Considerazioni sulla figura dell'assessore part-time
Rocco Prete: «Viste le difficoltà in cui versa la città non sarebbe il caso di avvalersi di componenti della giunta a tempo pieno?»
mercoledì 27 febbraio 2019
13.09
Una riflessione da semplice cittadino, sinceramente preoccupato, quella di Rocco Prete, osservatore politico biscegliese notoriamente vicino alle posizioni della Lega di Matteo Salvini.
«Spesso accade di leggere sui social della promessa elettorale del sindaco Angarano di restituire parte del suo stipendio.
Non intendo entrare nella questione per due motivi: il primo è che non condivido queste scelte di mera propaganda politica in quanto chi si impegna per la città trascura il proprio lavoro, chiedendo l'aspettativa in alcuni casi. Il secondo motivo è che non dubito assolutamente sulla serietà del sindaco e sono convinto che se l'ha detto lo farà!
Vorrei invece entrare nel merito della figura dell'assessore part-time! Cosa significa "assessore part-time"?
Quando una persona è nominata assessore riceve contestualmente anche un compenso mensile (stipendio) per l'incarico che andrà a svolgere.
Orbene, l'interessato può scegliere: svolgere il proprio incarico di assessore a tempo pieno, cioè impegnandosi per la propria città a 360°; in questo caso deve chiedere l'aspettativa dal proprio lavoro se dipendente e rinunciare al compenso per usufruire del solo stipendio da assessore. Oppure può decidere di ricoprire l'incarico di assessore "part-time" così da continuare a svolgere il proprio lavoro da dipendente (senza rinuncia allo stipendio) e sommando anche la quota parte di compenso come assessore; è chiaro che, così facendo, non potrà impegnarsi a 360° per la propria città e per le funzioni alle quali è stato assegnato.
Le motivazioni di tale scelta possono dipendere o dal fatto di non gravare eccessivamente sulle casse comunali o forse, e sottolineo forse, per non rimetterci personalmente quattrini rinunciando a parte del proprio stipendio di lavoratore dipendente.
Sia ben chiaro: nulla di illegale, tutto secondo legge, ma se non si ha tempo da dedicare al ruolo di assessore in quanto impegnati nel proprio lavoro per quale motivo accettare tale nomina? Non credo esista una legge che imponga al cittadino di dovere fare l'assessore, così come "mai nessuna ricetta medica ha prescritto una terapia con l'obbligo dell'esercizio dell'attività assessorile".
Considerati i tanti impegni che coinvolgono tale figura, soprattutto in una città come la nostra che, a sentir parlare gli attuali amministratori, verte in situazioni spiacevoli lasciate dalle precedenti amministrazioni e fermo restando sempre il principio che il medico non prescrive mai in ricetta "fare assolutamente l'assessore", mi chiedo e vi chiedo: non sarebbe il caso di avere assessori che svolgano tale impegno a tempo pieno? Non sarebbe il caso che chi svolge tale incarico chieda l'aspettativa al fine di dedicare, non ore a singhiozzo al suo incarico assessorile, ma intero tempo per il bene della nostra città? Naturalmente, e come sempre, le mie sono semplici considerazioni su cui invito i più a riflettere»
«Spesso accade di leggere sui social della promessa elettorale del sindaco Angarano di restituire parte del suo stipendio.
Non intendo entrare nella questione per due motivi: il primo è che non condivido queste scelte di mera propaganda politica in quanto chi si impegna per la città trascura il proprio lavoro, chiedendo l'aspettativa in alcuni casi. Il secondo motivo è che non dubito assolutamente sulla serietà del sindaco e sono convinto che se l'ha detto lo farà!
Vorrei invece entrare nel merito della figura dell'assessore part-time! Cosa significa "assessore part-time"?
Quando una persona è nominata assessore riceve contestualmente anche un compenso mensile (stipendio) per l'incarico che andrà a svolgere.
Orbene, l'interessato può scegliere: svolgere il proprio incarico di assessore a tempo pieno, cioè impegnandosi per la propria città a 360°; in questo caso deve chiedere l'aspettativa dal proprio lavoro se dipendente e rinunciare al compenso per usufruire del solo stipendio da assessore. Oppure può decidere di ricoprire l'incarico di assessore "part-time" così da continuare a svolgere il proprio lavoro da dipendente (senza rinuncia allo stipendio) e sommando anche la quota parte di compenso come assessore; è chiaro che, così facendo, non potrà impegnarsi a 360° per la propria città e per le funzioni alle quali è stato assegnato.
Le motivazioni di tale scelta possono dipendere o dal fatto di non gravare eccessivamente sulle casse comunali o forse, e sottolineo forse, per non rimetterci personalmente quattrini rinunciando a parte del proprio stipendio di lavoratore dipendente.
Sia ben chiaro: nulla di illegale, tutto secondo legge, ma se non si ha tempo da dedicare al ruolo di assessore in quanto impegnati nel proprio lavoro per quale motivo accettare tale nomina? Non credo esista una legge che imponga al cittadino di dovere fare l'assessore, così come "mai nessuna ricetta medica ha prescritto una terapia con l'obbligo dell'esercizio dell'attività assessorile".
Considerati i tanti impegni che coinvolgono tale figura, soprattutto in una città come la nostra che, a sentir parlare gli attuali amministratori, verte in situazioni spiacevoli lasciate dalle precedenti amministrazioni e fermo restando sempre il principio che il medico non prescrive mai in ricetta "fare assolutamente l'assessore", mi chiedo e vi chiedo: non sarebbe il caso di avere assessori che svolgano tale impegno a tempo pieno? Non sarebbe il caso che chi svolge tale incarico chieda l'aspettativa al fine di dedicare, non ore a singhiozzo al suo incarico assessorile, ma intero tempo per il bene della nostra città? Naturalmente, e come sempre, le mie sono semplici considerazioni su cui invito i più a riflettere»