Cgil Bat: «Stabilizzare gli assistenti sociali»
I rappresentanti dell'organizzazione sindacale sottolineano le opportunità che la Legge di bilancio concede alle amministrazioni locali
giovedì 4 marzo 2021
0.24
Stabilizzare e assumere gli assistenti sociali. Richiesta chiara, quella della Funzione pubblica Cgil Bat.
«Siamo pronti ad attivarci presso gli ambiti sociali territoriali della nostra Provincia e presso i dieci Comuni che ne fanno parte per far sì che ogni amministrazione attivi tempestivamente i processi di stabilizzazione e di assunzione di assistenti sociali» hanno osservato Roberto Cannone e Ileana Remini, coordinatore Funzioni locali e segretaria provinciale dell'organizzazione sindacale. «La pandemia ha messo drammaticamente in luce le tante fragilità non solo individuali, ma collettive e gli assistenti sociali, con il loro importante ruolo, sono chiamati a essere parte attiva e generativa in un quadro fortemente instabile e con sviluppi incerti» hanno aggiunto.
«La Legge di nilancio rappresenta un'importante opportunità, prevedendo un potenziamento del sistema dei servizi sociali comunali che rafforza contestualmente gli interventi e i servizi di contrasto alla povertà nella prospettiva del raggiungimento di un livello essenziale delle prestazioni e dei servizi sociali definendo precisi rapporti tra assistenti sociali e popolazione residente.
Il ministero del lavoro, in una nota del 4 febbraio scorso, ha chiarito che i fondi stanziati nella legge di bilancio 2021 per l'assunzione di assistenti sociali ad opera degli enti locali non vanno considerati come un contributo una-tantum per l'anno corrente ma come un finanziamento stabile a copertura dei costi per ogni assistente sociale assunto a tempo indeterminato. La norma in questione, infatti, prevede il potenziamento del sistema dei servizi sociali comunali, gestiti in forma singola o associata, al fine di assicurare il raggiungimento dei livelli essenziali delle prestazioni. In particolare è previsto un contributo di 40 mila euro annui per ogni assistente sociale assunto a tempo indeterminato fino al raggiungimento del rapporto 1 a 5000 abitanti» hanno spiegato i due sindacalisti.
Fino al 31 dicembre 2023, le amministrazioni possono indire procedure concorsuali riservate, in misura non superiore al 50% dei posti disponibili, al personale non dirigenziale con qualifica di assistente sociale che possieda tutti i requisiti (all'art. 20, comma 2, del D. Lgs. n. 75 del 2017, la cosiddetta norma Madia) e ciò anche in deroga ai vincoli di contenimento della spesa di personale.
«Dopo anni di precariato, gli ambiti sociali e i Comuni potranno assumere a tempo indeterminato o stabilizzare quegli assistenti sociali che sono stati impiegati nel corso degli anni per il contrasto alla povertà» hanno sottolineato i referenti Fp Cgil Bat. «Un investimento sul servizio pubblico e su un sistema integrato di salute sul quale abbiamo sempre creduto e per la cui attuazione continueremo a confrontarci con le amministrazioni al fianco di questi lavoratori. Con questa norma il legislatore si propone di rafforzare gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà, il segretariato sociale, il servizio sociale professionale, i tirocini finalizzati all'inclusione sociale, all'autonomia delle persone e alla riabilitazione; il sostegno socio-educativo domiciliare o territoriale; l'assistenza domiciliare socio-assistenziale e i servizi di prossimità; il sostegno alla genitorialità e il servizio di mediazione familiare; il servizio di mediazione culturale; il servizio di pronto intervento sociale.
Siamo quindi davanti a un'opportunità storica per il territorio e per gli ambiti socio territoriali di incrementare l'occupazione e al contempo di incrementare il livello qualitativo e quantitativo dei servizi sociali, di cui c'è un grande bisogno in un contesto caratterizzato, come in ogni sede evidenziamo, da criticità demografiche, di invecchiamento della popolazione, solitudine e fragilità, dipendenze di varia natura. A questa opportunità e possibilità di avviare un forte investimento sul servizio pubblico e sulla riappropriazione della funzione pubblica di tutela del territorio ciascun Comune non può e non deve restare inerme e su questo vigileremo costantemente sull'operato delle amministrazioni» hanno concluso Remini e Cannone.
