Cgil Bisceglie in piazza a Roma contro i nuovi voucher
Manifestazione di protesta nella capitale con intervento del segretario Susanna Camusso
domenica 18 giugno 2017
«Il governo ha rubato il voto ai cittadini per paura. Non avevano ragioni e hanno deciso per la strada peggiore, cancellare il diritto dei lavoratori ad esprimersi». Susanna Camusso, leader della Cgil, ha riassunto senza troppi giri di parole la posizione del maggiore sindacato italiano sul referendum per l'abolizione dei voucher, cancellato dell'esecutivo con la beffa della successiva reintroduzione di uno strumento normativo che ai rappresentanti dei lavoratori pare una fotocopia dei contestatissimi "buoni".
In piazza, fra le migliaia di militanti, anche un gruppo di biscegliesi, guidati da Michele Valente, fra i più attivi e conosciuti esponenti sindacali del territorio, segretario provinciale dell'Inca-Cgil. Hanno viaggiato per centinaia di chilometri verso la capitale per esprimere il loro più convinto rifiuto dei "nuovi voucher".
Presenti anche diversi politici dei partiti e dei movimenti di sinistra. Un coro unanime di critiche feroci nei confronti del Partito Democratico, ritenuto il principale responsabile di quella che, secondo Camusso, «è un'esplicita violazione delle regole dell'articolo 75 della Costituzione. Siamo pronti sempre al confronto ma anche al conflitto» ha affermato il segretario generale, annunciando un ricorso alla Corte Costituzionale.
In piazza, fra le migliaia di militanti, anche un gruppo di biscegliesi, guidati da Michele Valente, fra i più attivi e conosciuti esponenti sindacali del territorio, segretario provinciale dell'Inca-Cgil. Hanno viaggiato per centinaia di chilometri verso la capitale per esprimere il loro più convinto rifiuto dei "nuovi voucher".
Presenti anche diversi politici dei partiti e dei movimenti di sinistra. Un coro unanime di critiche feroci nei confronti del Partito Democratico, ritenuto il principale responsabile di quella che, secondo Camusso, «è un'esplicita violazione delle regole dell'articolo 75 della Costituzione. Siamo pronti sempre al confronto ma anche al conflitto» ha affermato il segretario generale, annunciando un ricorso alla Corte Costituzionale.