CDP, che fine faranno i precari in scadenza al 30 settembre?

La UIL lamenta la sordità dell'Universo Salute sul caso degli infermieri assunti con il Job's Act

sabato 16 settembre 2017 7.49
A cura di Serena Ferrara
Il caso dei precari nella Casa Divina Provvidenza, che prenderà il nome di "Universo Salute - Opere don Uva" torna a tormentare gli animi delle segreterie aziendali dei sindacati.
La Uil Fpl, rappresentata da Rossano Sasso e Onofrio Ambrosino lamenta sul caso "la sordità" dell'Universo Salute, nuovo gestore della CDP.
«Nonostante il tentativo di instaurare un dialogo civile fatto di domande e soprattutto risposte, con il nuovo datore di lavoro su problemi della massima urgenza riguardanti il personale precario, con grande rammarico constatiamo che la nuova proprietà, esattamente come la scorsa gestione (Amministrazione Commissariale) si trincea dietro il silenzio».
Alla nota del 04/09/2017, contenente la richiesta di un incontro urgente in materia di precari non vi è stata risposta.

Buona parte degli infermieri, alla data del 30 settembre, giorno precedente all'entrata in vigore della nuova gestione, raggiungerebbe il limite massimo di 36 mesi previsti dall'attuale Job's Act, trovandosi, dopo cinque anni: «a dover rinunciare forse all'unica possibilità di realizzare il loro futuro, nonostante tutta la professionalità ed umanità messa a disposizione dei pazienti. La nostra "SUPPLICA" - spiegano Sasso e Ambrosino - trova fondamento soprattutto dopo aver appreso dai media della presentazione di un progetto innovativo da parte della Casa Divina Provvidenza di far nascere una nuova unità operativa con ulteriori 20 posti letto mirata alla cura dei disturbi comportamentali alimentari».

«La cosa che più ci rattrista - sottolineano i due sindacalisti - è però scoprire che un'azienda seria, che mira alla crescita e all'espansione possa creare una disparità tra le figure professionali puntando il dito su una sola categoria di lavoratori. Non possiamo pertanto sottrarci dal prendere le distanze da chi tramite un social network e diverse testate giornalistiche dichiara che: "all'interno della Casa Divina provvidenza esistono due tipi di OSS: gli Operatori Socio Sanitari che lavorano e gli Osservatori Socio Sanitari ovvero quelli che osservano gli altri lavorare al posto loro". Va ricordato a chi afferma ciò che dal 2004 al 2012 vi è stata la perdita di circa 1200 lavoratori, gli unici a pagare con il proprio posto di lavoro tutte le malefatte delle gestioni che si sono avvicendate in quegl'anni, inoltre nei periodi in cui non vi era l'erogazione degli stipendi questi OSS erano sempre e comunque dediti al loro impiego. Ci auspichiamo venga pertanto fatta chiarezza e che, dopo questo inizio sordo, possa instaurarsi di una collaborazione basata sull'equità e serietà mirati a creare un contesto sereno, ormai smarrito da tempo, per tutti i lavoratori».