Completato lo sgombero di altri cinque alloggi popolari nel centro storico

Angarano pragmatico: «Le azioni di forza sono intollerabili ma non si può ignorare l'emergenza abitativa in città»

venerdì 26 febbraio 2021 13.43
A cura di Vito Troilo
Sono nove, in tutto, gli alloggi di edilizia residenziale pubblica sgomberati nel centro storico di Bisceglie alla luce dell'occupazione abusiva effettuata da individui non assegnatari. L'amministrazione comunale ha ufficializzato l'avvenuto completamento, nella mattinata di venerdì 26 febbraio, delle operazioni su altri cinque appartamenti. Inteventi che seguono, a distanza di due settimane esatte, quanto già accaduto per altri quattro alloggi della città vecchia (link all'articolo).

«Ancora una volta lo Stato e le Istituzioni hanno riaffermato la loro presenza con un una risposta forte e immediata a garanzia della legalità, della giustizia e dei diritti dei legittimi assegnatari» ha commentato Angelantonio Angarano, Sindaco di Bisceglie. «Erano circa trent'anni che non si effettuavano interventi di sgombero sul nostro territorio» ha puntualizzato, rivolgendo un ringraziamento «al Prefetto della Bat, Maurizio Valiante, che si è immediatamente attivato per affrontare il problema in maniera rapida, efficace e coordinata, curando dettagliatamente tutti gli aspetti della complessa vicenda» come «al Questore di Bari, Giuseppe Bisogno, al Comandante Provinciale dei Carabinieri di Bari, Generale Fabio Cairo, e al Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Bari, Generale Roberto Pennoni» per aver supervisionato lo svolgimento degli sgomberi.

Angarano ha espresso gratitudine anche «alle Forze dell'Ordine, all'Asl Bt e al servizio 118, ai servizi sociali professionali del nostro Comune e all'Ufficio tecnico comunale sia per l'attività negli interventi di sgombero sia per il delicato e determinate lavoro di mediazione, ascolto e comprensione compiuto nei giorni precedenti che ha previsto anche la proposta di soluzioni alternative agli occupanti e ha consentito anche oggi, come nella prima operazione, di liberare gli alloggi in un clima collaborativo e pacifico».

Il primo cittadino ha osservato, con pragmatismo: «Se da un lato non è accettabile né tollerabile che si tenti con azioni di forza di appropriarsi di un diritto altrui legittimamente acquisito, dall'altro non si può ignorare lo stato di difficoltà di famiglie fragili e l'emergenza abitativa che da molti anni è presente nel nostro territorio. Siamo consapevoli che questa situazione vada affrontata in maniera organica coinvolgendo tutti i soggetti in causa in veri e propri stati generali dell'abitazione che consentano di salvaguardare il fondamentale diritto alla casa».