Cinque tartarughe marine liberate nelle acque biscegliesi
Fondamentale il lavoro del Centro di recupero tartarughe marine del Wwf guidato da Pasquale Salvemini
martedì 9 novembre 2021
11.04
La Guardia di Finanza e intorno tanti volontari del Wwf Puglia e semplici sostenitori che hanno raggiunto il largo per accompagnare loro, cinque tartarughe marine, Bonefro, Carassai, Casacalenda, Duronia e Guglionesi (come i nomi di cinque comuni di Marche e Molise), rilasciate in mare aperto, a Bisceglie, nella prima domenica di novembre.
Appartenenti alla specie caretta caretta, la più diffusa nel Mediterraneo e in Adriatico ma ormai al limite dell'estinzione, gli esemplari recuperati dalle marinerie di Bisceglie e Trani - un maschio e quattro femmine (il più grande con un carapace di ben 75 centimetri) - sono stati liberati grazie alla collaborazione dei militari della Stazione Navale di Bari della Guardia di Finanza e dello staff di Bisceglie Approdi sotto l'occhio attento di Pasquale Salvemini e dei volontari del Centro di recupero tartarughe marine di Molfetta che negli ultimi mesi si sono presi cura di loro, curandole e rimettendole in salute dopo il loro ferimento.
Soltanto la professionalità dello staff del Wwf ha potuto fornire loro la necessaria assistenza nel delicato stadio del recupero e metterle poi in condizione di poter finalmente tornare a casa, tuffandosi nel blu: le tartarughe marine sono state imbarcate sulla motovedetta delle Fiamme Gialle e su altre due imbarcazioni per essere finalmente rilasciate in mare aperto, ad oltre un miglio dalla terraferma, in cui si superano i 20 metri di profondità. Numerosi i bambini e i curiosi di tutte le età accorsi per assistere all'evento e per guardare da vicino questi animali, fortemente minacciati - è la specie mediterranea più soggetta ad intrappolamento nelle reti da posta ed è anche una delle principali specie del Mediterraneo note per ingerire plastica - e ormai al limite dell'estinzione nelle acque territoriali italiane.
Questi momenti emozionanti sono resi possibili dalla collaborazione tra il Centro di recupero, le forze dell'ordine e i pescatori grazie ai quali è possibile salvare la vita a molti esemplari di tartarughe marine, un ottimo segnale che porterà sicuramente al salvataggio di un numero sempre crescente di esemplari. Le marinerie di Bisceglie e Trani sono da sempre impegnate nell'azione di salvaguardia delle tartarughe marine; ogni anno sono centinaia gli individui in difficoltà recuperati dai pescatori e consegnati alla struttura di Molfetta, che ormai funziona come un vero e proprio ospedale.
In una domenica così importante è stato centro l'obiettivo di continuare a sensibilizzare l'opinione pubblica affinché si adottino comportamenti sempre responsabili e finalizzati alla tutela della biodiversità dei nostri mari.
Appartenenti alla specie caretta caretta, la più diffusa nel Mediterraneo e in Adriatico ma ormai al limite dell'estinzione, gli esemplari recuperati dalle marinerie di Bisceglie e Trani - un maschio e quattro femmine (il più grande con un carapace di ben 75 centimetri) - sono stati liberati grazie alla collaborazione dei militari della Stazione Navale di Bari della Guardia di Finanza e dello staff di Bisceglie Approdi sotto l'occhio attento di Pasquale Salvemini e dei volontari del Centro di recupero tartarughe marine di Molfetta che negli ultimi mesi si sono presi cura di loro, curandole e rimettendole in salute dopo il loro ferimento.
Soltanto la professionalità dello staff del Wwf ha potuto fornire loro la necessaria assistenza nel delicato stadio del recupero e metterle poi in condizione di poter finalmente tornare a casa, tuffandosi nel blu: le tartarughe marine sono state imbarcate sulla motovedetta delle Fiamme Gialle e su altre due imbarcazioni per essere finalmente rilasciate in mare aperto, ad oltre un miglio dalla terraferma, in cui si superano i 20 metri di profondità. Numerosi i bambini e i curiosi di tutte le età accorsi per assistere all'evento e per guardare da vicino questi animali, fortemente minacciati - è la specie mediterranea più soggetta ad intrappolamento nelle reti da posta ed è anche una delle principali specie del Mediterraneo note per ingerire plastica - e ormai al limite dell'estinzione nelle acque territoriali italiane.
Questi momenti emozionanti sono resi possibili dalla collaborazione tra il Centro di recupero, le forze dell'ordine e i pescatori grazie ai quali è possibile salvare la vita a molti esemplari di tartarughe marine, un ottimo segnale che porterà sicuramente al salvataggio di un numero sempre crescente di esemplari. Le marinerie di Bisceglie e Trani sono da sempre impegnate nell'azione di salvaguardia delle tartarughe marine; ogni anno sono centinaia gli individui in difficoltà recuperati dai pescatori e consegnati alla struttura di Molfetta, che ormai funziona come un vero e proprio ospedale.
In una domenica così importante è stato centro l'obiettivo di continuare a sensibilizzare l'opinione pubblica affinché si adottino comportamenti sempre responsabili e finalizzati alla tutela della biodiversità dei nostri mari.