«Siamo pronti ad attivarci presso gli ambiti sociali territoriali della nostra Provincia e presso i dieci Comuni che ne fanno parte per far sì che ogni amministrazione attivi tempestivamente i processi di stabilizzazione e di assunzione di assistenti sociali» hanno osservato Roberto Cannone e Ileana Remini, coordinatore Funzioni locali e segretaria provinciale dell'organizzazione sindacale. «La pandemia ha messo drammaticamente in luce le tante fragilità non solo individuali, ma collettive e gli assistenti sociali, con il loro importante ruolo, sono chiamati a essere parte attiva e generativa in un quadro fortemente instabile e con sviluppi incerti» hanno aggiunto.
«La Legge di nilancio rappresenta un'importante opportunità, prevedendo un potenziamento del sistema dei servizi sociali comunali che rafforza contestualmente gli interventi e i servizi di contrasto alla povertà nella prospettiva del raggiungimento di un livello essenziale delle prestazioni e dei servizi sociali definendo precisi rapporti tra assistenti sociali e popolazione residente.
Il ministero del lavoro, in una nota del 4 febbraio scorso, ha chiarito che i fondi stanziati nella legge di bilancio 2021 per l'assunzione di assistenti sociali ad opera degli enti locali non vanno considerati come un contributo una-tantum per l'anno corrente ma come un finanziamento stabile a copertura dei costi per ogni assistente sociale assunto a tempo indeterminato. La norma in questione, infatti, prevede il potenziamento del sistema dei servizi sociali comunali, gestiti in forma singola o associata, al fine di assicurare il raggiungimento dei livelli essenziali delle prestazioni. In particolare è previsto un contributo di 40 mila euro annui per ogni assistente sociale assunto a tempo indeterminato fino al raggiungimento del rapporto 1 a 5000 abitanti» hanno spiegato i due sindacalisti.
Fino al 31 dicembre 2023, le amministrazioni possono indire procedure concorsuali riservate, in misura non superiore al 50% dei posti disponibili, al personale non dirigenziale con qualifica di assistente sociale che possieda tutti i requisiti (all'art. 20, comma 2, del D. Lgs. n. 75 del 2017, la cosiddetta norma Madia) e ciò anche in deroga ai vincoli di contenimento della spesa di personale.
«Dopo anni di precariato, gli ambiti sociali e i Comuni potranno assumere a tempo indeterminato o stabilizzare quegli assistenti sociali che sono stati impiegati nel corso degli anni per il contrasto alla povertà» hanno sottolineato i referenti Fp Cgil Bat. «Un investimento sul servizio pubblico e su un sistema integrato di salute sul quale abbiamo sempre creduto e per la cui attuazione continueremo a confrontarci con le amministrazioni al fianco di questi lavoratori. Con questa norma il legislatore si propone di rafforzare gli interventi e i servizi sociali di contrasto alla povertà, il segretariato sociale, il servizio sociale professionale, i tirocini finalizzati all'inclusione sociale, all'autonomia delle persone e alla riabilitazione; il sostegno socio-educativo domiciliare o territoriale; l'assistenza domiciliare socio-assistenziale e i servizi di prossimità; il sostegno alla genitorialità e il servizio di mediazione familiare; il servizio di mediazione culturale; il servizio di pronto intervento sociale.
Siamo quindi davanti a un'opportunità storica per il territorio e per gli ambiti socio territoriali di incrementare l'occupazione e al contempo di incrementare il livello qualitativo e quantitativo dei servizi sociali, di cui c'è un grande bisogno in un contesto caratterizzato, come in ogni sede evidenziamo, da criticità demografiche, di invecchiamento della popolazione, solitudine e fragilità, dipendenze di varia natura. A questa opportunità e possibilità di avviare un forte investimento sul servizio pubblico e sulla riappropriazione della funzione pubblica di tutela del territorio ciascun Comune non può e non deve restare inerme e su questo vigileremo costantemente sull'operato delle amministrazioni» hanno concluso Remini e Cannone.