Caso Gesù Fanciullo, Spina: «Rinuncio alla prescrizione e vado fino in fondo»
L'ex sindaco commenta la sentenza del giudice monocratico sulla vicenda: «Ho difeso i più deboli, sarò sempre dalla parte dei lavoratori»
giovedì 30 gennaio 2020
08.15
L'ex sindaco di Bisceglie Francesco Spina ha annunciato e commentato, in una nota, l'esito sentenza di primo grado pronunciata del giudice monocratico a proposito del caso della scuola "Gesù fanciullo" di via Sant'Andrea.
«Oggi è ancora più forte il mio impegno politico a difesa dei cittadini più deboli!
Dopo sette anni di indagini e di processo per aver difeso i lavoratori della "Gesù fanciullo" in una famosa vertenza a fianco dei sindacati, dei 22 lavoratori e delle loro famiglie messe da un giorno all'altro in mezzo alla strada da un licenziamento effettuato da don Fabio D'Addato, sono definitivamente archiviati, nonostante le richieste contrarie di don Fabio D'Addato quale parte civile, tutti i tentativi di accusa per i reati amministrativi come tentata concussione e abuso di ufficio» ha sostenuto Spina.
«Il Giudice monocratico ha invero accertato che, difendendo i lavoratori che avevano diritto al reintegro nel loro posto, pur non commettendo reati amministrativi, commisi quella che si chiama tentata violenza privata. La mia soddisfazione oggi è che, ancora una volta, nonostante ben due registratori portati sotto la tonaca da don Fabio D'Addato, non è emerso alcun interesse mio privato né alcun mio abuso, come ha confermato anche il pubblico ministero che ha chiesto l'assoluzione completa, affermando che tenni fede al mio mandato di sindaco in perfetta buona fede e con l'unico scopo di difendere i 22 lavoratori (queste parole mi hanno dato una soddisfazione immensa che mi ha ripagato da tanti attacchi calunniosi)» ha aggiunto.
«Rispetto, pur non condividendola, la sentenza del giudice monocratico che ha accertato la semplice tentata violenza privata, ma comunico fin d'ora che la sentenza, dopo il deposito delle motivazioni, verrà appellata in quanto rinunzierò alla ormai quasi intervenuta prescrizione perché si faccia luce su una vicenda che continua ancora oggi ad avere contorni non chiari, anche per non aver potuto reperire durante il dibattimento gli originali delle registrazioni depositati da don Fabio D'Addato presso la Guardia di Finanza di Bari» ha evidenziato.
«I cittadini, da questa vicenda, hanno potuto capire che per difendere i più deboli, come quei 22 lavoratori licenziati purtroppo mai più riassunti, il sottoscritto non si tira mai indietro anche quando lo scontro con i più potenti diventa rischioso e oneroso. Sono queste le ragioni che mi hanno portato ben tre volte a essere eletto sindaco e fin quando avrò forza e passione politica continuerò a servire con questo spirito la mia città con onestà e concretezza» ha concluso Francesco Spina.
«Oggi è ancora più forte il mio impegno politico a difesa dei cittadini più deboli!
Dopo sette anni di indagini e di processo per aver difeso i lavoratori della "Gesù fanciullo" in una famosa vertenza a fianco dei sindacati, dei 22 lavoratori e delle loro famiglie messe da un giorno all'altro in mezzo alla strada da un licenziamento effettuato da don Fabio D'Addato, sono definitivamente archiviati, nonostante le richieste contrarie di don Fabio D'Addato quale parte civile, tutti i tentativi di accusa per i reati amministrativi come tentata concussione e abuso di ufficio» ha sostenuto Spina.
«Il Giudice monocratico ha invero accertato che, difendendo i lavoratori che avevano diritto al reintegro nel loro posto, pur non commettendo reati amministrativi, commisi quella che si chiama tentata violenza privata. La mia soddisfazione oggi è che, ancora una volta, nonostante ben due registratori portati sotto la tonaca da don Fabio D'Addato, non è emerso alcun interesse mio privato né alcun mio abuso, come ha confermato anche il pubblico ministero che ha chiesto l'assoluzione completa, affermando che tenni fede al mio mandato di sindaco in perfetta buona fede e con l'unico scopo di difendere i 22 lavoratori (queste parole mi hanno dato una soddisfazione immensa che mi ha ripagato da tanti attacchi calunniosi)» ha aggiunto.
«Rispetto, pur non condividendola, la sentenza del giudice monocratico che ha accertato la semplice tentata violenza privata, ma comunico fin d'ora che la sentenza, dopo il deposito delle motivazioni, verrà appellata in quanto rinunzierò alla ormai quasi intervenuta prescrizione perché si faccia luce su una vicenda che continua ancora oggi ad avere contorni non chiari, anche per non aver potuto reperire durante il dibattimento gli originali delle registrazioni depositati da don Fabio D'Addato presso la Guardia di Finanza di Bari» ha evidenziato.
«I cittadini, da questa vicenda, hanno potuto capire che per difendere i più deboli, come quei 22 lavoratori licenziati purtroppo mai più riassunti, il sottoscritto non si tira mai indietro anche quando lo scontro con i più potenti diventa rischioso e oneroso. Sono queste le ragioni che mi hanno portato ben tre volte a essere eletto sindaco e fin quando avrò forza e passione politica continuerò a servire con questo spirito la mia città con onestà e concretezza» ha concluso Francesco Spina.