Commercio illecito di mascherine e dispositivi di protezione, sequestri delle Fiamme Gialle

Individuato un negozio che vendeva farmaci cinesi spacciandoli per anti-Covid

sabato 16 maggio 2020
Proseguono senza sosta le attività di controllo economico del territorio, da parte della Guardia di Finanza, per contrastare le condotte di chi - approfittando dell'attuale situazione emergenziale correlata alla diffusione del nuovo Coronavirus - pone in essere manovre speculative sui prezzi al pubblico dei prodotti anti-contagio (mascherine, igienizzanti/disinfettanti, etc.) o, comunque, ricorre a pratiche commerciali illecite e fraudolente.

In particolare, con la progressiva ripresa delle attività economiche e a seguito della necessità di garantire la salubrità degli ambienti di lavoro nonché il rispetto dei protocolli di sicurezza siglati a livello nazionale, è esponenzialmente aumentata la richiesta di dispositivi di protezione individuali nonché delle mascherine chirurgiche e filtranti. Le Fiamme Gialle baresi hanno intensificato i controlli presso le diverse tipologie di esercizi pubblici che offrono in vendita tali prodotti, sviluppando gli input investigativi acquisiti anche grazie alle numerose telefonate effettuate alla sala operativa del Comando Provinciale di Bari da cittadini esasperati - che hanno contattato il numero gratuito di pubblica utilità 117 (attivo 24 ore su 24) - per segnalare varie situazioni sospette.

100 militari dei reparti dipendenti dal I gruppo Bari hanno eseguito 41 interventi, tra controlli di polizia economico-finanziaria e perquisizioni di iniziativa, nei confronti di imprese operanti nei seguenti settori: supermercati; ferramenta; commercio al dettaglio di articoli medicali ed ortopedici; commercio al dettaglio di prodotti per la casa; commercio al dettaglio di saponi e detersivi; commercio al dettaglio di articoli di profumeria; commercio al dettaglio di parti e accessori di autoveicoli; commercio al dettaglio di giochi e giocattoli.

Gli accertamenti - che proseguiranno nei prossimi giorni - hanno avuto per oggetto sia il riscontro della corretta applicazione delle prescrizioni recate dal Codice del consumo nonché dalle normative di settore che disciplinano i requisiti necessari ed essenziali di salute e di sicurezza per i prodotti posti in vendita a tutela dei consumatori, sia il riscontro dei prezzi dei prodotti anti-contagio onde accertare il loro ingiustificato rincaro a seguito dell'insorgere della pandemia.

L'operazione, denominata "Repetita iuvant", ha consentito complessivamente di effettuare il sequestro, per violazioni di natura amministrativa e penale, di circa 171500 prodotti, in massima parte mascherine di varia tipologia, ma anche visiere e occhiali protettivi, gel e salviettine igienizzanti, per un valore complessivo di mercato pari a oltre 430 mila euro, di denunciare 20 soggetti ritenuti responsabili di pratiche commerciali illecite e fraudolente, nonché di segnalare alle autorità amministrative competenti 19 persone per non avere rispettato la normativa in materia di sicurezza dei prodotti e di disciplina dei prezzi.

I militari della Tenenza di Putignano, all'interno di un supermercato gestito da un cittadino cinese con sede nel Baricentro di Casamassima, hanno sottoposto a sequestro penale oltre 150 confezioni di farmaci cinesi spacciati espressamente come rimedi anti-Covid-nonché a sequestro amministrativo oltre un quintale di alimenti di origine animale e vegetale (carne congelata, insaccati, pasta, snack, succhi di frutta, biscotti ecc.) privi dei prescritti requisiti di tracciabilità.

I finanzieri della Tenenza di Bitonto hanno effettuato una perquisizione delegata dalla Procura della Repubblica di Bari nei confronti di un privato cittadino che commercializzava on line mascherine FFP2 a prezzi elevati, con un ricarico di circa il 500% rispetto al prezzo di acquisto. La perquisizione ha consentito di sequestrare 130 mascherine FFP2, ma soprattutto di risalire ai fornitori della merce, due grossisti, nonché a un altro soggetto privato - tutti di nazionalità cinese - presso i cui depositi siti a Modugno i militari hanno sottoposto a sequestro penale 105000 mascherine tra chirurgiche e FFP2 con istruzioni scritte esclusivamente in lingua cinese. Nello specifico, le mascherine di tipo chirurgico sono risultate non regolari in quanto prive dei prescritti requisiti di sicurezza, ovvero della certificazione dell'Istituto superiore di sanità, mentre le mascherine FFP2 riportavano il marchio "CE" impresso illegalmente, posto che la relativa attestazione di conformità era stata rilasciata da un organismo non autorizzato.

In più, sono state sottoposte a sequestro amministrativo oltre 30 mila mascherine di varie tipologie prive delle necessarie indicazioni che - secondo le prescrizioni della normativa di settore - devono essere fornite al consumatore a garanzia della relativa sicurezza. Quindi, sono stati segnalati 16 titolari di imprese alla competente Camera di Commercio che ora rischiano sanzioni pecuniarie che possono raggiungere, a seconda dei casi, anche oltre 25mila euro.

L'operazione testimonia, ancora una volta, l'importanza del presidio sul territorio garantito dal Comando Provinciale dalla Guardia di Finanza di Bari - in questo momento di particolare emergenza sanitaria e finanziaria del nostro Paese - per contrastare la commercializzazione illecita di dispositivi anti-contagio. Si tratta, invero, di prodotti che dovrebbero assicurare rigorosi standard di sicurezza e che, invece, vengono importati senza alcuna idonea certificazione da imprenditori senza scrupoli che li reperiscono nei modi più disparati, per poi distribuirli sul territorio grazie a commercianti altrettanto improvvisati, operanti nei settori più variegati, che, allettati dai facili guadagni, si sono avventurati in tale business, così mettendo potenzialmente a rischio la salute dei cittadini e ponendo in essere una concorrenza sleale ai danni degli imprenditori che operano onestamente sul mercato.