Consiglio comunale, opposizione scatenata. Maggioranza in imbarazzo sui casi Losapio e Di Pierro

L'esponente di Bisceglie Svolta e il capo di gabinetto contestati per i loro comportamenti ritenuti anti-istituzionali

sabato 29 giugno 2019 18.00
A cura di Vito Troilo
La riunione del consiglio comunale di Bisceglie di venerdì 28 giugno, convocata con procedura d'urgenza per approvare un punto all'ordine del giorno - il primo - entro la scadenza tassativa del 1 luglio, ha rappresentato l'occasione, per diversi esponenti delle minoranze, di stigmatizzare alcuni episodi accaduti nei giorni scorsi su media e social network. Un fuoco di fila prevedibile al cospetto del quale la maggioranza ha contrapposto un imbarazzante e imbarazzato silenzio.

I lavori hanno avuto inizio alle ore 18:15 con due soli assenti, l'ex sindaco Vittorio Fata (che raggiungerà l'assemblea in seguito) e l'esponente della maggioranza Giuseppe Losapio. Proprio il più giovane componente della massima assise cittadina, eletto in Bisceglie Svolta, è finito nel mirino delle opposizioni per la vicenda della pubblicazione sul quotidiano "La gazzetta del mezzogiorno" di alcuni atti relativi a un accesso effettuato «per l'espletamento del mandato elettivo ricoperto».

«Ritengo quanto accaduto un fatto violento» ha affermato Francesco Spina, oggetto di quella che ha definito una pretestuosa persecuzione. «Mi trovo davvero in difficoltà nel ruolo di componente della prima commissione, presieduta dal consigliere Losapio» ha aggiunto l'ex primo cittadino.
«Gli ho chiesto di non cancellare da facebook alcune dichiarazioni e invece, dopo un parziale oscuramento del profilo, quei post sono stati rimossi» ha sottolineato l'esponente di minoranza.

«Losapio, con le sue azioni, ha leso le prerogative istituzionali del consiglio comunale, comportandosi da inquisitore. Ha utilizzato il frutto di un accesso agli atti non per sporgere una denuncia o rivolgere un'interrogazione ma per costruire una bufala giornalistica, facendo pubblicare fatture pagate e coperte dalla privacy, che non erano nell'albo perché la pubblicazione è vietata. il consigliere avrebbe potuto e dovuto usare quelle informazioni solo per fini istituzionali» ha attaccato, senza risparmiare neppure gli uffici comunali: «Concedere 20 mila fotocopie in modo generico a seguito di una richiesta non circostanziata costituisce un abuso».
Spina ha annunciato la decisione di non partecipare più ai lavori della prima commissione.

Durissime anche le parole di Enzo Amendolagine del Movimento 5 Stelle: «Se per fini istituzionali si scambia la possibilità di pubblicare su facebook qualsiasi documento che riguardi l'attività dell'attuale amministrazione o di quelle passate, allora non ci siamo proprio. Spina non si è certo autoliquidato la spesa ma qualche dirigente l'ha verificata, ritenuta legittima e riconosciuta secondo le procedure di legge.
Se il presidente della commissione di cui faccio parte si comporta in questi termini io non mi sento garantito e perciò rimetto la mia carica» ha annunciato l'esponente pentastellato. La prima commissione, a questo punto, si riunirà con tre soli componenti, tutti di maggioranza, a meno di un quasi impossibile passo indietro di Giuseppe Losapio, le cui dimissioni dalla presidenza potrebbero placare gli animi.

La discussione sulla vicenda è proseguita, nel silenzio sempre più imbarazzante e imbarazzato dei consiglieri di maggioranza, con l'intervento di Alfonso Russo. «Mi aspetto che il consigliere Losapio chieda scusa a Spina. Quanto accaduto non ha niente a che vedere con la dialettica politica» ha commentato, spostando poi l'attenzione su un altro fatto accaduto a seguito della precedente seduta consiliare.

«Se il professor Mauro Di Pierro pensa di intimorirmi con qualche battutina su facebook e poi cancellare il post, allora si sbaglia di grosso» ha dichiarato il consigliere del gruppo Nelmodogiusto. «Essere deriso in maniera vigliacca non credo sia giusto. Sono il consigliere più suffragato fra tutti coloro che siedono in quest'aula. Meglio essere triviale ma corretto» ha aggiunto, riferendosi all'apparizione di una frase sul profilo dell'ex assessore allo sport ed esponente dei Ds, poi sparita nel giro di pochi minuti, ritenuta evidentemente riferita proprio a Russo.
«Se c'è qualche miracolato dalla politica è proprio il capo di gabinetto Mauro Di Pierro, che era scomparso dalla scena ed è improvvisamente riapparso» ha sottolineato il componente della minoranza. «Sindaco, dica al suo capo di gabinetto di imparare l'educazione, fare il suo lavoro ed evitare commenti su facebook» ha tagliato corto Alfonso Russo, nel silenzio sempre più glaciale - malgrado le temperature - della maggioranza.

