situazione economica che si sta creando in questa nuova fase della pandemia.
«Costi e inflazione sono la nuova emergenza. Certo, siamo tutti in attesa di capire cosa ci aspetta. Oltre al fatto che non c'è stato neanche il tempo di riprendersi da un'emergenza che subito ne dobbiamo fronteggiare un'altra. Forse non tutti immaginano quanto incidano per un bar o un negozio le utenze come la luce e il gas, è enorme il loro peso nella gestione di un'attività commerciale che stanno già pagando il prezzo salato degli ultimi due anni di pandemia. A parte i lockdown, c'è anche da dover fare i conti con la paura per il virus che ha cambiato le abitudini della maggior parte dei consumatori biscegliesi. Le uscite sono spesso ridotte al fine settimana anche a causa delle difficoltà economiche legate, oggi più che mai, ai notevoli rincari di utenze e carburante. Anche la tazzina di caffè al bar o il pranzo fuori casa hanno visto, in questi mesi, un notevole calo. È una silenziosa ma inesorabile crisi quella che stanno vivendo i negozi e gli esercizi pubblici della nostra città» ha sottolineato il presidente della Confcommercio Bisceglie.
Sui ristori: «Hanno aiuto, anche dal punto di vista psicologico. Avevamo la sensazione che qualcuno ci stava "proteggendo". Abbiamo combattuto le varie ondate della pandemia con interventi pubblici per aiutare la categoria. Invece di fronte all'impennata dei prezzi ci sentiamo disarmati. Le nostre certezze stanno venendo meno; le bollette energetiche sono alle stelle e colpiscono tutti: attività economiche e consumatori. Un'analisi di Confcommercio a livello nazionale mostra come a gennaio ci sia stato un crollo dell'11.7% dei consumi rispetto al gennaio 2020 pre-pandemia».
Poi ha aggiunto: «Chiunque faccia un giro nel centro cittadino e lungo la litoranea di Bisceglie, per esempio, vedrà in questi giorni molte persone a passeggio. C'è voglia di riconquistare i propri spazi ma mancano gli acquisti, nei negozi come nei ristoranti. La gente si concentra nei locali nel fine settimana, ma il resto della settimana è il deserto. E naturalmente l'incasso del weekend non può essere sufficiente per far quadrare i bilanci di un'impresa».
«Non voglio essere catastrofico, ma non posso non sottolineare che in questi due anni ci siamo inventati di tutto per infondere fiducia e far ripartire i consumi a beneficio del commercio, ora le riserve di ossigeno sono veramente poche. Nei prossimi mesi vedremo cosa succederà. Temo che sia in atto una sorta di depressione psicologica ed economica. Spero di sbagliarmi e di essere smentito con i fatti» ha concluso Carriera.
«Costi e inflazione sono la nuova emergenza. Certo, siamo tutti in attesa di capire cosa ci aspetta. Oltre al fatto che non c'è stato neanche il tempo di riprendersi da un'emergenza che subito ne dobbiamo fronteggiare un'altra. Forse non tutti immaginano quanto incidano per un bar o un negozio le utenze come la luce e il gas, è enorme il loro peso nella gestione di un'attività commerciale che stanno già pagando il prezzo salato degli ultimi due anni di pandemia. A parte i lockdown, c'è anche da dover fare i conti con la paura per il virus che ha cambiato le abitudini della maggior parte dei consumatori biscegliesi. Le uscite sono spesso ridotte al fine settimana anche a causa delle difficoltà economiche legate, oggi più che mai, ai notevoli rincari di utenze e carburante. Anche la tazzina di caffè al bar o il pranzo fuori casa hanno visto, in questi mesi, un notevole calo. È una silenziosa ma inesorabile crisi quella che stanno vivendo i negozi e gli esercizi pubblici della nostra città» ha sottolineato il presidente della Confcommercio Bisceglie.
Sui ristori: «Hanno aiuto, anche dal punto di vista psicologico. Avevamo la sensazione che qualcuno ci stava "proteggendo". Abbiamo combattuto le varie ondate della pandemia con interventi pubblici per aiutare la categoria. Invece di fronte all'impennata dei prezzi ci sentiamo disarmati. Le nostre certezze stanno venendo meno; le bollette energetiche sono alle stelle e colpiscono tutti: attività economiche e consumatori. Un'analisi di Confcommercio a livello nazionale mostra come a gennaio ci sia stato un crollo dell'11.7% dei consumi rispetto al gennaio 2020 pre-pandemia».
Poi ha aggiunto: «Chiunque faccia un giro nel centro cittadino e lungo la litoranea di Bisceglie, per esempio, vedrà in questi giorni molte persone a passeggio. C'è voglia di riconquistare i propri spazi ma mancano gli acquisti, nei negozi come nei ristoranti. La gente si concentra nei locali nel fine settimana, ma il resto della settimana è il deserto. E naturalmente l'incasso del weekend non può essere sufficiente per far quadrare i bilanci di un'impresa».
«Non voglio essere catastrofico, ma non posso non sottolineare che in questi due anni ci siamo inventati di tutto per infondere fiducia e far ripartire i consumi a beneficio del commercio, ora le riserve di ossigeno sono veramente poche. Nei prossimi mesi vedremo cosa succederà. Temo che sia in atto una sorta di depressione psicologica ed economica. Spero di sbagliarmi e di essere smentito con i fatti» ha concluso Carriera.