Consiglio comunale monotematico sull'ospedale, si attende Emiliano
Il presidente della regione è stato invitato all'assemblea, aperta al direttore generale dell'Asl Bt Delle Donne e ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali
martedì 9 luglio 2019
12.31
Michele Emiliano è senza dubbio l'ospite più atteso, pur se qualcuno teme possa restare un convitato di pietra e non presentarsi.
Il consiglio comunale monotematico convocato per le ore 16:30 di martedì 9 luglio è stato di fatto neutralizzato dal rapido corso degli eventi, al punto che la raccolta delle firme di tre petizioni differenti, lanciate in ordine cronologico dai movimenti Difendiamo Bisceglie e Nelmodogiusto e quindi dal Comitato cittadino per la difesa dell'ospedale, sembra davvero superata e fine a se stessa.
Il presidente della regione, invitato a partecipare alla massima assise cittadina, ha agito, annunciando la presentazione, al ministero della salute, di una richiesta di proroga alla chiusura del punto nascita e dell'unità operativa di ostetricia e ginecologia del nosocomio biscegliese, disposta dal decreto ministeriale n° 70. La decisione di Emiliano, suggerita e ispirata da Francesco Boccia già nel pomeriggio di giovedì, quando BisceglieViva ha lanciato la notizia del dispositivo di chiusura del reparto, è stata comunicata in anteprima nella tarda mattinata di lunedì dal parlamentare del Movimento 5 Stelle Davide Galantino.
La politica biscegliese (giunta, maggioranza e opposizione), è stata scavalcata senza mezzi termini, ragione per cui il dibattito, semmai, potrebbe spostarsi sulle prospettive future del "Vittorio Emanuele II", magari interrogando il direttore generale dell'Asl Bt Alessandro Delle Donne, altro gradito ospite dell'assemblea.
Il consiglio comunale, a questo punto, non ha altri motivi concreti d'interesse: trasformarlo in una dissertazione sulle responsabilità degli anni passati lo renderebbe stucchevole, noioso, completamente inutile. L'ennesima lite da cortile che non risolve problemi e fa perdere solo tempo. L'auspicio è che sia un'opportunità per allargare gli orizzonti su quello che c'è da fare.
© riproduzione riservata
Il consiglio comunale monotematico convocato per le ore 16:30 di martedì 9 luglio è stato di fatto neutralizzato dal rapido corso degli eventi, al punto che la raccolta delle firme di tre petizioni differenti, lanciate in ordine cronologico dai movimenti Difendiamo Bisceglie e Nelmodogiusto e quindi dal Comitato cittadino per la difesa dell'ospedale, sembra davvero superata e fine a se stessa.
Il presidente della regione, invitato a partecipare alla massima assise cittadina, ha agito, annunciando la presentazione, al ministero della salute, di una richiesta di proroga alla chiusura del punto nascita e dell'unità operativa di ostetricia e ginecologia del nosocomio biscegliese, disposta dal decreto ministeriale n° 70. La decisione di Emiliano, suggerita e ispirata da Francesco Boccia già nel pomeriggio di giovedì, quando BisceglieViva ha lanciato la notizia del dispositivo di chiusura del reparto, è stata comunicata in anteprima nella tarda mattinata di lunedì dal parlamentare del Movimento 5 Stelle Davide Galantino.
La politica biscegliese (giunta, maggioranza e opposizione), è stata scavalcata senza mezzi termini, ragione per cui il dibattito, semmai, potrebbe spostarsi sulle prospettive future del "Vittorio Emanuele II", magari interrogando il direttore generale dell'Asl Bt Alessandro Delle Donne, altro gradito ospite dell'assemblea.
Il consiglio comunale, a questo punto, non ha altri motivi concreti d'interesse: trasformarlo in una dissertazione sulle responsabilità degli anni passati lo renderebbe stucchevole, noioso, completamente inutile. L'ennesima lite da cortile che non risolve problemi e fa perdere solo tempo. L'auspicio è che sia un'opportunità per allargare gli orizzonti su quello che c'è da fare.
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