Coldiretti: «Fondi europei, Puglia fanalino di coda per l'avanzamento della spesa»
Il presidente Muraglia: «Fermi al 18%, il rischio è perderli»
sabato 13 aprile 2019
8.45
Puglia fanalino di coda per l'avanzamento della spesa del Psr 2014-2020, fermo al 18%, col rischio di perdere i fondi comunitari per lo sviluppo rurale. Lo ha denunciato Coldiretti Puglia.
«La Puglia è la peggiore del sud nella spesa dei fondi del Psr e lo scenario a tinte fosche è anche più grave perché finora la regione ha evitato il disimpegno (n+3) grazie esclusivamente alle misure a superficie, mente è risibile la spesa sulle misure strutturali con avanzamento fermo al 4%, legato al trascinamento del Psr 2007/2013. I rischi di disimpegno risultano molto più che concreti per il futuro, anche prevedendo eventuali bandi "dell'ultimo minuto"» ha spiegato Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
«È una sconfitta per le speranze degli agricoltori pugliesi che perdono opportunità strategiche per lo sviluppo in un settore chiave per la ripresa economica, l'occupazione e la sostenibilità ambientale, in una regione dove maggiore è il bisogno occupazionale e più elevati sono i tassi di fuga dei giovani all'estero. Le priorità per il mondo agricolo pugliese sono gli investimenti e il futuro dei giovani e risposte serie da dare agli imprenditori agricoli che vivono il dramma della Xylella che aspettano da mesi» ha aggiunto.
«Neppure con il Psr l'assessore regionale Di Gioia è riuscito ad aiutare gli olivicoltori dell'area infetta da xylella, con 536 aziende finanziabili col bando per la ricostituzione del patrimonio olivicolo che, dopo mesi di istruttoria, non hanno ricevuto la necessaria autorizzazione all'espianto degli alberi infetti, nonostante sia passata in consiglio regionale il 21 dicembre scorso, su sollecitazione di Coldiretti, la norma di semplificazione che permette di derogare ai vincoli ambientali, forestali e idrogeologici di carattere regionale. Sono 16 milioni di euro bloccati, a cui si aggiungono 32 milioni di euro di un altro bando del Psr 4.1C per gli investimenti delle imprese olivicole dell'area infetta, il cui avviso pubblico è stato approvato l'8 marzo ed è ancora al palo anche il bando del Psr per strutture di trasformazione, frantoi cooperativi, aziendali e industriali, altri 50 milioni di euro tuttora inutilizzati» ha rimarcato.
«Oltre alla scure della Corte dei Conti sull'avanzamento della spesa del Psr Puglia per i giovani in agricoltura, ferma al 3% secondo i dati al 31 marzo 2018 della relazione speciale, secondo i dati della rete rurale nazionale è stato speso il 18,58% delle risorse sul totale della dotazione finanziaria di 1.616.730.578 euro, siamo il fanalino di coda della spesa dei fondi del Pse 2014 - 2020» ha concluso Muraglia.
«La Puglia è la peggiore del sud nella spesa dei fondi del Psr e lo scenario a tinte fosche è anche più grave perché finora la regione ha evitato il disimpegno (n+3) grazie esclusivamente alle misure a superficie, mente è risibile la spesa sulle misure strutturali con avanzamento fermo al 4%, legato al trascinamento del Psr 2007/2013. I rischi di disimpegno risultano molto più che concreti per il futuro, anche prevedendo eventuali bandi "dell'ultimo minuto"» ha spiegato Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
«È una sconfitta per le speranze degli agricoltori pugliesi che perdono opportunità strategiche per lo sviluppo in un settore chiave per la ripresa economica, l'occupazione e la sostenibilità ambientale, in una regione dove maggiore è il bisogno occupazionale e più elevati sono i tassi di fuga dei giovani all'estero. Le priorità per il mondo agricolo pugliese sono gli investimenti e il futuro dei giovani e risposte serie da dare agli imprenditori agricoli che vivono il dramma della Xylella che aspettano da mesi» ha aggiunto.
«Neppure con il Psr l'assessore regionale Di Gioia è riuscito ad aiutare gli olivicoltori dell'area infetta da xylella, con 536 aziende finanziabili col bando per la ricostituzione del patrimonio olivicolo che, dopo mesi di istruttoria, non hanno ricevuto la necessaria autorizzazione all'espianto degli alberi infetti, nonostante sia passata in consiglio regionale il 21 dicembre scorso, su sollecitazione di Coldiretti, la norma di semplificazione che permette di derogare ai vincoli ambientali, forestali e idrogeologici di carattere regionale. Sono 16 milioni di euro bloccati, a cui si aggiungono 32 milioni di euro di un altro bando del Psr 4.1C per gli investimenti delle imprese olivicole dell'area infetta, il cui avviso pubblico è stato approvato l'8 marzo ed è ancora al palo anche il bando del Psr per strutture di trasformazione, frantoi cooperativi, aziendali e industriali, altri 50 milioni di euro tuttora inutilizzati» ha rimarcato.
«Oltre alla scure della Corte dei Conti sull'avanzamento della spesa del Psr Puglia per i giovani in agricoltura, ferma al 3% secondo i dati al 31 marzo 2018 della relazione speciale, secondo i dati della rete rurale nazionale è stato speso il 18,58% delle risorse sul totale della dotazione finanziaria di 1.616.730.578 euro, siamo il fanalino di coda della spesa dei fondi del Pse 2014 - 2020» ha concluso Muraglia.