Consiglio comunale riaggiornato a giovedì
L'assemblea tornerà a riunirsi in prima convocazione. Approvata sola la mozione in favore di Chico Forti
mercoledì 8 luglio 2020
9.12
Un solo punto approvato - la mozione di sostegno a Chico Forti - in oltre tre ore di discussione. La riunione di martedì 7 luglio del consiglio comunale di Bisceglie si è conclusa con un nulla di fatto e l'aggiornamento a giovedì 9, sempre in prima convocazione. I numerosi debiti fuori bilancio iscritti all'ordine del giorno (ben 25, uno dei quali per un importo di 65 euro) non sono stati trattati a seguito del parere con cui i revisori dei conti hanno sottolineato la «necessità di deflazionare l'utilizzo dello strumento» e delle dimissioni dall'incarico della segretaria verbalizzante della sesta Commissione consiliare, competente in materia, che peraltro si è riunita coi soli componenti di maggioranza (Di Tullio, Di Gregorio, Pedone) nel pomeriggio stesso del 7 luglio, concludendosi poco prima dell'inizio consiglio comunale.
Ranghi incompleti nell'amministrazione nel corso della riunione della massima assise cittadina: assenti, fra i banchi, i consiglieri Piero Innocenti (che ha fatto pervenire certificato medico) e Gigi Di Tullio, al punto che i lunghissimi interventi preliminari (dalle 17:30 alle 20) si sono conclusi con l'abbandono polemico dell'aula da parte di tutti gli esponenti di minoranza. La sopraggiunta uscita di Rossano Sasso ha portato la maggioranza al limite del numero legale, mantenuto per alcuni minuti dal presidente del consiglio Gianni Casella che, prendendo posto e parola dal settore dell'opposizione, in una fase nel quale i presenti, lui compreso, erano appena i 13 necessari a garantire la prosecuzione dei lavori a seguito dell'uscita momentanea del Sindaco Angarano, ha chiaramente fatto comprendere di essere intenzionato a dimettersi sfidando ancora una volta la maggioranza a sfiduciarlo.
L'assemblea ha così potuto deliberare esclusivamente la mozione in favore di Chico Forti, il cittadino italiano detenuto da 22 in un penitenziario degli Stati Uniti per un omicidio che probabilmente non ha commesso. Il punto era stato anticipato su richiesta della maggioranza. L'assenza dei consiglieri di opposizione ha reso necessario il rinvio del punto relativo al rinnovo dei componenti della Commissione speciale sulla sicurezza, come richiesto dal presidente Franco Coppolecchia. Poco dopo, Pierpaolo Pedone ha chiesto l'aggiornamento del consiglio comunale di 48 ore per la trattazione del restante ordine del giorno, che sarà perciò discusso nuovamente in prima convocazione, ovvero con la necessità del numero legale di 13 presenti.
Ranghi incompleti nell'amministrazione nel corso della riunione della massima assise cittadina: assenti, fra i banchi, i consiglieri Piero Innocenti (che ha fatto pervenire certificato medico) e Gigi Di Tullio, al punto che i lunghissimi interventi preliminari (dalle 17:30 alle 20) si sono conclusi con l'abbandono polemico dell'aula da parte di tutti gli esponenti di minoranza. La sopraggiunta uscita di Rossano Sasso ha portato la maggioranza al limite del numero legale, mantenuto per alcuni minuti dal presidente del consiglio Gianni Casella che, prendendo posto e parola dal settore dell'opposizione, in una fase nel quale i presenti, lui compreso, erano appena i 13 necessari a garantire la prosecuzione dei lavori a seguito dell'uscita momentanea del Sindaco Angarano, ha chiaramente fatto comprendere di essere intenzionato a dimettersi sfidando ancora una volta la maggioranza a sfiduciarlo.
L'assemblea ha così potuto deliberare esclusivamente la mozione in favore di Chico Forti, il cittadino italiano detenuto da 22 in un penitenziario degli Stati Uniti per un omicidio che probabilmente non ha commesso. Il punto era stato anticipato su richiesta della maggioranza. L'assenza dei consiglieri di opposizione ha reso necessario il rinvio del punto relativo al rinnovo dei componenti della Commissione speciale sulla sicurezza, come richiesto dal presidente Franco Coppolecchia. Poco dopo, Pierpaolo Pedone ha chiesto l'aggiornamento del consiglio comunale di 48 ore per la trattazione del restante ordine del giorno, che sarà perciò discusso nuovamente in prima convocazione, ovvero con la necessità del numero legale di 13 presenti.