Non meno eloquente quanto affermato da Mauro Sasso su un tema non afferente ai comportamenti istituzionali ma al confronto politico-amministrativo. «Il nostro intervento sulla nomina di alcuni ausiliari del traffico era solo un'esortazione» ha spiegato il consigliere di Nelmodogiusto, in riferimento alla nota in cui è stata sottolineata la circostanza delle quattro assunzioni di cittadini non biscegliesi per l'assolvimento di alcuni compiti in carico ad Aj mobilità.
«Abbiamo sottolineato il fatto che si continua a fare proroghe in diversi settori e rileviamo che ci sembra esagerato aver speso quasi 17 mila euro per mettere quattro tufi e porre in sicurezza l'area dell'ex Sirenella.
Quanto ai contributi per "Bisceglie sull'onda", immagino siano state rispettate le regole, come dite in continuazione. Il 25 febbraio scorso, comunque, abbiamo presentato un'interrogazione consiliare: sono trascorsi quattro mesi senza che ci fossero date risposte. Il 28 marzo abbiamo presentato una richiesta di accesso agli atti ma non ci è stata ancora data risposta» ha concluso Mauro Sasso.

Perentorio e secco anche Rossano Sasso: «Come può rimanere al suo posto un presidente che tradisce la sua commissione con determinate azioni?» ha detto il consigliere leghista in relazione ai comportamenti di Losapio. Sulla situazione politico-amministrativa il giudizio è tranchant: «Siete voi ad avere tradito il programma presentato in campagna elettorale. Ma vogliamo fare qualcosa per la città?».

Franco Napoletano ha posto in evidenza alcuni aspetti: «Siamo al cospetto di un nullismo amministrativo. Da quando siamo tornati qui a Palazzo San Domenico mi aspettavo di ritrovare i microfoni e invece mancano, non c'è neppure il monitor che registra le votazioni, eppure c'erano prima che si chiudesse per i lavori».

L'ex primo cittadino ha ricordato: «Questo è il ventesimo consiglio dell'attuale amministrazione. Registro che le indennità sono ancora regolarmente pagate a sindaco e assessori che in campagna elettorale avevano annunciato di volersele tagliare».

Sul caso Losapio: «Sono rimasto dispiaciuto dalle iniziative intraprese dal presidente della prima commissione. Non si può scadere nell'infantilismo politico. Ho attraversato diverse stagioni e fasi di grande polemica, mai scevre dal grande rispetto nei confronti dell'individuo. Ho mandato a casa un'intera classe dirigente - quella della prima repubblica - senza mai farne una questione personale».

Passaggio storico molto significativo, quello dell'esponente comunista: «Neppure una destra agguerrita ha mai fatto le pulci alle spese del sindaco Napoletano in un periodo di altissima polemica in cui peraltro non c'erano i limiti» ha dichiarato. «Preferirei litigare sul bilancio e su questioni ben più significative per la cittadinanza. Queste sono ragazzate.
La commissione di cui faccio parte - tanto per fare un esempio - si riunisce alle tre del pomeriggio, alla controra. Ma come si pretende una partecipazione in quegli orari?
Io ritengo che sull'approvazione di alcune maglie si possa incorrere in violazioni di legge: lo dirò in consiglio comunale» ha concluso Napoletano.

Chiamato a esprimersi a più riprese dall'opposizione, Angelantonio Angarano ha finalmente preso la parola dopo oltre un'ora dall'inizio del consiglio. Nessun riferimento alla vicenda Di Pierro-Russo, nessuna reprimenda pubblica verso Losapio ma nemmeno una difesa appassionata dei due.
Sul caso Spina-Losapio: «Saranno gli organi competenti a stabilire se ci sono profili giuridici. L'amministrazione non ha preso posizione. Sono questioni delicate da affrontare nelle sedi opportune». Stop. Sui rilievi di Mauro Sasso per le mancate risposte all'interrogazione di Nelmodogiusto del febbraio scorso e la richiesta di accesso agli atti formulata marzo: «Verificherò cosa possa essere accaduto».

Il sindaco ha alzato la voce, quasi a sorpresa, per attaccare Amendolagine, spiegando che il Movimento 5 Stelle, a Roma, ha messo sotto accusa Marino - sindaco in carica - per la questione delle spese istituzionali e che quindi non si spiega l'atteggiamento dei pentastellati biscegliesi sugli scontrini e le ricevute dell'amministrazione Spina.

«A Roma i consiglieri 5 Stelle sono andati in Procura, non hanno chiesto l'accesso agli atti per dare gli scontrini ai giornalisti» gli ha ribattuto Amendolagine, svelando pochi secondi più tardi il vero motivo dell'attrito col sindaco: la questione secondo circolo didattico.

«State giocando sulle teste di bambini, genitori, organici di docenti con la questione del plesso "don Tonino Bello"» lo ha attaccato il consigliere del Movimento. Angarano ha replicato a muso duro: «Non basta alzare la voce per farsi ascoltare. Lo spostamento del plesso "don Tonino Bello" riguarda la possibilità, da parte chi si è lamentato per una serie di disfunzioni, di utilizzare una scuola più grande e confortevole, quella di Salnitro appena rimodernata. Il dirigente è d'accordo.

Spero che l'incontro in programma la prossima settimana (forse lunedì, ndr) con insegnanti e genitori porti a una soluzione condivisa. Se la comunità esprimerà il desiderio di restare nel plesso attuale noi ne prenderemo atto come della votazione del consiglio di circolo in contrapposizione con quanto deciso dal dirigente scolastico».

La fase preliminare del consiglio si è perciò conclusa intorno alle ore 20:00. Pochi minuti più tardi Giuseppe Losapio ha preso posto fra i banchi della maggioranza.