Consiglio comunale, passa il Documento strategico del commercio
Il sindaco Angarano: «È una svolta per questa città, con correlazioni per lo sviluppo, la crescita economica e l'occupazione»
martedì 1 ottobre 2019
07.45
Il consiglio comunale di Bisceglie ha approvato - all'unanimità dei presenti - il Documento strategico del commercio.
«Una svolta per il commercio nella nostra città, con importantissime correlazioni con lo sviluppo, la crescita economica e l'occupazione» ha commentato il sindaco Angelantonio Angarano al termine della riunione della massima assise cittadina del 30 settembre.
«Il Documento strategico del Commercio, molto atteso poiché non veniva aggiornato dal 2004, è altamente strategico per la programmazione nella nostra città poiché stabilisce le direttrici del settore, adeguandole alla normativa vigente, così da poter veicolare uno sviluppo armonico, omogeneo e calibrato sulle reali esigenze del territorio cittadino e delle professionalità che vi lavorano quotidianamente» ha spiegato il primo cittadino.
«Questo strumento amministrativo consente l'incentivazione, la promozione e il sostegno delle attività commerciali, attraverso, per esempio, misure a sostegno di nuove attività, una serie di significative agevolazioni che si sommano a quelle in vigore nel regolamento Tari (come la riduzione del 30% per chi assume a tempo indeterminato o la riduzione per chi installa sistemi di videosorveglianza)» ha aggiunto Angarano. «Sono previsti, infatti, incentivi a marchi di qualità o di produzione regionale e locale strumenti di promozione del commercio di prossimità. Ciò si traduce, chiaramente, in supporto pratico ai commercianti locali e in valorizzazione delle nostre eccellenze, con ripercussioni positive nella viabilità, nel decoro urbano, nella sicurezza, nei parcheggi e nella gestione delle aree verdi».
La lunga discussione sul tema nella sala consiliare di Palazzo San Domenico è stata contrassegnata dagli interventi degli esponenti delle minoranze, in dissenso su alcune specificità del testo. «Sono necessari momenti di confronto e tavole rotonde per ascoltare le istanze dei commercianti» ha affermato Francesco Spina. In questo Documento manca uno studio sui dehors» ha rilevato l'ex sindaco, chiedendo il ritiro del punto poi approvato.
Critiche sono state mosse anche da un altro primo cittadino del passato, Franco Napoletano, in particolare sull'utilizzo di piazza Vittorio Emanuele per lo svolgimento di alcuni mercati. L'esponente comunista ha espresso le sue perplessità in merito al rischio che la piazza potesse risultare in qualche modo danneggiata.
«Facciamo fronte alle esigenze dei commercianti in un momento delicato, dotandoci di uno strumento che può rilanciare l'economia locale e l'occupazione» ha invece ribadito Angelantonio Angarano. «Il primo passo è stato un accurato censimento della situazione commerciale nella nostra città, classificando ogni tipologia di esercizio commerciale. Si è così definito un quadro generale che ha rappresentato la base per ogni valutazione strategica. Al Documento siamo arrivati dopo un anno di elaborazione e condivisioni nelle sedi istituzionali, coinvolgendo le associazioni di categoria. In ogni caso lo strumento resta assolutamente aperto alle esigenze che si prospetteranno e a tutte le valutazioni, oltre che nelle sedi istituzionali, di stakeholder, commercianti, imprenditori e addetti ai lavori» ha concluso.
«Una svolta per il commercio nella nostra città, con importantissime correlazioni con lo sviluppo, la crescita economica e l'occupazione» ha commentato il sindaco Angelantonio Angarano al termine della riunione della massima assise cittadina del 30 settembre.
«Il Documento strategico del Commercio, molto atteso poiché non veniva aggiornato dal 2004, è altamente strategico per la programmazione nella nostra città poiché stabilisce le direttrici del settore, adeguandole alla normativa vigente, così da poter veicolare uno sviluppo armonico, omogeneo e calibrato sulle reali esigenze del territorio cittadino e delle professionalità che vi lavorano quotidianamente» ha spiegato il primo cittadino.
«Questo strumento amministrativo consente l'incentivazione, la promozione e il sostegno delle attività commerciali, attraverso, per esempio, misure a sostegno di nuove attività, una serie di significative agevolazioni che si sommano a quelle in vigore nel regolamento Tari (come la riduzione del 30% per chi assume a tempo indeterminato o la riduzione per chi installa sistemi di videosorveglianza)» ha aggiunto Angarano. «Sono previsti, infatti, incentivi a marchi di qualità o di produzione regionale e locale strumenti di promozione del commercio di prossimità. Ciò si traduce, chiaramente, in supporto pratico ai commercianti locali e in valorizzazione delle nostre eccellenze, con ripercussioni positive nella viabilità, nel decoro urbano, nella sicurezza, nei parcheggi e nella gestione delle aree verdi».
La lunga discussione sul tema nella sala consiliare di Palazzo San Domenico è stata contrassegnata dagli interventi degli esponenti delle minoranze, in dissenso su alcune specificità del testo. «Sono necessari momenti di confronto e tavole rotonde per ascoltare le istanze dei commercianti» ha affermato Francesco Spina. In questo Documento manca uno studio sui dehors» ha rilevato l'ex sindaco, chiedendo il ritiro del punto poi approvato.
Critiche sono state mosse anche da un altro primo cittadino del passato, Franco Napoletano, in particolare sull'utilizzo di piazza Vittorio Emanuele per lo svolgimento di alcuni mercati. L'esponente comunista ha espresso le sue perplessità in merito al rischio che la piazza potesse risultare in qualche modo danneggiata.
«Facciamo fronte alle esigenze dei commercianti in un momento delicato, dotandoci di uno strumento che può rilanciare l'economia locale e l'occupazione» ha invece ribadito Angelantonio Angarano. «Il primo passo è stato un accurato censimento della situazione commerciale nella nostra città, classificando ogni tipologia di esercizio commerciale. Si è così definito un quadro generale che ha rappresentato la base per ogni valutazione strategica. Al Documento siamo arrivati dopo un anno di elaborazione e condivisioni nelle sedi istituzionali, coinvolgendo le associazioni di categoria. In ogni caso lo strumento resta assolutamente aperto alle esigenze che si prospetteranno e a tutte le valutazioni, oltre che nelle sedi istituzionali, di stakeholder, commercianti, imprenditori e addetti ai lavori» ha concluso.